«Respingere fermamente l’attuazione dell’articolo 35 dello “sblocca Italia” che prevede la realizzazione di un inceneritore da 200mila tonnellate all’anno nella nostra regione». E’ il vice segretario del Pd Marche, Gianluca Fioretti, a prendere posizione in maniera netta contro quella che considera «una scelta scellerata per i nostri territori e per la comunità marchigiana, protagonista da tempo di risultati positivi nella gestione del ciclo della “risorsa rifiuto”» così come aveva fatto Massimo Gianangeli, del Movimento 5 Stelle Jesi, che ha sollecitato la regione ad “esprimere sin da subito piena e ferma contrarietà a tale previsione. Metterebbe a rischio l’ambiente e, quindi, la salute ed i diritti dei cittadini“(leggi l’articolo). Stesso invito rivolto da Fioretti che afferma: «Questo decreto attuativo va direttamente a contrastare il programma politico del Pd Marche e quello presentato da Luca Ceriscioli ai cittadini marchigiani per le elezioni regionali dello scorso 31 maggio. Anche per questi motivi, l’auspicio è quello di una forte presa di posizione della Regione, come già fatto in merito alle trivellazioni petrolifere nelle nostre coste, già all’interno del “tavolo tecnico” del prossimo 9 settembre al Ministero dell’Ambiente, che dovrà discutere sullo schema del Decreto attuativo, per la redazione del parere che sullo stesso dovrà essere rilasciato dalla Conferenza Stato/Regioni – dichiara Fioretti – Su tale questione ci si gioca un pezzo di futuro della nostra regione, futuro che deve avere la sostenibilità e la tutela del paesaggio come priorità. Mi piace pensare che in molti saremo a batterci per questo, soprattutto all’interno del nostro partito». Il vice segratario democrat ricorda: «Nella nostra regione sono ormai decine i Comuni, piccoli medi e grandi, partendo dal capoluogo regionale, che gestiscono con successo la raccolta dei rifiuti con il metodo “porta a porta”, rispettando così l’obiettivo comunitario del 65% di raccolta differenziata.
L’articolo 35 dello “sblocca Italia”, brutta copia della famigerata “Legge Obiettivo” di Berlusconi, scavalca di fatto i territori e le loro comunità, dalla Regione fino al Comune più piccolo, distruggendo ogni meccanismo di partecipazione e condivisione, individuando in modo autonomo e non condiviso “infrastrutture ed insediamenti strategici di preminente interesse nazionale“, tra cui appunto gli inceneritori – evidenzia Fioretti – La nostra regione dovrebbe quindi ospitare un “mostro” in grado di bruciare rifiuti, urbani e non, per una capacità di 200mila tonnellate all’anno, sopperendo all’incapacità delle altre regioni di attuazione di efficaci piani di gestione dei rifiuti. Praticamente verrebbero gettati via anni di programmazione e di buone pratiche realizzate concretamente dai nostri Territori, penso ad esempio al consorzio Cosmari della provincia di Macerata, con una raccolta media di oltre il 70% e il recente spegnimento dell’unico inceneritore regionale di Tolentino, e i passi concreti compiuti dalla nostra regione sul piano legislativo, con il piano regionale di gestione dei rifiuti da poco realizzato. Oltre l’enorme impatto ambientale, e le previste, giuste, azioni dei cittadini e, spero, delle istituzioni locali, derivati dalla individuazione e realizzazione di tale impianto, si assisterebbe al traffico di centinaia di camion in giro per l’Italia, con migliaia di tonnellate di rifiuti trasportati, anche di indubbia matrice e provenienza – sottolinea il vice segretario – Il tutto, a costi esorbitanti, insostenibili. L’inceneritore di Parma, l’ultimo realizzato, dove tra l’altro si è giocata una partita politica devastante per il Pd, già in perdita e con poco più di 100.000 tonnellate di portata, è costato quasi 300 milioni di soldi pubblici. Cifre folli con cui si potrebbero realizzare impianti di compostaggio e gestione del secco residuo in tutte le provincie, mantenendo a livelli adeguati le attuali discariche – conclude Gianluca Fioretti – chiudendo in modo assolutamente virtuoso il ciclo dei rifiuti, creando molta più occupazione fissa ed impatti ambientali enormemente minori».
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Gianluca Fioretti, vice segretario regionale del PD, praticamente sta sbugiardando la famigerata legge ‘sblocca Italia’ fortemente voluta dal suo stesso partito.
Annoto la stessa presa di posizione per Luca Ceriscioli, presidente della regione a guida PD, che mi sembra sia fortemente critico a far diventare le Marche sbucherellate ( in terra ed in mare) per far fare esperimenti alle compagnie petrolifere.
Questa dichiarazione è certamente apprezzabile perchè la ritengo di buon senso e aumenta la stima che in molti abbiamo per Fioretti.
Ma allo stesso tempo mi chiedo: come è possibile fare certi comunicati, avere precisi convincimenti e proseguire il cammino dentro un partito che oltre a dare l’idea di ignorarti vuol fare esattamente l’ opposto? è concepibile una cosa del genere?!?ne deduco (ma penso risalti agli occhi di tutti) che il PD è davvero allo sbando…!
Fioretti invece di essere iscritto nel PD deve essere iscritto ai Verdi.
In Italia nessuno vuole l’ingeneritori anche se di ultima generazione con il massimo rispetto per l’ambiente , non vogliamo i pozzi di petrolio ma, siamo il paese dove produce rifiuti più di altri paesi e inoltre gli altri li sfruttano ricavando grossi guadagni e acquistiamo petrolio dagli Arabi facendoli diventare sempre ricchi e vogliamo viaggiare con le auto anche per piccoli percorsi.
Purtroppo ancora esiste una mentalità arretrata ma, forse perché, siamo Italiani e l’impressione che non si cambierà mai.
Ritengo Gianluca Fioretti sincero, competente e degno di stima, tutte qualità che nel pd sono considerate “nocive” a chi le possiede. Anche la chiesa nell’enciclica di Papa Francesco, Laudato sì,esprime idee molto chiare che sono in antitesi con tutte le scelte del governo: carburanti fossili, rifiuti, inceneritori, crescita infinita, devastazione del paesaggio, . Per i non credenti questa svolta è comunque condivisibile perché recepisce (finalmente) in maniera univoca, uno studio del 1972 “Limiti dello sviluppo”, Occorre ripensare tutti i meccanismi che governano il sistema produttivo, pena andare incontro a un collasso ambientale per il quale non ci sono soluzioni tecnologiche.
La mentalità arretrata, sig. Leonori, è di chi continua a credere che bruciare rifiuti sia una bacchetta magica che li fa sparire. Le ricordo che in natura nulla si crea e nulla si distrugge, per ogni chilo di rifiuto bruciato si produce cenere (tossica) e il resto lo spargiamo nell’atmosfera con tutti i danni che conosciamo. L’incenerimento è una soluzione miope che risolve solo momentaneamente il problema, dopo decenni ci troveremo a fronteggiare emergenze ben più gravi a livello sanitario e ambientale. Un governo serio e lungimirante dovrebbe attuare una riduzione dei rifiuti, un riuso di ciò che è ancora in buono stato e un riciclo dei materiali. Le Marche sono al 65% di differenziata, la nostra provincia al 70%, non credo sia poi così difficile arrivare ad una quota tale da rendere superfluo ogni tipo di incenerimento. Occorre solo tempo e sopratutto la volontà di farlo. Questo è il problema più grande, non si vuole fare. Forse perché c’è chi spinge a bruciare per ottenere gli enormi guadagni che leggi assurde concedono. Concordo con Fioretti su tutto, ma ho anche dubbi perché il suo partito ha creato questa legge scellerata e mi sembra strano sentire un esponente importante dire queste cose. Speriamo che queste parole siano accolte da molti, ma noi cittadini continueremo a tenere gli occhi e le orecchie ben aperti.