di Monia Orazi
(foto di Lucrezia Benfatto)
«Ciao Principessa. Ogni volta che guarderò il sole, l’arcobaleno, il cielo, un fiore so che ci sarai», con queste parole Angelo Capulli ha ricordato sua sorella, Maria Grazia, la giornalista del Tg2 che si è spenta nella notte tra martedì e mercoledì per un male incurabile, a 55 anni. Parole pronunciate al funerale della giornalista cui hanno partecipato centinaia di persone che hanno voluto dire addio alla bellissima giornalista. «Grazie a tutti – ha detto Angelo Capulli al termine della cerimonia – in questi giorni mi sono accorto di quanto fosse importante Maria Grazia per tanta gente, ho trovato tanti fratelli e sorelle. Sono arrivate in ospedale delle persone che dicevano “devo tanto a Grazia, mi ha aiutato, mi ha dato tanti consigli”.
La porta del suo studio era sempre aperta, lei era così: sempre pronta a fare un passo indietro a favore degli altri. Non aveva interesse per il denaro e le cose materiali». Angelo Capulli è rimasto colpito dalla gratitudine e dell’affetto di tanta gente, giunta anche da lontano, nei confronti della sorella: «Tante persone mi hanno abbracciato disperate, mi hanno detto “siamo venuti da lontano perché Maria Grazia era una di noi”. Credo che questa partenza, definita prematura, per me assurda e inconcepibile, sia legata al fatto che Maria Grazia avesse una missione, lei voleva far sì che il buono ed il bello delle persone venisse fuori e ci è riuscita. Ho visto persone che si sono accorte che si può migliorare, fare del bene agli altri, essere disinteressati, questo è qualcosa di grande, per questo Maria Grazia continuerà ad essere tra noi». Un grazie intenso e rotto dalle lacrime quello di un’amica della giornalista: «Grazie per ogni momento che hai dedicato al nostro sogno di felicità, per i gesti d’amore e spontanei del cuore, sarai per sempre viva nei nostri cuori». La giovane donna che per tanti anni ha seguito la vita parrocchiale di Santa Maria in Via è stata ricordata da don Giancarlo Pesciotti, che ha celebrato il funerale insieme con due sacerdoti e col vescovo di Camerino, Francesco Giovanni Brugnaro. «E’ sempre stata una giovane umile, disponibile, che non si è mai vantata di essere quella che era.
Mi ricordo l’ultimo saluto un mese fa, sul portone di casa tua, sei venuta incontro mi hai detto “dammi un bacetto don Giancarlo”, ho sentito la tenerezza di una figlia nei confronti di un padre». Parole che hanno ascoltato commossi la mamma di Maria Grazia, Rosa, il fratello, la cognata Monica e l’adorato nipote Giovanni. C’erano studenti e insegnanti del liceo Classico Varano, con bandiera della scuola a mezz’asta, dove Capulli ha insegnato per pochissimo tempo prima di intraprendere la carriera giornalistica. C’erano gli agenti della polizia stradale di Camerino (il padre era stato in servizio alla Polstrada), c’erano politici, imprenditori giornalisti, amici, conoscenti, o spettatori che ne apprezzavano il lavoro.
A sinistra la mamma di Maria Grazia Capulli
C’era Camerino, dove oggi guardavano gli occhi di tutta Italia. E c’era il sindaco, Gianluca Pasqui, che Maria Grazia l’aveva conosciuta e ha portato il saluto della città per «Una figlia illustre partita troppo presto» e ha ricordato quando trent’anni fa, da studente di liceo, si era rivolto a lei, giovane insegnante, per ripetizioni di greco e latino: «Ricordo che mi aiutò per alcuni mesi, con tanta dolcezza e fermezza, era appena laureata. Poi per lei si aprirono le porte di una straordinaria e meritata carriera, in televisione la guardavo sempre con un certo orgoglio, Maria Grazia è stata un vanto per la nostra città – ha aggiunto Pasqui – ci ha insegnato la semplicità nel modo di porsi, rispettoso di tutti. Lei è un esempio ed una speranza per tutti quei giovani, che spesso sono portati a pensare che chi parte da una realtà piccola come la nostra non è destinato ad arrivare lontano». Il vescovo Brugnaro ha ricordato gli inizi da giornalista di Maria Grazia, la sua voce che risuonava dalle stanze di Radio C1: «Lei ha espresso la sua creatività, la sua intelligenza, la sua grande cultura, nella perfezione della conduzione personale, trasmettendo alle persone il senso del bello, dopo averlo appreso, insieme alla fecondità delle tradizioni reinterpretate da questa bellissima terra». Commozione ed un lunghissimo applauso, all’uscita del feretro dalla chiesa, prima dell’ultimo viaggio, verso la cappellina di famiglia, del cimitero di Valcimarra di Caldarola, dove riposano il padre ed i nonni.
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Sono sempre le migliori che ci lasciano!
R.I.P
Riposa in pace
<3
Porgo tutte le mi condogliante alla nostra giornalista di macerata che è stata una delle migliori in assoluto che ci resterà nei nostri cuori a vita, mai dimenticarla :'(