Centrale a biogas, la Regione:
“Il post-combustore non serviva”

MATELICA - In un decreto firmato dal dirigente Mario Pompei l'istallazione del dispositivo del costo di 200mila euro per cui era scattato il sequestro è da ritenersi superflua al momento della realizzazione dell’impianto con l’installazione di un abbattitore catalitico

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Il sequestro della centrale a biogas di Matelica

Il sequestro della centrale a biogas di Matelica nell’ottobre dello scorso anno

 

di Monia Orazi

Alla centrale a biogas di Matelica, non serviva l’installazione successiva di un post-combustore. Lo afferma un decreto firmato lo scorso sei agosto da Mario Pompei, dirigente regionale della rete elettrica regionale, autorizzazioni energetiche, gas ed idrocarburi. La centrale di proprietà della società Abr (Aziende biologiche riunite) era stata posta sotto sequestro dalla procura di Macerata ad ottobre del 2014 (leggi l’articolo), per violazione dei limiti di emissione in atmosfera del Cot (carbonio organico totale). Nell’autorizzazione regionale, era prevista l’installazione di un post-combustore del costo di circa 200 mila euro, sino a quel momento mai inserito dai proprietari. A seguito dell’acquisto dell’impianto, la centrale è stata dissequestrata a febbraio (leggi l’articolo), per il rientro delle emissioni di Cot, nei valori limite di legge.

 

I sigilli alla centrale a biogas di Matelica dopo il sequestro

I sigilli alla centrale a biogas di Matelica dopo il sequestro

Nel decreto del dirigente regionale si specifica che la prescrizione inserita nel decreto di autorizzazione della centrale del 29 giugno 2012, “relativa alla necessaria dotazione dell’impianto di un post-combustore”, è da ritenersi assolta, al momento della realizzazione dell’impianto stesso, con l’installazione, dopo la camera di combustione, di un sistema atto a ridurre l’emissione di monossido di carbonio, “nella specie un abbattitore catalitico”. Le analisi dell’Arpam effettuate nell’agosto dell’anno scorso avevano evidenziato valori di Cot fuori norma (leggi l’articolo), rientrati soltanto in seguito all’installazione del post combustore. Per l’ingegner Pompei sulla centrale a biogas, la previsione di mettere coperture mobili dove si trova il materiale messo a seccare, contenuta nel decreto di autorizzazione, è nulla. Nel decreto si legge: “L’installazione di sistemi di copertura mobile delle trincee contenenti la biomassa, è ultronea (superflua ndr) ed in concreto non attuabile, non prevedendo il progetto autorizzato la realizzazione di trincee di stoccaggio della biomassa, bensì il contenimento della biomassa stessa in “silobags”; pertanto la detta prescrizione deve considerarsi nulla”.Il decreto regionale che sarà trasmesso all’azienda Abr proprietaria della centrale, al Gse (Gestore servizi energetici), agli altri enti che hanno partecipato al procedimento, potrà essere impugnato dinanzi al Tar o al Presidente della Repubblica, entro i termini di legge. Al Gse, responsabile dell’erogazione degli incentivi sulle energie rinnovabili, era stata inviata nell’ottobre 2014 una richiesta da parte del Movimento 5 Stelle di Matelica, a seguito del sequestro della centrale, di sospendere gli incentivi economici al gestore.



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