di Federica Nardi
(foto di Lucrezia Benfatto)
«Nicolò è stato desiderato, amato, scoppiava di vita. Ha vissuto questa vita a tutta. Con gusto, passione e a volte anche al limite. Un maestro per me». Così lo zio di Nicolò Ceselli, Cristiano, ha voluto ricordare oggi durante i funerali celebrati da don Andrea Leonesi nella chiesa dello Spirito Santo di Tolentino il 16enne morto domenica in un incidente stradale (leggi l’articolo). Un piazzale e una chiesa dove si sono radunate 2mila persone, probabilmente anche di più, arrivate da Tolentino, Caldarola e San Ginesio (dove Nicolò andava a scuola), per dire addio a un ragazzo speciale, benvoluto da tutti. Vicino all’altare una foto del 16enne. Sul feretro il casco e i guanti da cross, la maglia della nazionale dilettanti under 18 di Lorenzo Tizi, classe 99 del Tolentino calcio, amico di Nicolò e firmata da tutti gli amici così come il pallone da calcio e un quadro con la foto di squadra dove c’è scritto: “Ora gioca il tuo secondo tempo. Corri e vinci per tutti noi”. Presente tutto il mondo della politica tolentinate per stringersi attorno al dolore del nonno, il consigliere comunale Carmelo Ceselli.
Il feretro con sopra il casco e le magliette
E poi gli amici, i compagni di squadra del Caldarola e quelli del gruppo motociclistico Mrt che all’uscita del feretro hanno fatto rombare a lungo i motori in onore della grande passione di Nicolò per le moto. In divisa Anas i colleghi del papà Fabrizio, che ha ricevuto insieme alla moglie Maura l’affetto e la vicinanza di tre città. A lui sarà intitolata anche la nuova associazione giovanile della squadra dove giocava, il Caldarola. Ad annunciarlo, durante il funerale, il responsabile delle giovanili del Caldarola calcio, Simone Castellani: “La nuova associazione giovanile del Caldarola sarà intitolata a te Nicolò e chiederò a tuo padre di essere presidente onorario”. Tanti i ricordi durante il funerale. Uno degli zii materni ha parlato di «un ragazzo dal cuore grande. Proprio l’altro giorno pensavo che ero fiero di te perché nonostante la scuola avevi cominciato a lavorare come cameriere nei fine settimana. Non ho fatto in tempo a dirtelo». Il preside dell’Ipsia Frau di San Ginesio, Nazzareno Miele, lo descrive come «un ragazzo allegro e dotato di rara sensibilità. Ci mancherà il tuo sorriso, la tua voglia di vivere, il modo che avevi di sdrammatizzare ogni situazione. Il tuo banco oggi era vuoto ma la tua presenza rimarrà nei nostri cuori». Gli amici di Caldarola parlano del tragico incidente di domenica: «Stavi solo facendo la cosa che amavi di più. Ti salutiamo con un sorriso come tu avresti fatto. A presto mattacchione, già ci manchi un casino». Un fiume di ricordi, di abbracci e di applausi. All’uscita del feretro si sono levate in cielo decine di palloncini bianchi, e prima del rombo delle moto è stata diffusa la canzone di Ermal Meta “A parte te”. Tanti amici hanno indossato magliette bianche con la foto di Nicolò in sella alla moto e la scritta “Ciao Nico sei parte di noi”. Le offerte raccolte oggi durante la messa saranno devolute, per volontà della famiglia Ceselli, alla pastorale giovanile che non ha più una sede a causa del terremoto.
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R.I.P.
Una grandissima tragedia. Un abbraccio ai familiari.
Riposa in pace NICOLÒ.
Straziante….
Io ci sono stata stamattina non c’è lo fatta i.i.p.Angelo proteggi i tuoi cari