di Matteo Zallocco
Sembra essere diventata una triste moda: il marito che fa prostituire la moglie. Dopo l’episodio dello scorso 6 settembre ne è stato scoperto un altro, sempre a Civitanova.
In seguito alle indagini della squadra Mobile della Questura di Macerata, nella mattinata di oggi è stata inoltrata alla Procura della repubblica del Tribunale di Macerata, un altro rapporto a carico di un cittadino italiano che faceva prostituire la propria consorte.
Nel primo pomeriggio di sabato gli agenti hanno accertato che una bionda e provocante ragazza italiana, in arte Laura, si procurava i clienti mediante annunci su opuscoli specializzati, pubblicizzando la propria immagine in inequivocabile atteggiamento ed abbigliamento, abbinandovi un numero di cellulare.
La “Laura”, contattata telefonicamente da un agente che si fingeva cliente, ha riferito le indicazioni per raggiungere l’abitazione e lo ha ricevuto a casa, in una elegantissma villetta a schiera unifamiliare in via Martiri delle Foibe, nei pressi dello stadio di Civitanova.
Dopo avergli chiesto 50 e 100 euro in base al tipo di prestazione, la donna ha invitato il poliziotto-cliente ad accomodarsi in camera da letto.
A tal punto, il poliziotto si è qualificato e ha informato la donna che si sarebbe proceduto ad un controllo di Polizia. Appreso ciò, la donna, allo scopo di dare una sorta di allarme,ha iniziato a strillare: “E’ un controllo di Polizia…”. Contemporaneamente il poliziottoha sentito un trambusto provenire dal piano inferiore della villetta, seguito dallo sbattere di una porta in metallo.
Nel frattempo, altri due poliziotti, che stazionavano all’esterno della villetta, in attesa di intervenire in auto al collega, hanno notato un giovane uscire frettolosamente dal retro della palazzina, dalla zona dei garage, per poi allontanarsi velocemente verso la zona dello stadio.
La donna successivamente scopertaha riferito agli agenti di Polizia che l’uomo scappato era il marito per poi chiamarlo telefonicamente invitandolo a ritornare a casa. Trascorsi due o tre minuti, il giovane è tornato nell’abitazione.
Nel corso della perquisizione, all’interno della camera da letto, quella utilizzata per i rapporti sessuali con i clienti, è stata rinvenuta ogni sorta di accessorio attinente a tale attività: falli in gomma di ogni genere, forma e misura, fruste, manette, catene ed altro ancora, mentre la villetta, che era stata adibita a vera e propria casa di tolleranza, aveva accessori di arredo di pregiata qualità.
Nel corso della stessa operazione è stata rinvenuta una carta di credito, non intestata ai coniugi , occultata insieme alla somma di 2.300.00o euro guadagnata nella giornata, all’interno di una cassetta custodita al piano inferiore dell’abitazione dove stazionava il marito della donna mentre quest’ultima si intratteva con i clienti.
La “Laura” (26 anni) e il marito(29 anni) sono entrambi nati a Teramo e residenti a Civitanova.
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invece di mandare 3 poliziotti a perdere tempo con una prostituta che non fa del male a nessuno anzi…perche non mandate i 3 a fare controlli dove veramente serve
Insomma, non vi sta bene niente!A forza di parlare di TOLLERANZA qualcuno ci crede e si attrezza.
Ma quand’è che cominciamo a tassare i proventi derivanti da questa attività ? Se queste signore guadagnano circa 2.300 euro al giorno, come riportato nell’articolo, in un anno si portano a casa, ad occhio e croce, 700.000 euro…
Pensate se moltiplichiamo questa cifra per tutte le prostitute che lavorano in Italia (qualche migliaio certamente) viene fuori una cifra MOSTRUOSA sulla quale nessuno paga neanche un centesimo di tasse. Non mi sembra assolutamente giusto.
VA BENE CHE PESCIOLANDIA è LA PATRIA DELLE SIGNORINE ALLEGRE…..MA L’UNICO PROBLEMA E’ CHE QUI SI EVADONO LE TASSE E PER UN POVERO DIPENDENTE TUTTO CIO’ NON è POSSIBILE……..FORZA RATA…SEMPRE..!!!
Mi è giunta voce, sembrerebbe, alcuni affermano che anche nella nostra città abbiano fatto la comparsa le passeggiatrici.
Discretamente, nulla a che vedere al caravanserrai delle località marine, si fanno dare dei passaggi dentro città e, sembrerebbe, facciano la loro proposta.
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Visto che è oramai accertto che il proibizionismo ingrassa solo la delinquenza perchè non riaprire le case chiuse, reglamentarle e far pagare le tasse???