Il Roadshow 2016 “Italia per le Imprese, con le pmi verso i mercati esteri” fa tappa nel nostro territorio, all’Abbadia di Fiastra il prossimo 25 maggio. Le istituzioni pubbliche, le organizzazioni private delle imprese e i principali player della finanza incontrano le aziende sui temi dell’internazionalizzazione nel corso di un Roadshow promosso e sostenuto dal ministero dello Sviluppo, patrocinato dal ministero degli Esteri e organizzato da Ice Agenzia in collaborazione con Confartigianato Marche, partner territoriale dell’evento, e con la partecipazione di Assocalzaturifici. Un focus particolare verrà dedicato ai settori calzature e pelletteria, affinché le aziende possano cogliere opportunità di sviluppo e crescita sui mercati esteri. Il format prevede dalle 9.30 alle 11.30 circa una sessione plenaria con ospiti di rilievo del mondo istituzionale e finanziario che illustreranno gli strumenti e le strategie a sostegno delle imprese sui mercati globali. A introdurre la giornata saranno Giuseppe Mazzarella, presidente Confartigianato Moda Marche, Annarita Pilotti – presidente Assocalzaturifici e Manuela Bora – assessora regionale all’internazionalizzazione. L’intervento istituzionale del sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto, che illustrerà l’impegno delle istituzioni governative nel promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane, concluderà la sessione introduttiva. Si passerà quindi alla sessione tecnica, dedicata agli scenari internazionali, agli strumenti nazionali e regionali a supporto dell’internazionalizzazione, con vari interventi di approfondimento a cura di Prometeia, del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e, quindi, di Ice-Agenzia, Sace, Simest e Regione Marche. La dimensione internazionale del Roadshow verrà ulteriormente confermata dai video messaggi Ice da New York e Mosca e dalle testimonianze aziendali di successo, che saranno offerte da Emiliano Baccarini, importatore statunitense nel settore calzature e abbigliamento e da Tonino Ciannavei , amministratore unico Calzaturificio Franco Romagnoli & co.
A seguire, dalle 13 alle 18 , gli imprenditori di tutti i settori merceologici potranno incontrare i funzionari delle organizzazioni presenti, nonché i rappresentanti delle organizzazioni territoriali che collaborano all’iniziativa, per la messa a punto di piani di internazionalizzazione.
“L’esportazione ha sempre fatto parte del nostro dna aziendale” ha dichiarato Tonino Ciannavei, Amministratore Unico del Calzaturificio Franco Romagnoli & Co di Trodica di Morrovalle, specializzato in scarpe per bambini. “Da circa dieci anni, però, abbiamo deciso di incrementare la percentuale delle esportazioni, viste le difficoltà riscontrate a livello nazionale. Abbiamo migliorato le quote di mercato su alcune piazze in cui eravamo già presenti, agendo sul mix delle leve di marketing, dal prodotto al prezzo; a oggi quasi la totalità della nostra produzione viene esportata all’estero, nonostante anche questi mercati stiano iniziando a risentire della situazione economica congiunturale”. Ciannavei ha così concluso: “Abbiamo partecipato ad alcune fiere organizzate da Ice Agenzia e da Assocalzaturifici, ma soprattutto abbiamo incrementato la nostra presenza diretta su mercati che reputavamo più interessanti, aprendo degli showroom e partecipando a fiere locali. In questi anni ci siamo anche appoggiati a Sace per entrare in contatto con nuovi clienti. L’importante è perseverare, per individuare le strategie più efficaci.”
Alessandra Candria è figlia di Tommaso Candria, fondatore nel 1974 dell’omonima azienda di Mogliano Marche. L’attività, inizialmente dedicata alla realizzazione di articoli d’arredamento in vimini e bambù intrecciati a mano, tecnica radicata da secoli nel territorio, dal 1990 si è “riconvertita” alle produzioni di articoli da intreccio nel settore delle borse e della piccola pelletteria. “Il percorso di internazionalizzazione iniziato circa 15 anni or sono, si è focalizzato sullo sviluppo delle vendite nel mercato giapponese ed in qualche caso anche coreano e cinese. Abbiamo partecipato a fiere per operatori quali Moda Italia a Tokyo e Osaka e ad eventi organizzati da Ice Agenzia, che ci ha supportato attivamente. I risultati sono soddisfacenti: a oggi il Giappone è diventato il nostro mercato di riferimento e recepisce circa il 90% della nostra produzione”. Questa positiva realtà, pur mantenendo l’originario carattere artigianale e la dimensione familiare che da sempre la identificano, ha dimostrato la capacità di sapersi rinnovare e di cogliere le opportunità del sistema Paese.
Molto dettagliata la testimonianza offerta da Cristina Orlandi, responsabile commerciale dell’azienda Valentino Orlandi, punto di riferimento del distretto pellettiero marchigiano, oggi uno dei più prestigiosi marchi di borse Made in Italy, con sede a Corridonia. “Da sempre abbiamo guardato ai mercati esteri con grande interesse e il nostro percorso di sviluppo e di internazionalizzazione è cresciuto negli anni, tanto che ad oggi la distribuzione Valentino Orlandi è diffusa in tutto il mondo. Siamo presenti con le nostre collezioni in Italia, Spagna, Arabia Saudita, Russia, Svezia, Inghilterra, America, Sud Africa, Australia, Austria, Germania, Nigeria, Cina, Giappone, Kazakistan, Iran, Ucraina, Turchia, Polonia, Lituania, Grecia, India. I paesi stranieri riconoscono il valore del Made in Italy ed apprezzano la qualità, la manifattura e la fine artigianalità con cui vengono realizzate le nostre creazioni. Per il mercato russo in particolare, abbiamo lanciato un progetto di sviluppo attraverso accordi in franchising che consistono nella realizzazione di Concept Store dedicati alla distribuzione del prodotto e rappresentativi dell’immagine e della filosofia del nostro brand”. Le strategie per affrontare il mercato globale sono state diversificate: “Siamo stati presenti ai più rilevanti eventi fieristici sia in Italia che all’estero, abbiamo preso parte a workshop, missioni, eventi B2B organizzati principalmente da Ice, Unioncamere e Ambasciate, grazie ai quali abbiamo allargato il nostro panorama di contatti ed abbiamo potuto allacciare nuove collaborazioni. La penetrazione in nuovi mercati emergenti è un obiettivo che inseguiamo costantemente e sicuramente le fiere (a partire dal Mipel) sono state il principale momento di appuntamento e di incontro con nuovi buyer e clienti. A queste sono seguite strategie commerciali integrate e coordinate, specifiche per singoli mercati.” Cristina Orlandi ha così concluso, offrendo una visione sul futuro: “L’export rappresenta per la nostra azienda circa il 90% del fatturato, per cui i prossimi passi saranno consolidare il mercato interno e spingere sull’internazionalizzazione guardando a mercati interessanti come Africa, Cina, USA, Medio Oriente”.
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