
«Prematura per ora una datazione delle evidenze riportate in superficie, ad oggi non sono state individuate tracce riferibili a strutture o edifici antichi databili all’età Romana o precedente». La Sovrintendenza archeologica per le Belle arti e paesaggio è cauta sui rinvenimenti trovati in un cantiere di via Versilia a Civitanova. Dal 20 ottobre stanno operando nello scavo gli archeologici professionisti incaricati dalla proprietà (leggi l’articolo).

L’oggetto di intervento è una verifica preventiva, come spiegano dalla Sovrintendenza per le province di Ascoli Fermo e Macerata: «le verifiche attualmente in corso sono state prescritte in ottemperanza alla procedura di verifica preventiva di interesse archeologico attivata dalla Soprintendenza ogniqualvolta siano previste opere pubbliche o di pubblica utilità, o lavori edili che dovessero coinvolgere aree di interesse archeologico già note. L’area in questione è immediatamente contigua una perimetrazione già nota e sottoposta alle disposizioni di tutela previste della seconda parte del codice dei beni culturali e del paesaggio (vincolo archeologico). Le verifiche, avviate in data 20 ottobre 2025 e tuttora in corso, rientrano dunque nel novero delle ordinarie attività espletate a tutela e salvaguardia del patrimonio culturale di pertinenza statale, nella fattispecie di quello archeologico, e sono state richieste, in via cautelativa, per verificare la presenza di eventuali elementi di valore archeologico conservati nel sottosuolo in funzione di una più adeguata e oculata progettazione delle realizzande opere, e allo scopo di contemperare le esigenze di tutela del patrimonio archeologico dello Stato con gli interessi sottesi alla realizzazione delle opere stesse».

Al momento gli uffici non determinano la natura e la consistenza dei frammenti ritrovati, definendo prematura una simile interpretazione delle fonti rinvenute: «preme sottolineare inoltre che, allo stato attuale, non sussistono elementi dirimenti per definire con esattezza la natura, la consistenza e la cronologia delle evidenze appena riportate in luce, anche se pare utile anticipare che non siano state finora individuate tracce riferibili a strutture o a edifici antichi, ovvero databili all’età Romana o precedente. Qualsiasi ipotesi in tal senso è da ritenersi dunque prematura e fuorviante. Una più attenta e circostanziata interpretazione delle evidenze riportate in luce, sulle quali opera una società specializzata di archeologi professionisti incaricata dalla proprietà dell’area oggetto di intervento, sarà possibile solo nelle prossime settimane, con l’avanzamento delle attività di scavo e l’espletamento degli opportuni approfondimenti da parte del personale».
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