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Spaccia e compra casa coi proventi,
a giudizio un 29enne.
Nei guai anche madre, fratello e zia

MACERATA - Oggi l'udienza preliminare per il 29enne Rrok Macaj. A processo andranno anche i familiari per favoreggiamento (la mamma pure per riciclaggio). Prosciolti altri due imputati

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L’avvocato Andrea Albanesi

di Gianluca Ginella

Prima il blitz in casa e l’arresto dopo che venne trovato circa mezzo chilo di droga, ora un processo che riguarda la cessione di cocaina a tre clienti ma sotto la lente c’è anche l’utilizzo dei ricavi dello spaccio per comprare un immobile. Sotto accusa per spaccio di droga il 29enne Rrok Macaj, albanese, residente a Macerata. Il giovane è accusato anche di autoriciclaggio. Oggi è stato rinviato a giudizio. Oltre a lui, a vario titolo, sono state rinviate a giudizio altre tre persone, sue familiari. Prosciolti dall’accusa di favoreggiamento due imputati (il gup ha disposto il non luogo a procedere).

L’udienza si è svolta oggi al tribunale di Macerata davanti al gup Daniela Bellesi. Prende le mosse da una perquisizione dei carabinieri nella casa di Macaj a Villa Potenza nel marzo del 2024 che aveva portato al rinvenimento di 260 grammi di cocaina e 350 grammi di marijuana e all’arresto del giovane. Per la detenzione della droga si è svolto un processo a parte. Le indagini sono proseguite e ora Rrok Macaj è finito sotto accusa per aver spacciato cocaina a tre persone.

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L’avvocato Jacopo Allegri

I fatti sarebbero avvenuti a Macerata tra il gennaio del 2023 e il marzo del 2024. In un caso l’accusa, sostenuta dal pm Francesco Carusi, parla di almeno 140 cessioni di cocaina per un totale di circa 11mila euro. In un secondo caso si parla di 226 cessioni e un totale di 15mila euro e per un terzo di 288 cessioni e circa 20mila euro. Sin qui la vicenda dello spaccio contestata al solo Rrok Macaj. Poi il 29enne è accusato di autoriciclaggio. Avrebbe utilizzato 34.500 euro dei proventi per l’acquisto di una casa a Macerata, nel gennaio 2024, e per l’accusa l’uomo avrebbe agito in modo da ostacolare l’identificazione della provenienza illecita del denaro.

Sotto accusa per riciclaggio la madre, Flora Macaj, 51 anni. La donna, estranea all’attività di spaccio, avrebbe trasferito una parte del denaro provento dell’attività di spaccio del figlio in modo da ostacolarne la provenienza. In particolare, nell’ambito dell’acquisto della casa da parte del figlio Rrok avrebbe ricevuto da lui 30mila euro per poi trasferirli all’acquirente mediante bonifico bancario.

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L’avvocato Merys Teodori

La donna è inoltre accusata di favoreggiamento, stessa accusa rivolta all’altro figlio Ronaldo Macaj, 25, e a Drite Toli, 46, zia di Rrok Macaj. Sono accusati di essersi adoperati nel riscuotere e poi detenere o occultare le somme di denaro provento dell’attività di spaccio di Rrok Macaj (attività avvenuta fino al suo arresto del 15 marzo 2024) e lo avrebbero aiutato ad assicurarsi il profitto dello spaccio di droga.

Oggi sono stati tutti e quattro rinviati a giudizio dal gup Daniela Bellesi. Sono difesi tra gli altri dagli avvocati Jacopo Allegri, Andrea Albanesi e Roberta Ferracuti. Il gup ha inoltre prosciolto due degli imputati disponendo il non luogo a procedere. Sono entrambi assistiti dall’avvocato Merys Teodori.

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