di Mauro Giustozzi
(nelle foto di Fabio Falcioni la partita di ieri sera ai Pini contro Sarnano)
Una squadra nomade, senza campo sportivo, senza una sede e una tifoseria. Eppure ha vinto un campionato ed esordito una settimana fa in Seconda categoria perdendo sul terreno del Real Tolentino. Più forte del terremoto questo Visso costretto ad emigrare a Macerata lo scorso fine campionato. Che sarebbe voluto tanto restare nel capoluogo, visto che a Collevario si è trovato benissimo. Ma, purtroppo, anche il Visso è finito nella tenaglia della querelle Maceratese-Comune che ha visto il distacco delle utenze dal campo sportivo del quartiere alle porte del capoluogo e l’impossibilità, al momento, di utilizzare uno dei migliori impianti calcistici cittadini. “Avevamo indicato nel campo di Collevario la sede delle nostre partite casalinghe –ci dice il presidente Quinto Mattioli- ma purtroppo per le note vicende legate alla Maceratese al momento quel campo è inutilizzabile. Un vero peccato perché ci eravamo bene ambientati lì e avremmo voluto giocarvi tutta la stagione in casa. Invece abbiamo dovuto rifare le valigie e siamo itineranti. Ieri abbiamo disputato la partita di coppa Italia allo stadio dei Pini di Macerata (persa 4-0 contro Sarnano, ndr) e domenica andremo a giocare la nostra prima gara casalinga in Seconda categoria a Castelraimondo contro l’Esanatoglia. Purtroppo al campo dei Pini di Macerata ci sono tante squadre, anche delle giovanili, e non era possibile giocare lì. Per noi, già provati da quanto accaduto lo scorso anno col terremoto, invece che diminuire i problemi aumentano. E non so fino a quando riusciremo a tirare avanti”.
Eppure la solidarietà nazionale aveva avuto, soprattutto da parte della regione Emilia Romagna, nei riguardi della città di Visso un occhio di particolare attenzione alle infrastrutture sportive distrutte dal sisma. La regione emiliano-romagnola aveva infatti deciso di sostenere la ricostruzione del campo sportivo del comune di Visso con un finanziamento di 50 mila euro. Ma, ad oggi, nessuno sa se il finanziamento è arrivato e soprattutto quando e come verrà utilizzato per rimettere a posto un campo di calcio nella città dell’alto maceratese. “L’impianto dove giocavamo è ora utilizzato come luogo dove si stanno allestendo le casette post sisma – afferma il presidente del Visso – e di quel finanziamento francamente non si sa più nulla. Certo, i problemi sono tanti nel nostro paese per poter guardare al calcio. Però ritengo che nel nostro piccolo un sorriso lo abbiamo regalato ai concittadini lo scorso anno vincendo il campionato. Avevamo pensato di mettere mano sistemandolo il campo sportivo di Ussita per giocare le nostre partite casalinghe. Ma ci sono molti lavori da fare in quell’impianto: dal fondo da sistemare agli spogliatoi da rifare. Ci vorrà almeno un anno prima di poter pensare di utilizzare il campo di Ussita. Per gli allenamenti li effettuiamo a Pieve Torina grazie all’aiuto che ci da il sindaco, anche se poi il terreno non ha le misure necessarie per un torneo di Seconda categoria. Collevario era l’ideale per noi se non fosse accaduto tutto quello che sapete benissimo meglio di me”.
Il terremoto è passato da oltre un anno, però per Visso, squadra e dirigenti, la situazione non è poi troppo cambiata da allora. “Mi pare di rivivere quei momenti –prosegue Quinto Mattioli-. Ogni settimana dovevamo trovare una sede per allenarci e per giocare ed entro ogni martedì dovevo comunicare alla Federazione l’orario e il campo per le nostre partite casalinghe. Cosa che ho ricominciato a fare in queste settimane. Inoltre anche dirigenti e accompagnatori erano sfollati ed avevamo le stesse difficoltà. In un primo momento ci siamo trasferiti chi a Tortoreto chi in un camping a Porto Potenza Picena. Solo da qualche mese io sono tornato a Visso dove ho trovato un appartamento agibile in affitto. Non solo non abbiamo un campo, ma neppure una sede che provvisoriamente è dentro casa mia. La squadra è formata grosso modo da ragazzi di Visso e del comprensorio, con 4/5 calciatori da fuori. Ma è dura andare avanti in questa maniera. Per quest’anno lo faremo ma se in futuro non ci sarà una stabilizzazione credo proprio che questo sarà l’ultimo anno di calcio per il Visso”. A meno che Macerata, nel nome di San Giuliano ospitaliere, non trovi il modo di dare accoglienza ad una squadra divenuta nomade non per sua colpa. Sarebbe un gesto che riconcilierebbe col calcio per una piazza che ha perso la sua principale squadra di riferimento. In attesa di una futura rinascita calcistica adottare il Visso sarebbe un bel modo per ripartire.
Sta con gli SMS.....
Amico Quinto, apri la porta del campo di Collevario, e vacci a giocare lo stesso. Oppure fatti dare le chiavi dell'Helvia Recina.
So che è stato finalmente finanziato un intervento per le opere di messa in sicurezza di Pratolungo. Si riesce ad avere un'idea almeno vaga di quando potrebbe essere riattivato il bel campo di Ussita?
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Un altro pezzo del Martirologio Sfrattologico.