Da Marco Guzzini, consigliere comunale del Pdl Macerata riceviamo:
Negli ulitimi anni, in seguito a manutenzioni stradali e lottizzazioni che hanno interessato il nostro territorio, abbiamo assistito alla realizzazione di nuove rotatorie.
Le amministrazioni comunali sono state così chiamate ad affrontare una scelta precisa: essere di fronte a semplici intersezioni stradali oppure poter parlare di possibile decoro urbano?
Un tema molto delicato, soprattutto per la presenza di rotatorie nei punti nevralgici della città ed all’ingrasso delle nostre frazioni. Partendo da questi presupposti, in questi ultimi anni, alcune rotatorie sono state interessate da un pregevole lavoro di manutenzione ed allestimento per opera dell’amministrazione comunale, di istututi scolastici , di soggetti imprenditoriali e di associazioni locali.
Fu la delibera n.44 del 15.02.2006 che dispose l’attivazione di una procedura volta all’individuazione, mediante pubblicazione di avviso pubblico, di soggetto imprenditoriale affidatario del servizio di sistemazione e di manutenzione delle rotatorie stardali e delle aiuole spartitraffico così individuate:
1 – rotatoria ed aiuole spartitraffico all’incrocio via Roma – via Montale, via Pirandello;
2 – rotatoria ed aiuole spartitraffico all’incrocio via Roma – via Mattei;
3 – rotatoria ed aiuole spartitraffico all’incrocio via Mattei – via Tucci;
4 – rotatoria lungo via Tucci all’altezza del Palazzetto dello Sport;
5 – aiuola spartitraffico incrocio viale Martiri della Libertà – viale Indipendenza – Belvedere Raffaello Sanzio, di fronte la chiesa di Santa Croce;
6 – rotatoria ed aiuole spartitraffico lungo via Bramante, all’altezza della lottizzazione PL12 – Quartiere Vergini;
7 – aiuola spartitraffico all’accesso del PIP 2 a Piediripa, nei pressi del Mercato ortofrutticolo;
8 – rotatoria nuova strada per Montanello.
L ‘assegnazione dei suddetti otto siti non è stata ancora definita e molto spesso ci troviamo di fronte a rotatorie abbandonate all’incuria del tempo, non riuscendo l’amministrazione comunale a porre tempestivo rimedio.
Emblamatico è il caso di Villa Potenza.
La grande intersezione stradale tra via dei Velini- S.S.77-via Borgo Peranzoni costiutisce l’ingresso della frazione.
Lo stato di abbandono e di incuria della suddetta zona è allarmante: sporcizia e scarsa manutenzione del verde pubblico rendono la situazione vergognosa. Per non parlare del cantiere a cielo aperto del nuovo ponte sul fiume Potenza che ha reso le altre due rotatorie della frazione un vero e proprio deposito di attrezzature lavotaive.
Particolare attenzione necessita la nuova rotatoria di via Pancalducci nei pressi del civico cimitero. La realizzazione dell’opera ( costata 200.000 Euro) prevedeva la posa sul perimetro di n.7 centri luminosi con apparecchi tradizionali al sodio alta pressione lasciando libera l’isola centrale per un’eventuale sistemazione al verde. Tutto ciò non si è ancora verificato ed oggi una delle arterie viarie principali della città è regolata da un’intersezione stradale composta da terra.
In occasione del prossimo Consiglio comunale impegnerà l’Amministrazione ad ultimare la procedura volta all’individuazione, mediante pubblicazione di avviso pubblico, di soggetto imprenditoriale affidatario del servizio di sistemazione e di manutenzione delle rotatorie stradali e delle aiuole spartitraffico, come disposto dalla delibera n. 44 DEL 15.02.2006. Chiedero’ di attivare la medesima procedura per le nuove rotatorie che l’Amministrazione comunale ha realizzato negli ultimi anni.
(Nelle foto, la rotatoria di Villa Potenza)
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Una é decoro urbano…ma solo grazie alla filantropia dei Lions
a Macerata fortunatamente c’è chi pensa al decoro………urbano!
Cosa pensi in merito alle ultime discussioni fatte su CM ?
http://www.youtube.com/watch?v=Sjaz78IlCv8
Certo che se dove non c’era nulla prima (Via Tucci – Fonte Scodella) si riesce a realizzare una rotatoria fortemente pendente è evidente che qualche problema in fase di progetto e realizzazione deve pur esserci.
Inoltre perchè si continuano a fare rotatorie enormi (dentro ci va una piscina) anche quando non servono?
Non è che presumibilmente più sono grandi (e spesso inutili) e più costano e più qualcuno ci guadagna????
Le rotatorie sono un importante elemento per valorizzare l’identità paesaggistica di un territorio. Una buona progettazione deve trasformare questo ‘non luogo’, visto il notevole degrado che caratterizza quasi tutte le nostre rotatorie, in un uno splendido biglietto da visita per la città. La rotatoria va pertanto intesa come un ‘investimento’.
I costi per la realizzazione, se ben progettate, non sono esagerati, così come quelli per la manutenzione, ma tutto dipende, al solito, da chi ci amministra.
Personalmente ho progettato una rotatoria che potete vedere al seguente link:
http://www.studiobotanico.it/writable/paginaita22114.aspx
oppure qui:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=323338274354494&set=a.103159293039061.6844.100000349735107&type=1&theater¬if_t=like
per la zona commerciale di Piediripa, di fronte al bar Filoni, ma per motivi a me sconosciuti (…), il comune ha preferito far realizzare quello che c’è ora, la cui valenza estetica tutti potete giudicare. Non si trattava di maggiori costi, in quanto sia la realizzazione che la manutenzione sarebbero state opera di un importante centro commerciale; pertanto, ripeto, la realizzazione di belle rotatorie che ornino la città, dipende dalla volontà e dalla sensibilità estetica di chi gestisce la città, non dai costi. Del resto basta andare in Romagna o in Toscana o in Trentino e ci si rende conto della diversa realtà che circonda questi importanti elementi urbani.
L’idea della rotonda – piovuta da noi grazie alla realizzazione del Cityper di Piediripa, ma brillante soluzione francese ai problemi di ogni traffico – la trovo fortemente poetica (oltre che funzionale). Non a caso, forse, anche nei primi giochi dei bambini con le macchinine, è sull’idea del cerchio che si sviluppano le piste: molto interessante. Perché il cerchio è centrifugo e centripeto, avvolgente e liberante, bello a vedersi e curioso a studiarsi.
A ogni rotonda nuova maceratese mi entusiasmo (poeticamente e funzionalmente): non mi preoccupano le pendenze (come fa Cerasi, che è meno poetico di me e probabilmente a ragione), non mi preoccupano gli spelacchiamenti del verde interno ad esse. Mi appassiona invece l’idea che le auto possano girar loro intorno senza correre rischi (a meno di una pesante imbranataggine), sottolineando – col loro andare pacato e sereno – un’idea di morbido movimento, di fluidità, che assomiglia a un moto di felice coscienza. E’ un momento – quello in cui si varcano le rotonde – in cui ci si rapporta al mondo pariteticamente e contemporaneamente si mantiene salva la propria autonomia (perdonate le mie sognanti elucubrazioni: è, penso, la prima volta che me le concedo pubblicamente).
Venendo invece al concretissimo sollevato da Marco Guzzini, io le valorizzerei riempiendole con statue, sculture, monumenti. Pensa che bella cosa, all’ingresso della città da Via Pancalducci, un bel monumento di arte contemporanea – leggero e significante. Oppure in Via Mameli, una piccola scultura ma bella, un Peschi inedito, un Trubbiani, che so…
Anche i nostri non proprio bellissimi quartieri periferici (specie quelli anni ’50 e ’60) troverebbero un motivo per essere cercati e visitati, amati.
Il centro storico è storico proprio perché appartiene a qualcosa di già costruito, pensato, definito, che non può essere variato se non temporaneamente, con mostre a tempo determinato. Invece le rotonde costituiscono una possibilità di basamento pratica e definitiva. Con fontane dove a ridosso sullo sfondo c’è l’antico. Con opere nuove e nuovissime dove intorno ci sono solo case o altre strade o paesaggi aperti.
Pensaci.
Per me li problemi de Macerata, quilli importanti per intendece, adé aldri e nuscù se zarda a parlanne. Quanno se decide li politici nostri a parlà come fa arrivà li posti de lavoro da nojardri?
@ Filippo Davoli:
Si potrebbe creare un gruppo per lavorarci su, che ne dici?? Io ho molto materiale, anche su rotatorie artistiche, come piacciono a te.
@ fulvio ventrone
Si potrebbe, perché no? Potrebbe anzi essere un ottimo spunto per una serata all’interno di Venanzetti Cultura. Diffido invece dei gruppi di studio (tipo gli Stati Generali della Cultura che vanno tanto di moda ultimamente): ricordo il vecchio detto “penso ripenso e col pensar m’impazzo, dopo pensato tanto non ho concluso un …”.
Sentiamoci.
Ok, Filippo,
ti lascio la mia mail:
info@studiobotanico.it
scrivimi quando vuoi e ci incontriamo per un caffè.
A presto e auguri
Fulvio Ventrone