Il rame trovato su uno dei furgoni
Nove persone in manette per furti di rame nel Maceratese, prendevano di mira gli impianti fotovoltaici. I carabinieri li hanno presi questa mattina dopo un furto (avevano portato via 4,6 chilometri di rame da un impianto fotovoltaico). In carcere sono finiti 8 marocchini e un burkinabé che vivono in provincia di Foggia. Indagine dei carabinieri del Reparto operativo di Macerata.
Materiale sequestrato ai malviventi
Ladri di oro rosso da qualche mese avevano preso di mira gli impianti fotovoltaici del Maceratese. I malviventi oltre a rubare i cavi contenenti il prezioso metallo, danneggiavano anche gli impianti che a volte dovevano fermare l’attività con ulteriori danni per i proprietari.
Un fenomeno che l’anno scorso, nello stesso periodo, era quasi inesistente. I carabinieri del Reparto operativo di Macerata, diretto dal colonnello Massimiliano Mengasini, hanno mappato furti e tentativi di furto e studiato come agivano i malviventi. Questo è stato il primo tassello per riuscire a individuarli.
Il secondo tassello è stato rilevare la presenza in provincia di un’auto sospetta, proveniente dalla provincia di Foggia. La vettura è stata monitorata nei movimenti. Ieri sera l’auto si trovava a Villa Potenza di Macerata.
Il colonnello Raffaele Ruocco, comandante provinciale dei carabinieri
I carabinieri hanno capito che quello era il segnale che i malviventi erano pronti ad agire di nuovo. I militari hanno predisposto mirati servizi di controllo del territorio, soprattutto nei comuni di Macerata, Montecassiano, Pollenza e Treia, luoghi in cui nei giorni scorsi si erano registrati furti o tentativi di furti analoghi.
All’alba di oggi i militari del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Macerata, in collaborazione con il Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Macerata e con le stazioni di Montecassiano, Pollenza e Appignano hanno intercettato l’auto sospetta a Villa Potenza. La vettura precedeva due furgoni. I carabinieri hanno fermato tutti e tre i mezzi. A bordo 9 persone, tutti stranieri e residenti o domiciliati in provincia di Foggia, che hanno tra i 20 e i 40 anni. Nei furgoni i carabinieri hanno trovato il bottino: circa 5 tonnellate di cavi elettrici per un valore di 90mila euro. C’erano anche arnesi da scasso. I militari hanno arrestato tutta la banda: 9 persone che sono state portate in carcere a Montacuto di Ancona, a Pesaro e a Marino del Tronto.
Il colonnello Massimiliano Mengasini, comandante del Reparto operativo di Macerata
I carabinieri sono poi riusciti a stabilire dove le 5 tonnellate di rame fossero state rubate. I malviventi prima dell’arresto avevano “visitato” un impianto di pannelli fotovoltaici a Pollenza, di proprietà di una società che opera nel settore dell’energia elettrica. Per fare il colpo si sono mossi con due furgoni che hanno rubato per l’occasione.
Uno di questi l’hanno rubato ad Appignano, in un mobilificio, l’altro ad un privato di Macerata. All’impianto fotovoltaico la banda, dopo aver fatto accesso ai pozzetti di ispezione, ha tranciato e asportato i cavi elettrici. In totale hanno preso 4,6 chilometri di cavi in rame, del diametro di 70 millimetri, del peso complessivo di circa 5 tonnellate, del valore di circa 90mila euro. Il danno complessivo arrecato all’azienda ammonta a oltre 150mila euro, comprese anche le spese di ripristino e messa in sicurezza dell’impianto.
I cavi in rame ed i furgoni sono stati restituiti ai legittimi proprietari, mentre l’auto in uso agli arrestati è stata sequestrata.
(Redazione CM)
Rendono più le centrali Enel che le rapine ai portavalori
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@michele lupi Enel sono peggio di questi dia retta a me. Si prendono ció che vogliono dai contadini per fare le loro centrali con la complicità delle istituzioni che rilasciano i permessi.
Da aggiungere il tentativo di furto ad un altro impianto fotovoltaico a Civitanova Marche con danni rilevanti oltre i 150.000 euro menzionati nell’articolo probabilmente dalla stessa banda di immigrati africani provenienti 8 dal MAROCCO ed 1 dal BURKINA FASO, regolari? Irregolari? richiedenti asilo politico? ma liberi di continuare a commettere diversi reati in ITALIA senza possibilità di risarcimento perché nullatenenti ai malcapitati sprovvisti di assicurazioni ..??? Ed inoltre da aggiungere il costo di mantenimento in carcere dopo la condanna perché sicuramente nullatenenti….; la situazione immigratoria così come prosegue da anni non è più sostenibile tanto che diversi Paesi Europei anche con Governi di sinistra stanno adottando ESPULSIONI COME ESTREMA DIFESA DELLA PROPRIA SICUREZZA.
la soluzione ci sarebbe , dopo il primo reato si rimandano immediatamente a casa. Ma manca la volontà politica