“Per far fronte ai tagli nazionali al settore dei trasporti pubblici locali, la Regione Marche vuole incrementare di circa il 10% le tariffe, con il rischio di forti ricadute sulle tasche dei marchigiani e ciò dimostra, ancora una volta l’incapacità a ottenere maggiori risorse”. E’ quanto dicono le segreterie regionali Cisl e di categoria in relazione al fondo nazionale per il Tpl, che assegna alle Marche una quantità di risorse “insufficienti rispetto agli abitanti”. Secondo il sindacato, infatti, le Marche hanno “la quota pro-capite più bassa, pari allo 0,068% circa, e sono il fanalino di coda del Paese, mentre ci sono Regioni che hanno addirittura assegnata una quota pari allo 0.12% pro-capite, il doppio di quanto ottenuto dalle Marche: un’evidente disparità, intollerabile nella distribuzione delle risorse”. “A fronte di un’assenza di criteri a valore nazionale di ripartizione del fondo – spiega la Cisl – basterebbe passare dall’ultima alla penultima posizione, incrementando la quota di fondo a favore delle Marche di circa il 16% ed evitando, così, ai cittadini di fare ulteriori sacrifici”.
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