di Gianluca Ginella e Alessandro Trevisani
Da quando era arrivata in Italia, per godere del sole, delle belle giornate fatte di scorci di mare e l’accenno delle dorate campagne marchigiane che toccano la costa tra Porto Recanati e Numana, una coppia tedesca quotidianamente lasciava il camping Numana blu per andare a fare una gita in bici. Lo stesso la coppia aveva fatto questa mattina, quando era uscita per un giro in bici sfidando il caldo già estivo. Un giro che però si è trasformato in una tragedia, con la donna, Angelika Becker, 50 anni, travolta e uccisa da un’auto.
E’ finita nel dramma la vacanza in Italia per una coppia tedesca, proveniente dalla città di Hamminkeln. Marito e moglie, Thomas Becker e Angelika Becker erano arrivati al camping di Numana blu, a Numana, lo scorso 5 giugno con una grande roulotte fornita di tutti i comfort. Avevano prenotato fino al 16 giugno e stavano trascorrendo la loro vacanza con lunghe passeggiate con la bicicletta.
Oggi pomeriggio, alle 13,15 la coppia si trovava in sella a due biciclette, lungo la provinciale Sorbelli, a Scossicci di Porto Recanati, e procedeva proprio verso Scossicci. Nella stessa direzione viaggiava una ragazza di 22 anni di Loreto, alla guida di una Fiat 600. A circa metà della provinciale, l’incidente fatale. La 600, giungendo da dietro, ha travolto la bicicletta su cui stava la donna tedesca, “il marito la precedeva, stavano attraversando la strada per prendere la pista ciclabile che si trova sull’altra parte della carreggiata – racconta Carlo Neumann, presidente dell’associazione Riviera del Conero, che ha fatto da traduttore per il marito di Becker -. Lui non si è accorto di quello che era successo, ha sentito solo la frenata dell’auto, poi ha visto volare il corpo della moglie”. La donna è stata travolta in pieno dall’auto finendo sul cofano e sfondando il parabrezza della piccola utilitaria. Un incidente drammatico che non lascerà scampo alla donna. Che di lì a poco si spegnerà, nonostante gli immediati soccorsi del 118 e i tentativi di rianimarla degli operatori dell’emergenza. Troppo gravi le ferite riportate dalla 50enne di Hamminkeln. I rilievi dell’incidente sono stati svolti dalla polizia municipale di Porto Recanati, guidata dal comandante Sirio Vignoni. Al momento la Municipale sta svolgendo gli accertamenti per ricostruire come sia avvenuto l’incidente mortale e come sia successo che la ciclista sia stata investita. La Fiat 600 è stata sequestrata. Domani sarà svolta l’ispezione cadaverica all’ospedale di Civitanova. Al camping Numana blu i villeggianti non conoscevano la coppia tedesca, che non parlava italiano e forse anche per questo non aveva avuto contatti con le altre persone presenti al camping. Marito e moglie, come detto, stavano trascorrendo la loro vacanza per lo più facendo dei giri in bici e disertando la spiaggia. Una vacanza tranquilla che oggi si è trasformata in un incubo per la coppia. La donna, che come il marito era pensionata, lascia due figli.
(servizio aggiornato alle 19,50)
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Povera donna…..riposa in pace….
Sì povera donna… l’unica colpa che aveva era di essere straniera e non essere al corrente che le strade, soprattutto quelle delle zone di mare sono estremamente pericolose per i ciclisti che vengono costantemente falciati o miracolati. Da anni si chiede alle varie amministrazioni di fare delle piste ciclabili ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Però le concessioni per costruire a due passi dalla spiaggia o per fare palazzi lasciando 20 cm di marciapiede le danno… Ad esempio la pista ciclabile di Marcelli, fatta talmente tanto alla c…o che i ciclisti preferiscono passare sulla strada in quanto la corsia a loro riservata è piena di buche. Vediamo quanto tempo dovrà passare per vedere un’altra vittima ad esempio sul ponte del Musone, oppure per le strade di Macerata, luoghi in cui un cittadino non ha il diritto di prendere la bicicletta.
Amministrazioni colpevoli.
inciviltà degli automobilisti, una pista ciclabile fatta male e segnaletica stradale scadente…. l’inevitabile conclusione è quella, ma tanto non sono i Comuni che pagano per questi incidenti.
da ciclista/cicloturista ho provato un brivido nel leggere l’articolo….in Italia è molto pericoloso andare per strada perchè purtroppo gli automobilisti la fanno da padrona…riposa in pace sigh
Il discorso di Marco Ribechi è condivisibile, tuttavia la ciclabile proprio su quella strada esiste ed è tenuta in maniera più che accettabile. Fu costruita come conseguenza di un altro incidente grave in cui morirono due donne in bicicletta e proprio nei pressi dell’incidente di ieri.
Diversamente da Ribechi credo invece che addossare le colpe alle sole amministrazioni sia riduttivo ed inefficace. Il nostro vizio di essere negligenti specialmente verso il codice della strada ,e non parlo dei soli automobilisti ma anche dei ciclisti, dei pedoni o comunque dei fruitori della rete in genere è causa di parecchissimi incidenti. Nel caso specifico ignoro le dinamiche, ma visto il perpetuarsi di incidenti simili nello stesso tratto, che è stato rettificato in favore della sicurezza negli anni passati puo’ essere indizio che la sola messa in sicurezza non è efficace senza il rispetto delle regole basilari da parte dei fruitori. Tendiamo troppo spesso a dimenticare che il primo responsabile della nostra sicurezza, non siamo altro che noi stessi. Buonsenso ed attenzione spesso ci salvano la vita o salvano la vita del nostro dirimpettaio.
Ogni volta che leggo un articolo del genere mi riporta alla mente tutte le volte che ho rischiato letteralmente la vita allenandomi su strada su queste maledette strade. E’ vero purtroppo che esistono tra di noi “pecore nere” che se ne fregano del codice stradale e del comportamento da assumere durante le uscite. Ma sono in parte scusabili. Non è tollerabile il gruppetto che occupa la corsia come il contromano, ma a volte si è costretti ad ingombrare la corsia anche se si è da soli causa manto stradale dissestato, e vorrei vedere chiunque con una bici telaio carbonio/ruote 8 atmosfere percorrere tali strade. Ma il discorso non è questo in fondo. Manca L’educazione stradale in primis e le strutture come piste ciclabili. Le Marche come kilometraggio sono tra gli ultimi posti in classifica nazionale per estensione relativamente alle piste ciclabili. Quando vado in Emilia Romagna (ed invito tutti ad andarci, soprattutto nel modenese) avremmo molto da imparare sia per quanto riguarda l’uso del ciclo che delle infrastrutture realizzate per i suoi utenti, ma cosa più importante che noto è il rispetto reciproco degli utenti della strada. Tutti, dai pedoni ai TIR. Per cui amministratori competenti sveglia!! Andate imparate da chi già ha messo in pratica soluzioni eccellenti e datevi da fare, quì la gente ancora muore per strada!!
un incidente può capitare a tutti, non sto a sindacare colpe e non sto giudicando l’investitrice o la dimanica; ma quel rettilineo è davvero pericoloso. Ci passo diverse volte e ogni volta vedo auto sorpassare, sfrecciare fare accellerate da paura. Le Moto idem, sorpassi da GP, con accellerate che se hai il finestrino aperto ti mettono pure paura dal rombo,…insomma…di solito io sono contrario a quei rialzi (dissuarosi stradali di cemento o di plastica) che ti sfasciano l’auto, perchè a volte inutili e in punti dove potrebbero essere tolti, ma in questo caso io ne metterei uno ogni 100 metri. Un abbraccio alla povera turista.