
Due novità editoriali, una nuova collana e una partecipazione che conferma la vocazione nazionale delle Edizioni Università di Macerata, Eum. È questo il bilancio dell’appuntamento che si è tenuto oggi alla fiera “Più libri più liberi”, la manifestazione dedicata alla piccola e media editoria che ogni anno anima la Nuvola di Roma. Per le Eum, si è trattato di una vetrina d’eccezione per presentare al pubblico i loro titoli più recenti e inaugurare un nuovo percorso editoriale.
La presentazione di oggi ha infatti segnato il debutto congiunto del volume “Tornare a ridere al giorno. La traduzione e/è la vita” di Stella Sacchini, che inaugura la nuova collana Erga, e del libro “Letteratura e democrazia di Thomas Mann”, con traduzione e cura di Antonella Nardi e un saggio di Paolo Panizzi dedicato alla svolta politica dello scrittore tedesco e alla sua ferma opposizione ai totalitarismi del Novecento.

Stella Sacchini
«Erga – spiega la presidente delle Eum Simona Antolini – rimanda etimologicamente a un’azione che si apre al mondo. È il senso profondo della traduzione: divulgare, dialogare, riportare alla vita parole e idee». La collana nasce come spazio dedicato alla riflessione sulla traduzione, disciplina che ora trova una sua riconoscibilità autonoma dopo il consolidamento della storica collana Prolusioni.
Durante l’incontro, Sacchini – tra le figure più autorevoli della traduzione letteraria in Italia – ha condiviso le radici personali della sua ricerca: «Tutto è nato da un libro che mi ha cambiato la vita. Alle elementari vinsi “Proserpina e Plutone” di Hawthorne. Non avevo idea che fosse un testo tradotto. Non pensiamo quasi mai che un’opera nasca in un’altra lingua e che qualcuno la porti nella nostra. Il traduttore è quasi un essere mitologico». Da quella scoperta, una vocazione: «Tradurre significa strappare alla morte ciò che di più bello è stato creato da qualcuno, impedire che si perda nella polvere dei secoli. È un rito sacro di ritorno alla vita. Siamo un po’ negromanti benevoli». E parlando del suo rapporto con Jane Austen, nell’anno del 250esimo anniversario della nascita, ha ammesso: «Sono arrivata a tradurla tardi e mi sono chiesta: Jane Austen vorrà essere tradotta da me?»

Stella Sacchini, Simona Antolini, Antonella Nardi
Il dialogo si è intrecciato poi con i contenuti nel volume dedicato a Thomas Mann. I due discorsi tradotti da Antonella Nardi – il Discorso del Banchetto del 1929 e La futura vittoria della democrazia del 1938 – testimoniano la profonda metamorfosi politica dello scrittore, dall’iniziale adesione al nazionalconservatorismo fino alla denuncia del nazionalsocialismo e alla difesa dei valori democratici. «Ho cercato di mantenere – ha spiegato Nardi – un linguaggio classico e colto, che riflettesse la prosa ricca e complessa dello scrittore tedesco».
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