L’inaugurazione del Centro del riuso
Inaugurato il nuovo centro del riuso comprensoriale di Sant’Angelo in Pontano. La nuova struttura si trova nelle vicinanze del centro di raccolta, nella zona industriale di Sant’Angelo in Pontano ed è stata realizzata grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Marche, al servizio dei residenti dei comuni di Sant’Angelo in Pontano, Gualdo, Penna San Giovanni e Monte San Martino.
Tutti i cittadini dei quattro Comuni potranno dare una seconda vita ai propri oggetti, superando la cultura dell’usa e getta con l’invito di non buttare le cose che sono ancora in buono stato perché possono essere utili ad altre persone. Infatti al Centro del riuso sono accettati i beni di consumo ancora funzionanti e utilizzabili che possono essere efficacemente utilizzati per gli usi, gli scopi e le finalità originarie.
Il Centro del riuso, in via dell’Artigianato, nella zona industriale di Passo Sant’Angelo, è strutturato prevedendo una zona di ricevimento e di prima valutazione dei beni, una zona di primo ammassamento, una zona di catalogazione e infine una zona di immagazzinamento ed esposizione dei beni. Ha una superficie di circa 75 metri quadri, sarà gestito dal Cosmari e sarà aperto al pubblico il mercoledì dalle 16,30 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 12,30.
Il taglio del nastro
Importante novità è rappresentata dal fatto che il Centro del riuso sarà in rete con il sistema che sta sperimentando l’Ata 2 per cui solo i cittadini residenti possono portare i propri oggetti mentre possono ritirare gli utenti di tutte le Marche, creando di fatto un percorso virtuoso a livello regionale. A tagliare il nastro il sindaco di Sant’Angelo in Pontano Vanda Broglia che, unitamente ai colleghi presenti, ha sottolineato che «è importante credere nel concetto del riuso tanto che questo è uno dei primi finanziamenti ottenuti nel corso di primo mandato. Quindi è motivo di grande soddisfazione vederlo realizzato e oggi fruibile per tutti i cittadini dei nostri quattro Comuni. Non meno importante il fatto che sarà uno dei primi centri del riuso messo in rete con altre strutture similari della nostra Regione per aumentare la circolarità degli oggetti che saranno disponibili grazie ai cittadini che lo utilizzeranno. Credo – ha concluso – che sia sempre più importante ridurre la produzione dei rifiuti passando, oltre che per il riciclo anche per il riuso, evitando che tante cose siano buttate senza contemplare il riutilizzo».
Per la Regione Marche era presente Angelo Recchi oltre a Massimo Riccetti del Centro del riuso di Macerata e ai sindaci dei Comuni. Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato anche il presidente di Cosmari Paolo Gattafoni che ha ricordato come «In un contesto dove le discariche, che pure sono necessarie, trovano resistenza e opposizione tra i cittadini, il messaggio che vogliamo gridare forte e chiaro è che il riuso così come le altre tre debbono porsi come un freno a questo consumismo esasperato che corre e aumenta esponenzialmente con l’aumento della popolazione terrestre. Il problema vero è che le discariche si esauriscono troppo velocemente se la riduzione, il riutilizzo, il riuso e il riciclo non sono a regime e se il ciclo non è integrato con la valorizzazione energetica del rifiuto. I centri del riuso hanno anche la funzione di redistribuire valore a costo zero, e cosa ancora più importante, quella di evitare di contribuire ai cambiamenti climatici mediante immissioni ridotte di Co2 in atmosfera. E vi sembra poco?».
Proprio sul tema della gestione dei centri del riuso il presidente Gattafoni, in questi giorni è a Bologna per una trasferta formativa promossa dalla regione Marche e dell’Ata 2 per lo studio di esperienze virtuose del territorio nazionale, riservata a tecnici ed amministratori. Le linee guida dettate dalla Regione Marche prevedono di contrastare e superare la cultura dell’usa e getta, di sostenere la diffusione di una cultura del riuso dei beni, basata sui principi di tutela ambientale e di solidarietà sociale, di promuovere il reimpiego e il riutilizzo di beni usati, prolungandone il ciclo di vita, oltre le necessità del primo utilizzatore, in modo da ridurre la quantità di rifiuti da avviare a trattamento e o smaltimento, realizzare una struttura di sostegno a fasce sensibili della popolazione.
Al Centro del riuso sono accettati i beni di consumo ancora in buono stato e funzionanti che possono essere efficacemente utilizzati per gli usi, gli scopi e le finalità originarie. Ad esempio si potranno portare al Centro del riuso piatti, posate e suppellettili; oggettistica; giocattoli; libri; indumenti; mobili; divani; lampadari (privi della fonte luminosa); reti e materassi; biciclette; passeggini e carrozzine, culle e box, elettrodomestici come ferri da stiro, forni a micronde, apparecchi per cuocere, ventilatori, apparecchi elettrici di riscaldamento, aspirapolvere, tostapane, macchine per cucire, frullatori, macinacaffé, friggitrici, apparecchi radio, video registratori, apparecchi televisivi, telefoni, fax, cellulari, personal computer, stampanti ed altre periferiche, piccole apparecchiature informatiche, ecc.. Inoltre si potranno portare anche articoli sportivi come sci e scarponi, racchette da tennis, borse, valigie, ma anche utensili elettrici, libri e volumi di ogni genere, film in vhs, cd o dvd, musicassette, dischi in vinile. Il bene una volta accettato sarà catalogato e successivamente messo in mostra per essere poi consegnato ad un nuovo utilizzatore. Il tutto gratuitamente.
Perché non hanno messo pure sarnano
Altre occasioni sprecate, 'sti centri del riuso (che, per come funzionano, servono più 'estetica che altro).
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