L’assessore alla Protezione civile Alferio Canesin con il sindaco Romano Carancini in Consiglio (foto d’archivio)
di Claudio Ricci
“La situazione degli immobili danneggiati è gravissima” . E’ un quadro drammatico e in continua evoluzione quello tracciato dal sindaco di Macerata Romano Carancini che oggi in Consiglio comunale ha relazionato sull’emergenza sisma nel capoluogo. “Al 29 novembre sono 263 gli sfollati per un totale di 135 nuclei familiari. Numeri destinati a salire dato che i sopralluoghi da fare sono ancora 2.600 a fronte delle 4mila richieste pervenute dalla cittadinanza. Su questo, il commissario Errani è d’accordo, occorre cambiare il sistema delle schede Aedes”, ha detto il primo cittadino.
“Sono in arrivo ordinanze che raggiungeranno altre 84 famiglie, ossia altri 174 cittadini – dice il sindaco – Provvedimenti che porteranno il totale degli sfollati a circa 500. Sono 104 i nuclei familiari alloggiati in strutture tramite il coordinamento della protezione civile mentre sono stati erogati fondi per 245 richieste di contributo di autonoma sistemazione”.
SCUOLE – “Dopo il 24 agosto – così Carancini nel suo report all’Assise – Sono state emesse due schede di inagibilità totale al convitto e alla Mestica. Grazie alla provincia e in accordo con i dirigenti scolastici abbiamo riallocato circa mille tra studenti e personale. Spostando la Mestica ai Salesiani e il convitto al Pannaggi. La scossa del 30 ha aggravato la situazione. Il problema della Dante Alighieri è serio: Dal 12 i 500 studenti torneranno a fare lezione di mattina: 11 classi alla Fermi e 9 classi nei laboratori chimici del professionale.
POLO ALLE CASERMETTE – Per ora abbiamo avuto 2, 3 incontri con Cassa depositi e prestiti. Abbiamo raggiunto un’intesa informale. Siamo in grado di decidere abbastanza rapidamente sulla realizzazione del nuovo polo scolastico. Errani ha detto di poter decidere entro dicembre. Possiamo realizzarlo nel giro di un anno al massimo. Il nostro tecnico sta lavorando al progetto che è in fase avanzata ricalcando il lavoro fatto dalla protezione civile per l’Emilia Romagna. Così come stiamo lavorando sulla realizzazione della nuova scuola alle Vergini. Si tornerà in Consiglio nel momento in cui si perfezionerà il rapporto con Cassa depositi e prestiti.
EDIFICI PUBBLICI – Una ventina quelli inagibili – dice Carancini – tra cui il San Paolo, il teatro Lauro Rossi e il palazzo comunale che è il simbolo più doloroso di questo terremoto. La sala consiliare ha bisogno di un intervento tutt’altro che superficiale. Speriamo di poterlo completare in questa consiliatura grazie anche ad un’assicurazione che copre fino a 150mila euro.
Oltre alle cifre il sindaco ha dato conto delle fasi operative messe in atto con l’attivazione del Coc (centro operativo comunale) subito dopo la scossa delle 7,40 di domenica 30 ottobre. “Il sistema nella città ha funzionato. Le persone hanno molto apprezzato la presenza dell’istituzione”. Una vicinanza sentita oltre alle misure concrete messe in campo (centri di aggregazione notturni, pasti caldi e accoglienza sfollati) anche per le ormai famose telefonate del sistema alert attivato dal sindaco subito dopo le scosse. “E’ stato un fatto importante – ha ribadito Carancini – di cui giusto qualche giorno prima avevamo parlato alla riunione nazionale dell’Anci. Abbiamo fatto 120mila telefonate con un costo pari a zero perché la società ha messo a disposizione il servizio gratis”.
I VOLONTARI – Oltre alla giunta, all’ufficio tecnico e ai consiglieri il primo cittadino ha tenuto a ringraziare associazioni e volontari: “Si sono messi a totale servizio, sette associazioni tra cui gruppi scout, Gam (Giovani architetti Macerata), Amatori Rugby, Pro loco, Palestra popolare, Macerata soccorso e un gruppo di volontari sparsi. Non ce l’avremmo fatta se non ci fosse stato questo straordinario impegno. Questa è l’occasione per dire come questa prova sia un punto importante di esperienza sul campo. Va ringraziata la Cri e la Croce Verde, il 118 e la Protezione civile”
Non mancano critiche e osservazioni dall’opposizione. Roberto Cherubini del M5S rileva come l’attenzione dell’amministrazione fosse “veramente bassa” rispetto a possibili eventi di emergenza e all’approvazione del piano di protezione civile prima delle sollecitazioni del gruppo pentastellato. “L’8 settembre 2016 abbiamo fatto l’accesso agli atti scoprendo che il Coc ancora non c’era e non erano stati nominati i responsabili dell’emergenza come indicato dal piano di protezione civile. 20 giorni dopo ci è stato detto invece che il Coc era stato fatto l’8 settembre”. Un ritardo “da condannare se fosse vero”, sottolinea Anna Menghi. Mentre parla di “necessarie scelte condivise sulla riorganizzazione generale delle scuole” Andrea Marchiori di Fi . Mentre Maurizio Mosca di Città Viva si dice “preoccupato”dopo la caduta del governo per gli impegni presi dallo stesso Renzi una settimana fa nell’incontro con i sindaci al teatro Don Bosco. “Non dobbiamo dimenticare l’importanza dei nostri parlamentari – ha sottolineato Mosca – Sono solo che devono battere i pugni sul tavolo perché la situazione è molto complicata” Quindi uno spunto per un progetto di rilancio strutturato. “Facciamoci adottare. Sviluppare il crowdfunding può essere un’opportunità. Può essere che qualcuno ad esempio sia disposto a finanziare in parte la ristrutturazione del teatro Lauro Rossi. Per esempio nessuno è venuto da me a chiedere qualcosa”.
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E’ importante per me precisare che il mio non è stato un attacco, ma credo sia stato percepito come tale per un imrovviso ed inspiegabile nervosismo dell’assessore Canesin. Reputo quindi importante riepilogare di seguito il mio intervento in consiglio comunale: “Dirò nel mio intervento cose che mi auguro vengano reputate costruttive. Noi tutti dobbiamo unirci nella ricostruzione ed essere soprattutto uniti nel ringraziare tutti coloro che stanno lavorando nelle zone disagiate, soprattutto i volontari. Dobbiamo altresì essere uniti nel condannare coloro che da questa tragedia cercano di trarre vantaggi economici: chi aveva una casa modesta non affittata ed ora chiede € 900 sapendo che l’ “autonoma sistemazione” permette alle famiglie di almeno 3 persone di prendere questa cifra; chi aumenta gli affitti dei camper; chi avendo una struttura ricettiva cerca il massimo profitto e se ha 4 posti libero non li cede a famiglie di 3 persone perchè incasserebbe di meno.
Spero vivamente che questa lezione sia servita ad alzare l’asticella dell’attenzione sulla protezione civile, che in questa città era modesta. Ricordo che il Piano di Protezione Civile era fortemente inadeguato e solo una nostra dura battaglia portò l’amministrazione a redigerlo nel novembre scorso.
Nei mesi seguenti all’approvazione del Piano di protezione ci siamo impegnati a controllare che i vari adempimenti fossero stati rispettati ed ora dirò una cosa che tanti consiglieri e la stampa non sa:
Il sindaco era obbligato a nominare il Coc ed i responsabili di settore appena fatto il Piano (novembre 2015) cosicchè l’8 settembre 2016 noi abbiamo chiesto questi atti. nello stupore generale degli uffici non ce li hanno dati e ci hanno detto che avremmo dovuto aspettare il tempo tecnico.
Circa 20 giorni dopo ci arrivò il decreto di nomina del Coc e dei responsabili di settore….sapete con quale data? 8 settembre 2016. Questo per dire che da oggi in poi dobbiamo essere più sensibili su certe tematiche. Sulle scuole alle casermette dico che è una bella idea, ma deve venire dopo un terremoto? e se a Macerata avessimo avuto un terremoto del 6°-7° grado cosa sarebbe stato della Dante Alighieri? Dobbiamo sempre porre rimedio quando le cose avvengono?. Grazie”
Quanto alla diffusa preoccupazione che “dopo Renzi il diluvio”, mi riesce difficile credere che politici tanto esperti possano credere alla favoletta che raccontano: specie in Italia, Paese dove dalla proclamazione della Repubblica un governo vale l’altro, fatta eccezione per i ruoli ricoperti volta volta da questo o da quel politico, in un’ottica stabilissima di rotazione di scuola democristiana (quarant’anni di potere inscalfibile a fronte di non so più quanti governi e apparentemente differenti maggioranze: un quesito più arduo del numero dei fagioli nella boccia del programma della Carrà).
Scenario più plausibile? Dovendo prepararsi alle elezioni anticipate, non ci sarà nessun premier così folle da rimangiarsi gli impegni nei riguardi dei terremotati. Certo, non c’è più il “do ut des” del referendum (rivelatasi strategia fallimentare quando non addirittura odiosa): ma le elezioni vuole vincerle chiunque. Momento d’oro, dunque: sia per farsi adottare online (crowfounding), sia per battere cassa presso le Istituzioni.