«Appalto per l’assistenza scolastica,
l’amministrazione si finge morta»

CORRIDONIA - Appello della Fp Cgil di Macerata con il funzionario Giovanni Smargiassi: «Da anni sollecitiamo la necessità di adeguare i contratti: in tutti i casi di assenza del bambino affidato e di chiusura degli istituti scolastici, questi lavoratori non prestano servizio e non percepiscono alcuna retribuzione. Dal Comune riceviamo solo silenzio»

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Giovanni Smargiassi

«Nuovo bando, stessi problemi: sul capitolato d’appalto nei servizi di assistenza scolastica l’amministrazione comunale di Corridonia si finge morta».

A dirlo è Giovanni Smargiassi della Fp Cgil Macerata. «Da anni – spiega – sollecitiamo al comune di Corridonia la necessità di adeguare il nuovo capitolato d’appalto nei servizi di assistenza scolastica per risolvere una serie di problematiche strutturali del comparto. Lo abbiamo fatto nel 2023, poi nel 2024, e lo abbiamo fatto ad agosto 2025 quando ci siamo accorti che nonostante le numerose sollecitazioni, l’amministrazione aveva provveduto a bandire una nuova gara d’appalto non tenendo conto della maggior parte delle istanze che come organizzazione sindacale avevamo denunciato nel corso del tempo. Abbiamo sollecitato formalmente risposta lo scorso 26 settembre, ma anche quest’ultimo appello è rimasto inascoltato».

Smargiassi sottolinea l’importanza della questione: «Parliamo di figure professionali essenziali che danno un sostegno alle alunne e agli alunni con disabilità – dice – il loro ruolo è indispensabile, ma vivono una condizione di precarietà strutturale dal punto di vista lavorativo. Nonostante in molti casi abbiano formalmente un contratto a tempo indeterminato non hanno infatti alcuna certezza reddituale e vengono retribuiti solo per le ore in cui svolgono effettivamente il servizio: in tutti i casi di assenza del bambino affidato e di chiusura degli istituti scolastici (estate, vacanze natalizie, neve) queste lavoratrici e lavoratori non prestano servizio e non percepiscono alcuna retribuzione». La sigla sindacale rimarca invece come «a Corridonia, come in molti altri Comuni della provincia, continuano ad essere sotto-inquadrati, non venendo riconosciuto loro la valenza educativa del loro lavoro. Si ritiene inconcepibile come nonostante la grande dedizione e professionalità degli assistenti educatori questa situazione di precarietà lavorativa (e reddituale) si traduca anche in precarietà del servizio per le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, che hanno diritto a un sostegno dignitoso».



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