Leonardi: “Sanità nel caos,
riforma da rivedere”

Nel mirino della vice presidente della commissione regionale, che chiede una verifica politica, la conversione degli ospedali e la chiusura dei punti di primo intervento dopo i problemi riscontrati nei pronto soccorso delle Marche: "Ceriscioli apra una nuova fase"

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Elena Leonardi

 

«Ci troviamo in pieno caos. Chiedo una verifica politica in aula dell’intero sistema sanitario regionale». Elena Leonardi pone la questione della fiducia alla riforma sanitaria regionale. Nel mirino della vice presidente della commissione regionale Sanità la conversione degli ospedali in ospedali di comunità con la chiusura dei punti di primo intervento e la riorganizzazione, ritenuta fino ad oggi inadeguata e dannosa per i cittadini della rete dell’emergenza-urgenza. «Ci troviamo in pieno caos – sottolinea – pronto soccorso al collasso, carenza di personale medico ed infermieristico, blocco delle sale operatorie nel periodo festivo per gli interventi programmati,  mancanza di posti letto adeguati e liste d’attesa interminabili. Non passa giorno in cui non emergano criticità e casi limite. Si stanno aprendo tutte le crepe di una riforma programmata e gestita sulla base di annunci e promesse di futuri miglioramenti, ma incapace nei fatti di dare risposte concrete in tema di diritto alla salute».

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Ambulanze in fila ieri al pronto soccorso di Macerata

Dal collasso dei pronto soccorso di Torrette e di Jesi, ai pazienti costretti a scendere al freddo dalle ambulanze per ricevere le cure in quello di Macerata (leggi l’articolo), solo alcuni degli episodi che per Leonardi evidenziano le carenze del sistema sanitario regionale.  «Il caos che regna – dichiara la capogruppo di Fratelli d’Italia – attorno alla riorganizzazione delle strutture ospedaliere e la relativa trasformazione in ospedali di comunità è un fatto gravissimo mentre l’adeguamento ai nuovi standard normativi dell’assistenza ospedaliera rappresenta in questo momento un “vuoto” della riforma sanitaria. Torno a chiedere se sia corretto assegnare dei sostanziosi premi di natura economica ai direttori  delle Aree vaste sulla base dei tagli effettuati e non sulla base dei servizi erogati ai pazienti. Con questo principio si premia indistintamente chi ha reso la macchina più efficiente riducendo gli sprechi e chi ha invece tagliato servizi essenziali a danno dei cittadini. È giunto il momento che Ceriscioli apra una nuova fase, quella dedicata alla “revisione” della riforma, chiedo una verifica politica in aula dell’intero sistema sanitario regionale. Vanno garantiti servizi essenziali, le prestazioni mediche per chi ha bisogno e va tutelata dignità al malato».



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