Coppia di carabinieri (immagine creata con l’Ai)
di Nicoletta Paciarotti
Tredicenne sale sul cornicione di un palazzo e minaccia di buttarsi di sotto, salvata da due carabinieri di Ancona (marito e moglie) che si trovavano in vacanza in Salento. È successo ieri, decisiva la prontezza della coppia.
Un equilibrio precario, una manciata di secondi per decidere, e la prova silenziosa (tanto da non sentire il bisogno di svelare la propria identità) di cosa significhi indossare una divisa anche quando non la si porta addosso. A Salve, piccolo comune del basso Salento, una coppia di carabinieri anconetani in vacanza ha salvato in extremis una ragazzina di appena 13 anni che, seduta sul cornicione di un palazzo, minacciava di lanciarsi nel vuoto.
La ragazzina era seduta sul parapetto di una casa in costruzione, in lacrime. I due militari – lei vicebrigadiere della Stazione principale di Ancona, lui carabiniere scelto della Radiomobile, marito e moglie – stavano andando al mare quando l’hanno vista. Hanno capito subito la gravità della situazione. Lui è rimasto a terra per allertare i soccorsi e tenere sotto controllo l’area. Lei è salita sul tetto, cercando un contatto con la 13enne, una parola che potesse far breccia.
Nel frattempo sono arrivati anche i rinforzi: una pattuglia del Norm di Tricase e i carabinieri della stazione di Salve. Grazie al contatto già avviato dalla vicebrigadiere, la ragazza è stata allontanata dal bordo del cornicione e portata in una zona sicura. Affidata al 118, è stata trasportata all’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase.
Quanto all’intervento dei due militari anconetani, la loro tempestività ha raccolto l’apprezzamento di cittadini e autorità locali.
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