Largo Beligatti
di Luca Patrassi
L’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi si dichiara «abbastanza soddisfatto» per i primi esiti dei progetti di riqualificazione urbana e ambientale realizzati, o ancora in corso d’opera, su alcuni luoghi della città ritenuti di particolare valore identitario; vicoli dimenticati e abbandonati, piazze e larghi urbani marginalizzati all’interno della città murata, fontanili e siti storici periubani con parchi-giardino annessi. Sono arrivati al taglio del nastro la ripavimentazione e arredo di piazza Vittorio Veneto con la valorizzazione dell’antico “pozzo-cisterna dei Gesuiti”, la sistemazione del centralissimo piazzale Li Madou e il complesso del fontanile di Santa Maria Maddalena. Ora l’amministratore sottolinea quanto realizzato con una specie di book fotografico che ne evidenzia l’uso e la a frequentazione. Si parte da largo Li Madou in via Don Minzoni, quello appena rimonumentalizzato tra la sede di Unimc, Palazzo Marefoschi e palazzo Buonaccorsi.
Piazza Li Madou
«Il successo di un intervento – osserva l’assessore – lo decreta l’utilizzo: il piazzale è frequentato non solo e non tanto dagli studenti ma anche da turisti e da semplici cittadini». Iommi riserva una puntualizzazione anche rispetto ad alcune critiche ricevute via social: «al di la di una ipotesi iniziale risalente al 2015, finalizzata semplicemente a ricercare un nuovo “concept progettuale” per ridefinire quello spazio marginalizzato, non c’è mai stata alcuna intenzione della amministrazione di abbattere, come sostenuto da alcuni, “tutte le piante”. Sin dal progetto preliminare del dicembre 2022, valutato dalla Soprintendenza, c’era la volontà di salvare tutti gli alberi sani di alto fusto, poi si rese necessaria in corso d’opera la variante del 2023, con aumento della larghezza dell’aiuola per consentire la trivellazione (senza danneggiare gli alberi rimanenti) dei pali di ancoraggio dei tiranti metallici per il sostegno del muro verso vicolo Buonaccorsi. Tuttavia, strumentalmente nell’aprile del 2023 fu avviata una raccolta di firme per tutelare quelle piante. Una seconda variante concordata con la Soprintendenza riguardò la riproposizione della fontanella pensile in ricordo di quella novecentesca collocata sull’alto zoccolo del primitivo “Foro Annonario”. Con la Soprintendenza si è sempre detto (e fatto) che il muro perimetrale, pur abbassandolo entro certi limiti, sull’angolo sud-est andava mantenuto. Quello che a me interessava particolarmente era il tema concettuale del progetto: piazza Li Madou è un palcoscenico del micro teatro paesaggistico urbano, strutturato su due livelli: la “stoà” in alto e l’”agorà” in basso. Un luogo per stare e per socializzare, non solo da attraversare; le gradinate sono una cerniera urbana tra due spazi, usata più per sedersi in libertà. Che poi le gradinate siano di mattoni o di pietra non è un fatto sostanziale anche per i cultori della vitruviana “Venustas” (che pure hanno accettato in passato il “carillon” di plastica sulla Torre dei Tempi. D’altra parte la criticata posizione delle scale stesse è stata vincolata da un precedente intervento antisimico eseguito da Unimc in quel punto dello zoccolo. Peraltro oggi la scalinata è diventata iconica, al punto che Unimc l’ha scelta come sfondo di una campagna di comunicazione».
Altra opera terminata, la fonte di Santa Maria Maddalena: «Prima era una discarica abusiva con acquitrino visto che la fognatura che l’attraversava perdeva. Abbiamo tolto di mezzo decine e decine di gomme ed altra spazzatura, abbiamo bonificato l’area grazie anche all’impegno di Apm, fatto tornare alla luce una fonte storica, sistemato l’area a giardino che ora è già fruibile e lo diventerà ancora di più quando saranno ultimati i cantieri circostanti». C’è anche una frecciata rivolta alle opposizioni: «Su ogni cosa del tutto secondaria e marginale aprono un dibattito, non si ragiona quasi mai sui concetti centrali ma sui bordi, se la pietra è bianca, certo il travertino è bianco come risulta evidente se si guarda palazzo Marefoschi di fronte a piazzale Li Madou».
Vicolo ex Pietrarelli
Tra gli interventi prossimi al completamento ci sono quelli del vicolo ex Pietrarelli e di largo Beligatti. Il vicolo ex Pietrarelli lungo corso della Repubblica, nominato “arco dlel’oratorio filippino” già ora propone una vista inedita. Sono in corso i lavori di realizzazione dell’illuminazione e potrà tornare percorribile dopo 150 anni dalla sua chiusura, anche con i suoi 350 mq di locali sotterranei.Per tornare alle fonti non sembra godere di un ottimo stato di conservazione la storica fonte Maggiore. «Credo che già lunedì prossimo saremo in grado di risolvere la questione che è legata a una vasca secondaria che evidenzia una perdita d’acqua. Fonte Maggiore, per le festività di San Giuliano, sarà la location di una mostra di sculture». Infine un accenno polemico: «Con piazzale Li Madou si è intervenuti su un luogo della città, un luogo di sosta e di incontro come confermato dal suo utilizzo, utilizzo che invece non c’è per vicolo Consalvi, teatro tempo fa di un costoso intervento»
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