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Sepolture, a Macerata aumento del 350%

CIMITERI - Con una delibera la Giunta ha portato la tariffa dell'inumazione da 213 a 730 euro. "Adeguamento necessario al costo sostenuto dal servizio". A Tolentino sconto del 30 per cento sui loculi vicini per moglie e marito. A Civitanova i "No Crem" in attesa dell'incontro con il sindaco che insiste sulla realizzazione dell'impianto crematorio

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Il cimitero di Macerata

Il cimitero di Macerata

di Claudio Ricci

Morire in provincia di Macerata. Un viaggio verso la pace eterna più o meno conveniente e “sereno” in base al luogo in cui si decide di passare a miglior vita. Si parte dalle novità del capoluogo dove il Comune è pronto ad una stangata sui servizi mortuari. Andare all’altro mondo sarà molto più caro per chi deciderà di farsi seppellire a Macerata. Con una delibera del 7 ottobre la Giunta comunale ha infatti alzato la tariffa dell’inumazione nel cimitero pubblico del 350% rispetto all’anno scorso. Per il servizio che aveva un costo di 213 euro – così rimodulato nel 2013 dopo un’accesa discussione in consiglio comunale (leggi l’articolo) – si pagherà oltre 500 euro in più arrivando alla cifra di 730 euro per ogni inumazione. Una novità che segue un po’ la moda in fatto di “trapasso” dato che l’inumazione, fino a qualche tempo fa riservata a chi non poteva permettersi la tumulazione, sta diventando una pratica sempre più richiesta. Non solo. Mentre la permanenza della salma in loculo è assicurata in concessione del Comune per almeno 30 anni, il soggiorno del defunto sotto terra è molto più breve. La sezione “Tipologie di sepoltura” del sito del Comune parla chiaro: ” Il periodo di inumazione è di circa 10 anni, decorso il quale le fosse, liberate dai resti del feretro, si utilizzano per nuove inumazioni”. I 730 euro di servizio superano persino la sistemazione in alcuni loculi, quelli delle file più alte oppure più difficili da raggiungere. L’amministrazione si giustifica con l’aumento dei costi e nella delibera votata all’unanimità si legge: “Visto il rapporto del 13 aprile 2012 del competente Servizio tecnico comunale, dal quale si rileva che i costi unitari complessivi per ogni sepoltura a terra sono pari a 733,25 euro si ritiene necessario rapportare la tariffa d’inumazione al costo complessivo sostenuto per ogni sepoltura in campo comune alla cifra di 730 euro».

Loculi in un cimitero

Loculi in un cimitero

TOLENTINO – Maggiori tariffe per maggiori costi e le amministrazioni fanno ciò che possono. A Tolentino a fronte della crescente richiesta di loculi l ‘amministrazione ha optato per un’altra soluzione. Vista la carenza di loculi in colombario (divisi orizzontalmente) e considerati i tempi per la realizzazione, la Giunta, in vista dell’espansione del cimitero (un primo stralcio prevede la realizzazione di 1120 nuovi vani), ha disposto le revoche dei loculi oltre 50 anni di sepoltura nel vecchio cimitero per reperire ulteriore disponibilità e fronteggiare la richiesta  (leggi l’articolo). Questo ha dato la possibilità da una parte di far fronte alle richieste di tumulazione e dall’altra di riunire coniugi e familiari. La Giunta ha autorizzato la concessione al coniuge vivente di un loculo adiacente a quello del coniuge già morto con uno sconto del 30 per cento sul canone per 50 anni di sepoltura.

La fiaccolata del Comitato "No crem"

La fiaccolata del Comitato “No crem”

CIVITANOVA – Problemi di spazio anche a Civitanova dove la situazione è però ben diversa. L’idea dell’amministrazione di realizzare un impianto per la cremazione delle salme a servizio di tutto il territorio provinciale non piace ai cittadini della città alta. Fiaccolate, lettere e proteste di ogni tipo: il comitato “No Crem” non cede all’idea di veder realizzare la struttura (di circa 400 metri quadrati e 1 milione e 700mila euro) a ridosso delle proprie abitazioni nella zona a nord del cimitero comunale. Il sindaco Tommaso Corvatta risponde: «Il cimitero si saturerà entro febbraio 2017 e per questo è necessario aumentare le cremazioni. In meno di un anno si è raggiunta una quota di cremazioni sulle riesumazioni superiore alle previsioni a cui vanno sommate le richieste di cremazioni a seguito del decesso. Si arriva così a metà della capacità dell’impianto che ci è stato proposto (800 cremazioni all’anno)». Intanto è stata fissato per venerdì un incontro tra i “No Crem”, i capigruppo e i comitati di quartiere per ampliare la discussione. Ma la situazione è ancora molto tesa e cercare un po’ di pace dove riposare in eterno in provincia sembra cosa sempre più difficile.

 



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