di Laura Boccanera
Il parcheggio Ceccotti nel retro della stazione è affittato ad una ditta, ma nessuno lo sa e continua ad essere usato come parcheggio pubblico. Nel giorno della vendita all’asta del lotto 3 dell’area Ceccotti, la vicenda del fallimento non smette di riservare, come in una spy story, alcuni colpi di scena. L’ennesimo di questi comincia addirittura nel 2013, 4 giorni prima che la Prica presentasse domanda di concordato preventivo. Il 19 ottobre 2013 la Prica infatti affitta per sei anni e con un canone annuo di 3600 euro l’area urbana attualmente utilizzata come parcheggio. La ditta a cui è affittato, la Depositi & Vendite è stata costituita il giorno prima di stipula del contratto di affitto e ne sono soci Walter Montanari e una fiduciaria della Bnp Paribas. In attesa dell’apertura delle buste (prevista per mercoledì) per capire chi si aggiudicherà a poco più di 400mila euro 20mila metri quadrati di proprietà, uno dei privati coinvolti nella vicenda, Gabriele Frontoni ha presentato un esposto in Comune per chiedere lumi e delucidazioni in merito alla fideiussione di 2milioni e 200mila euro rilasciata dalla Terzo millennio, oggi Prica società in fallimento, tramite Banca Marche. La fideiussione infatti sarebbe esigibile dal Comune, ma non si riesce a capire se sia stata incassata o meno. Sulla questione c’è anche il parere dell’avvocato Andrea Calzolaio rilasciato nel lontano 2004 su richiesta del Comune dove si dice che i partecipanti al consorzio di comparto sono responsabili in solido delle obbligazioni scaturite dalle convenzioni edilizie del 2001 e 2003.
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A pensar male è peccato, ma tante volte ci si azzecca. Sarò un paranoico complottista dei miei stivali ma secondo me siamo al quarto millennio. O ventiduesimo secolo.
Bhè……io penso male…….
Nel lontano 2011 con un ricorso al Tar informai il Comune dell’allora Sindaco Mobili e la Magistratura Amministrativa del l’imminente insolvenza della Terzo Millennio. Mi presero per matto sciorinando, i difensori della Terzo Millennio, i nomi altisonanti della compagine societaria e i numeri del bilancio.
Il resto è storia nota. Ma non ci voleva un genio per capire come NON SAREBBE FINITA. Ci voleva buonsenso e il bignami di ragioneria.
@Iacopini, Frontoni, quando leggerete questa mia, forse saprete già del colpo di scena dell’avventuriero Corvatta, che con sprezzo del pericolo e speriamo anche del ridicolo si è gettato nella fossa dei leoni a combattere ad armi pari contro faccendieri,bancari, tagliagole, cravattari, sciacalli ed avvoltoi. Ho finito i termini. Spezzeremo loro le Reni come diceva Lui, ho rvenemo a casa con l’osse e magari anche che cos’atro de rotto?