Un’imprudenza, quindi la scintilla che ha dato il via a un incendio durato cinque giorni. Un rogo che all’azienda è costato circa 650mila euro di danni e all’operaio che involontariamente l’ha innescato una denuncia. E’ questo l’esito delle indagini condotte dai carabinieri sulle fiamme che il 31 luglio hanno distrutto un capannone in località Berta di San Severino. La struttura, di proprietà della Promozioni Immobiliari srl di Osimo era stata affittata alla società agricola “AM4” di Treia. Alla fine del mese scorso c’erano accatastati una gran quantità di fieno e paglia. Oltre a diversi mezzi. Quel giorno all’interno del capannone stava lavorando un operaio di 47 anni, residente in provincia e incensurato. Era impegnato nella saldatura di alcuni delle parti in ferro. Proprio da lì sarebbero partite le scintille che hanno scatenato l’incendio. I vigili del fuoco sono stati al lavoro per cinque giorni per domare le fiamme: il capannone alla fine è andato praticamente distrutto. Un danno stimato in circa 650mila euro, coperto da assicurazione. Dopo le indagini i carabinieri lo hanno denunciato per il reato di delitto colposo di danno. Una circostanza che si configura quando per imprudenza o disattenzione si causa un incendio o altro. Niente a che vedere dunque con un incendio doloso, ma pur sempre un reato previsto dal codice penale.
(foto di Fabio Falcioni)
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