Locali sfitti in piazza Annessione
di Federica Nardi
Affittasi il centro storico di Macerata. Su 298 negozi che alimentano la vita sociale e commerciale dentro il perimetro delle mura cittadine, sono più di 53 le vetrine che, tra liquidazioni, lavori, affitti o veri e propri abbandoni, punteggiano di vuoti e serrande chiuse la passeggiata per le vie del centro. Da un mese all’altro aprono e chiudono negozi. Presenze che da anni erano appuntamento fisso per i frequentatori del centro (come il negozio di dischi Pietroni o il Pathos di corso Repubblica), vanno in liquidazione dal giorno alla notte. È il panorama di una vita commerciale vivace quello del centro di Macerata ma segnato da una crisi che ancora non accenna ad arretrare. Lo spopolamento commerciale non risparmia quasi nessuna via, a prescindere dalla pedonalizzazione. Come in via Garibaldi dove, chi arriva dai Cancelli, è accolto dalla desolazione della galleria a serrande abbassate e vetrine oscurate, con l’immancabile cartello “Affittasi”, che da tempo campeggia all’ingresso di quella che, negli anni 90, è stata sede della Standa e poi dell’Oviesse. I vuoti più grandi li lasciano i locali sfitti in via Matteotti (undici in tutto, i più vistosi sotto le logge di palazzo degli Studi) e via Gramsci (otto vetrine vuote o chiuse). A seguire per impatto visivo Galleria del commercio, dove, scendendo le scale verso rampa Zara, l’unica visione è quella dei grandi locali abbandonati all’incuria. A mantenere alta la vitalità delle piazze e delle strade e dei vicoli è comunque l’ampia fetta di attività dedicate al cibo: dai ristoranti ai bar, passando per pizzerie e negozi alimentari, è la pancia che la fa da padrone in centro a Macerata, con oltre 70 attività dedicate. Ma se il cibo non conosce crisi è anche per la grande varietà delle proposte. In centro ce n’è per tutti i gusti. Si arriva per un caffè e ci si può trovare a degustare tè, dolci o a curiosare tra yogurterie, piadinerie, sushi e cibo biologico, per poi chiudere la serata tra i tanti bar e pub al ritmo di musica dal vivo e dj set. È questo il doppio volto del centro maceratese: quello dei grandi cartelli “Affittasi” e “Vendesi” e quello di una movida fatta di cibo e musica che, se da un lato è uno dei pochi veri attrattori del centro, dall’altro continua a suscitare le proteste di alcuni agguerriti residenti. Al terzo posto le attività commerciali più numerose sono i negozi di abbigliamento (una quarantina) che, nonostante la concorrenza dei grandi centri commerciali che attirano marchi low cost e clienti che cercano un parcheggio più agevole, grazie a una grande qualità e particolarità della proposta continuano ad arredare con vetrine fantasiose e colorate le vie e le piazze più in vista del centro maceratese.
PIAZZA ANNESSIONE E VIA GARIBALDI – Accesso ideale del centro storico, su piazza Annessione si affacciano 13 vetrine. Alcune storiche, come il negozio di cancelleria, altre consolidate negli anni come l’erboristeria, la profumeria e i tre negozi dedicati al cibo. Ma anche qui, soprattutto negli angoli della piazza, sono evidenti i segni dello spopolamento commerciale. Soprattutto sul lato destro del loggiato dove, nonostante un distributore di cibo e bevande h24, l’incuria è evidente. In via Garibaldi lungo poco più di 200metri sono più di 42 le vetrine dedicate ad attività commerciali. Gli spazi più ampi però sono tutti in affitto mentre non conoscono crisi i piccoli rivenditori specializzati. In questa via la varietà delle proposte non conosce eguali nel centro storico. Qui c’è uni dei due negozi dove comprare fiori nelle mura di Macerata e anche l’unico negozio tecnologico del centro. Sono sette i negozi dedicati all’abbigliamento (di cui due di intimo), tre le gioiellerie, una la profumeria (con una vetrina dedicata esclusivamente ai prodotti per capelli). Passeggiando per raggiungere le vie più alte si incontrano in pochi metri tre parrucchieri e una varietà di bar, pizzerie e rivenditori di specialità (tra cui dolci, pane, verdure, patatine fritte e la storica Casa del parmigiano), che sono il cuore della socialità della via.
VERSO PIAZZA DELLA LIBERTA’ – In un ideale percorso verso la piazza principale del centro storico di Macerata si attraversano via Lauri e via Matteotti. Una salita cara alle passeggiate maceratesi che ospita, compresa piazza Cesare Battisti, 58 vetrine, di cui 12 sfitte e 16 occupate da negozi di abbigliamento. Curiosità: da piazza Annessione fino alla prima metà di via Matteotti si contano gli unici tre distributori di cibo e bevande h24 del centro storico. Uno ogni circa cento metri, con il più recente aperto poco più di un mese fa. In via Matteotti c’è anche l’unico negozio di giocattoli per bambini. L’arrivo in piazza della Libertà è nel segno del buon cibo. La piazza della torre dell’orologio è pensata per sostare e mangiare: su 8 vetrine commerciali, 6 sono di bar e ristoranti.
VIA GRAMSCI E VIA REPUBBLICA – Per chi arriva in piazza della Libertà e non cede al richiamo del cibo c’è l’immancabile passeggiata ad anello tra queste due vie che corrono parallele ma che, dal punto di vista della vitalità commerciale, appaiono molto diverse. In corso della Repubblica, con 25 vetrine (compresa quella del vicolo Vico) c’è la più alta concentrazione di librerie del centro: tre in poco più di 100 metri. E uno accanto all’altro continuano ad accogliere generazioni di appassionati di musica gli unici due negozi del centro storico specializzati in dischi, spartiti e vinili. Seguendo via Gramsci invece (compreso il tratto di via XX Settembre e galleria Scipione) si contano 32 vetrine, di cui 10 sfitte. Vuoti importanti, come quelli lasciati dai locali della Provincia e dal cinema Italia e altri meno ampi di vetrine che, dopo aver ospitato l’anno scorso gli appelli dei candidati sindaco che correvano per elezioni comunali, non hanno trovato un’altra destinazione.
VERSO PIAZZA MAZZINI – Chi si avventura invece lungo le ripide “scalette” che collegano piazza della Libertà e piazza Mazzini incontrerà 38 vetrine e la percentuale più bassa di locali sfitti di tutto il centro storico. In totale sono solo 4 le vetrine senza una destinazione (una lungo piaggia della Torre e le altre in piazza Mazzini). Un dato in controtendenza rispetto ad altre vie meno impervie (e luoghi di maggiore passaggio per auto e pedoni) del centro. Ma il merito non va solo alle attività di ristorazione, che anche qui, non diversamente da altre zone del centro, hanno trainato positivamente l’economia dell’area. In piazza Mazzini complici della vitalità commerciale sono soprattutto negozi storici e dalla proposta molto particolare. Come l’unico emporio del centro, la libreria di testi rari e altre attività che rappresentano un unicum tra le mura maceratesi.
LE VIE MINORI TRA POESIA E DEGRADO – I percorsi del centro storico che seguono strade alternative, vicoli e passeggiate meno frequentate accolgono quasi un quarto del totale delle attività commerciali del centro, circa 82, di cui 13 vetrine vuote o sfitte. Abbandonando i percorsi più popolari del centro diminuisce drasticamente anche la frequenza con cui si incontrano vetrine, raggruppate per lo più nei punti di contatto tra vicoli o che affollano di copisterie alcuni punti nevralgici della passeggiata universitaria. E aumentano anche i punti degradati, abbandonati o danneggiati. Ma è proprio nelle vie minori che il centro della città restituisce il suo spirito più autentico. I piccoli negozi, le osterie, gli artigiani che ogni giorno sono all’opera sotto lo sguardo curioso dei pochi passanti. E poi l’unica cantina sociale ancora aperta al pubblico, in via Crispi, baluardo di una Macerata popolare che conserva la schiettezza e il calore della piccola provincia.
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Se abbassano i prezzi forse qualcosa in più si puo fare!!
Vogliamo parlare della pulizia dei corsi principali di macerata?potrei mandare svariati minuti di filmati riprendendo la quantità di escrementi di volatili e pipì di cane lungo corso Cavour.
Per non parlare dei parcheggi a pagamento anche per una veloce commissione di pochi minuti(sempre se si è fortunati di trovare un posto)
Appunto motivo per cui non metto piede a Macerata parcheggi tutti a pagamento sempre se si trovano e se ritardi 5 minuti gli usurai pronti ha farti il verbale…
Il fatto è che si continua ad andare a “fare una passeggiata” e a rinchiudersi dentro ai centri commerciali invece di un piacevole giro in centro… Negozi costretti a chiudere o spostarsi perché il centro della città non è quello di una volta o perché si preferisce il negozio quello grande!!! Per non parlare dei lavoratori… Cambiare lavoro o lavorare su un cc che ti annienta la vita! Questa è la triste realtà di molte città non solo di Macerata e l’abbiamo provocato noi!!!!!
Dove sono andati a finire quelli che fino a qualche mese fa si vantavano di aver lanciato il centro storico, di averlo reso vivibile, contribuito all’apertura (e poi chiusura) di tante attività commerciali, aumentata l’affluenza dei turisti grazie a quell’opera d’arte di orologio (ancora devo capire come lo paghiamo,,,), per non parlare delle iniziative culturali (quelle siiii che rendono,,) facendone un vessillo durante le elezioni? Mistero!! Un’altra cosa da capire: come mai tanti proprietari di locali preferiscono lasciarli vuoti anzichè diminuire il costo degli affitti favorendo almeno un pò i già tanti tartassati commercianti? (Questi se si svegliassero sul serio una volta per tutte…)
In corso cavour a breve aprirà un negozio di frutta e verdura ATTACCATO a un altro, sempre di frutta e verdura. Ma come le danno le licenze???
Una attività che manca è quella del noleggio di macchine elettriche. Tipo quelle delle Poste.
A Civitanò se non me cià fatto l’occhi, a so visto una navetta centro/centro commerciale. Voatri a Macerata ce l’ete? Se non ce l’aete, stete ancora avanti alla spersonalirizatazzione de le masse.
E dove sta la ripresa? ???
sarebbe interessante dividere i dati in modo piu’ capillare per vie,ovvero ci sono intere vie (MOzzi ad esempio)del centro storico completamente desertificate.E bisognerebbe capire se tra le attivita’ commerciali sono state ricomprese anche cose come banche,assicurazioni ed associazioni di volontariato che nulla hanno a che fare con il commercio al consumo spicciolo perche’ se fosse cosi’ la situazione sarebbe ancora piu deprimente.Per le licenze non essendoci piu’ da anni la normativa che regolamentava distanza e tipologia adesso e’ vera giungla urbana…il caso eclatante e’ per corso della repubblica due librerie una di fronte all’altra….peraltro e’ vero che le attivita’ magnereccio funzionano ma e’ altrettanto vero che questo fa si che macerata viva solo dal tardo pomeriggio alla notte con spesso problemi di incuria e sicurezza accresciute da comportamenti incivili mentre durante il resto della giornata il centro storico sembra tratto da scene del film “io sono leggenda”.
bye bye attività commerciali…..è sparito il TRENINO
Impossibile!! Se è la città dove si vive meglio delle Marche ??
Il trend negativo, di moltissime città di provincia, non è iniziato ieri e non finirà domani.
Colpa dei centri commerciali, ma non solo.
Diminuzione degli universitari (negli ultimi 20 anni hanno aperto decide di corsi, succursali, sedi distaccate, ecc.) in quanto prima avevamo le “colonie” da Ascoli, da San Benedetto, Foggi, Bari, i greci, Ancona…..
20 anni Macerata “calamitava” anche la popolazione dei centri vicini (Treia, Montecassiano, Urbisaglia, appignano, ecc.) in quanto certi negozi e certe merci li trovavi solo a Macerata
La moltiplicazione delle auto (prima c’era spesso tra i giovani un auto, spesso dei genitori e spesso solo il sabato, ogni 6-7 ragazzi ragione per cui la stragrande maggioranza dei giovani maceratesi restava in città) che ha favorito gli spostamenti: una volta andare a Citanò d’inverno era raro, figurarsi andare a prendere una birra a Ancona oppure andare a ballare a Rimini….
Sono cambiate le condizioni socio/economiche e la città ha fatto, probabilmente, scelte sbagliate (Park Si invece che parcheggio Rampa Zara, tanto per dirne una), affitti/vendite (uffici/negozi/abitazioni) con prezzi estremamente elevati ( tra il 2008 e il 2013, nonostante la crisi, i prezzi scendevano di pochissimo/nulla favorendo l’emigrazione di commercianti/utenti verso altri lidi)
Insomma alle cause “esterne” noi maceratesi ci abbiamo anche messo del nostro, per poca lungimiranza, difendere il proprio orticello….
Posso dire la mia?
Macerata è una città dove il traffico e i parcheggi sono una cosa da diventare mattiiiiiii non c’è un cazzo ma appena un o una che ha preso la patente con topo gigio si incanta in mezzo alla strada non si sa per cosa, il traffico va in tilt.
Gente che per un parcheggio per poco non si mena vede si a rampa zara con i grandi lavori di rifacimento dei sanpietrini o non si sa per cosa.
Due donne per poco non si azzuffano ahahah che ridere, poi con quei macchinoni non sanno neanche entrare in un parcheggio coperto e fanno pure gli spavaldi ignoranti.
Una città che fa schifo e nessuno fa niente polizia compresa.
Vergognatevi.
Tutte future gallerie d’arte, anzi suggerisco che l’ultimo grido del settore è il B’art, vedi http://www.lagazzettadiviareggio.it/enogastronomia/2016/03/b-art-spirito-arte-cibo-e-passione-in-pietrasanta/ .