La seggiovia Selvapiana di Frontignano
di Sara Santacchi
Ultima corsa per la seggiovia Selvapiana a Frontignano di Ussita che ieri, dopo 55 anni, ha spento i motori. Si chiude un ciclo per gli amanti della montagna maceratese, affezionati all’impianto costruito all’inizio degli anni 70 al posto del vecchio impianto “delle Malghe”, uno dei primi in Italia. “E’ una grande perdita in termini economici e d’immagine – afferma il sindaco di Ussita Marco Rinaldi –. Non nego che oltre ad esserci affezionati per i ricordi che quell’impianto custodisce, si tratta di un punto di riferimento importante per tutto il comprensorio di Frontignano, non solo per gli amanti dello sci ma anche per chi si dedica alle scalate o passeggiate estive”. Lo scorso febbraio è arrivata la lettera del Ministero al Comune del piccolo centro dell’entroterra in cui si avvertiva la scadenza della proroga di cui aveva usufruito l’impianto nel 2011. Tuttavia potrebbe trattarsi di un arrivederci e non di un addio dal momento che il decreto sui trasporti in fune del dicembre 2015 prevede una normativa diversa rispetto a quella vigente in passato. “Abbiamo la possibilità di adeguare l’impianto alle regole imposte oggi dalla legge – spiega Rinaldi – a differenza di quanto avveniva prima del 2015 in cui si imponeva la demolizione dell’impianto dopo i 40 anni di vita tecnica. Abbiamo già provveduto a richiedere un preventivo alla Leitner, la ditta costruttrice, e si tratterebbe di un intervento per una spesa di un milione e 800 mila euro, una cifra ben inferiore rispetto a quella della costruzione di una nuova seggiovia che si aggirerebbe intorno a 5 milioni. Potremmo usufruire del finanziamento regionale previsto proprio per i trasporti a fune, ma tutto rientrerebbe già nel bilancio 2017 quindi per questo inverno la seggiovia Selvapiana è destinata a rimanere ferma”. Tutto rimandato almeno al prossimo anno col conseguente danno alla prossima stagione invernale che lo stesso primo cittadino definisce “del tutto compromessa. Confido tuttavia nel fatto che la Regione sia ben disposta verso questo aspetto come in passato è stata attenta ad altre nostre esigenze relative agli impianti”.
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