di Emanuela Addario
I terremotati “abbandonano” la costa. I camping di Porto Recanati iniziano a svuotarsi in vista dell’imminente stagione balneare alle porte. Altri lidi e altre destinazioni per le famiglie colpite dal sisma che hanno trovato accoglienza dai primi di novembre nella cittadina rivierasca. In molti stanno trovando una sistemazione in appartamenti più vicini alle città d’origine, qualcuno ha preferito altri camping lungo la costa che ad oggi si sono resi disponibili ad allungare il contratto di accoglienza in scadenza per tutti il 30 aprile. “Non vogliamo passi il messaggio che li abbiamo mandati via – dicono in coro Carlo Newmann, titolare del camping Medusa, e Sergio Tavoloni, titolare del camping Bellamare – Purtroppo la richiesta di prolungamento del contratto è arrivata quando già avevamo preso molte prenotazioni per la stagione”, spiegano i due operatori turistici. Ad oggi al Medusa sono rimaste appena 140 persone delle 300 iniziali. Stessa situazione al Bellamare dove la cucina è aperta a regime per appena una quarantina di pasti contro i 150 iniziali. Costi di gestione e personale che appena coprono il compenso previsto dal contratto. Quasi pieno, invece, il Casale del Conero che ha dato disponibilità fino a fine maggio e il camping Pineta che ha detto sì fino al 30 giugno. Poi tutti si dedicheranno alla stagione estiva. Molti camping, dunque, si prendono un mese di pausa per “rifarsi” il look ed essere pronti ad accogliere i turisti.
Intanto sulla questione intervengono i deputati del M5s Patrizia Terzoni, Donatella Agostinelli, Andrea Cecconi: “Quando arriveranno i moduli abitativi per i cittadini sfollati? Quando potranno tornare nei loro comuni? Quanti cittadini di fronte al prolungarsi dell’attesa rinunceranno a tornare nelle loro terre? Questi quesiti sono fondamentali e, mentre passano i mesi, le risposte latitano. Ribadiamo che la disponibilità data da parte delle strutture alberghiere è un’ottima notizia perché da questo punto di vista i dubbi sembrano essere stati fugati. Restano però da chiarire altri aspetti rispetto ai quali i cittadini attendono risposte già da troppo tempo e che abbiamo inserito anche in una nostra interrogazione. A che punto siamo con l’individuazione dei terreni per l’installazione delle casette? Quando verranno consegnate? Che segnali arrivano dai sindaci? Fino ad ora su questo aspetto il silenzio o i rimpalli di responsabilità sono stati all’ordine del giorno ma è inconcepibile che gli abitati delle zone colpite debbano restare lontani da casa a tempo indeterminato”.
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Addirittura ancora all’individuazione della terra siamo….che vergogna
Ci vogliono commissioni d’inchiesta regionale e parlamentare……i terremotati sono trattati come animali ignoranti e non si sa’ di chi sono le colpe…… CHI HA SBAGLIATO DEVE PAGARE….
Forse c’è posto nei camping sull’altra sponda dell’Adriatico, punterei intelligentemente gli sfollati sulla rotta Ancona-Durazzo, così si potrebbe cominciare a rioccupare l’Albania.