Crisi Unifrutti, a rischio 18 lavoratori:
«Vogliono massimizzare i profitti
sulle spalle delle persone»

MONTECOSARO - L'azienda ortofrutticola sarebbe in procinto di dimezzare i dipendenti della sede di via della Maggiola, oltre a chiudere il capannone di Ancona e ridimensionare le filiali di Padova e Livorno. Cgil e Cisl: «In discussione la permanenza stessa sul mercato, con l'aperta volontà di spostare l'attività altrove»

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La Unifrutti Distribution

Crisi in corso alla Unifrutti Distribution di Montecosaro e sindacati in allarme per il rischio che saltino 18 dei 32 occupati dall’azienda ortofrutticola. Flai Cgil e Fisascat Cisl lanciano l’allarme sulla situazione dell’impresa dopo l’assemblea dei lavoratori.

«Siamo venuti a conoscenza ,solo in seguito all’apertura ufficiale del procedimento, dell’intenzione aziendale di procedere a licenziamenti collettivi che coinvolgono la maggioranza dei lavoratori impiegati nella società: 18 esuberi, compresi due dirigenti, su 32 dipendenti di cui 12 su 23 dipendenti nella sede di Montecosaro, la chiusura del magazzino di Ancona con due esuberi, 2 esuberi su 4 dipendenti nella filiale di Padova, un esubero su tre dipendenti nella filiale di Livorno – affermano i sindacati – esprimono profondo sconcerto e forte preoccupazione per una decisione che, pur consapevoli delle difficoltà degli ultimi anni, viene in un momento di ripresa e di dati tendenzialmente positivi. Inoltre una decisione di così ampie proporzioni mette seriamente in discussione il permanere stesso della società sul mercato, una realtà presente da oltre 30 anni nel territorio e un punto di riferimento della distribuzione ortofrutticola locale e nazionale, considerato anche che viene apertamente dichiarata l’intenzione di spostare in un’altra società del gruppo in un’altra regione le attività svolte nella sede di Montecosaro e soppresse in seguito ai licenziamenti dichiarati».

A Montecosaro la Unifrutti occupa tra diretti e indiretti fino a 80-90 dipendenti nel pieno della stagione alcuni di questi anche con anzianità di servizio di oltre vent’anni avendo iniziato quando la società era a conduzione familiare e un importante riferimento del territorio. «I lavoratori auspicano che il confronto che si aprirà sui tavoli nazionali possa condurre a soluzioni che garantiscano in primis la continuità occupazionale scongiurando i licenziamenti e poi interventi che attenuino il più possibile le conseguenze traumatiche delle scelte ad oggi comunicate – finiscono Cgil e Cisl – siamo disposti in d’ora disposti a mettere in campo ogni iniziativa utile a contrastare una decisione che non trova giustificazione se non quella di massimizzare i profitti sulle spalle e a scapito dei lavoratori e delle loro famiglie».



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