Tragedia questa mattina a Recanati dove ha perso la vita lo speleologo Alfredo Campagnoli di 59 anni. L’uomo, dipendente del Comune, aveva aderito allo sciopero generale e, sebbene fuori servizio, ha colto l’occasione per fare una cortesia a un’azienda che gli aveva chiesto un sopralluogo nella zona in cui passa il vecchio acquedotto pontificio. Per farlo Campagnoli, imbragato, si è calato all’interno di un tombino in via Aldo Moro, mentre in superficie a sostenerlo e ad attenderlo c’erano due amici. Dopo circa mezz’ora, non vedendolo tornare, gli amici, preoccupati, hanno iniziato a chiamarlo ma senza ottenere risposta. Campagnoli era rimasto incastrato nel cunicolo e i due non sono riusciti a riportarlo in superficie. Immediati sono scattati i soccorsi, ma il cunicolo in cui si era infilato Campagnoli ha reso particolarmente difficili le operazioni ai soccorritori. In particolare, un infermiere del 118 ha tentato di calarsi nel tombino, ma senza fortuna. Solo l’arrivo dei vigili del fuoco ha permesso di arrivare fino allo speleologo per il quale, però, ormai non c’era più nulla da fare. Campagnoli era già morto, anche se le cause non sono ancora chiare. Due le ipotesi: un improvviso malore o una intossicazione di monossido di carbonio. La strada è rimasta chiusa durante le operazioni di recupero del corpo per oltre due ore. Fra i primi ad intervenire anche il sindaco Francesco Fiordomo. La salma di Alfredo Campagnoli è stata composta nell’obitorio dell’ospedale di Recanati in attesa dell’autopsia che dovrà accertare le cause del decesso. Lascia la moglie Paola Nicolini, psicologa, e due figli di 30 e 29 anni.
(redazione Cm)
(foto di Guido Picchio)
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