Angelelli si scusa ma inciampa di nuovo:
«Il vaffa… detto al telefono»
In realtà è di 3 ore dopo

TOLENTINO - Il consigliere di maggioranza dice che la parola non era rivolta alla collega di opposizione: «Come si può vedere anche dalle riprese della seduta ero chino sullo smartphone perché avevo appena ricevuto una comunicazione e, d’istinto, ho esclamato quel termine». Ma le immagini sono di inizio seduta, mentre l'esclamazione arriva molto dopo. Forza Italia, Lega e Civico22 chiedono le dimissioni ricordando il caso di Carmelo Ceselli

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Mirko Angelelli

di Francesca Marsili

«Chiedo scusa per la brutta parola pronunciata in Consiglio. Non era un’offesa rivolta alla consigliera Silvia Luconi, ma la reazione a una comunicazione che ho ricevuto sul mio cellulare». E’ la giustificazione del consigliere di maggioranza di Tolentino Popolare Mirko Angelelli, che ieri sera appena la consigliera di opposizione Silvia Luconi ha preso la parola ha pronunciato un “vaffa….”.

La risposta arriva oggi con una nota, ieri sera silenzio in aula in merito, anche dopo il botta e risposta tra il presidente del consiglio Alessandro Massi e la stessa Luconi, che aveva definito Angelelli “un maleducato”. Il gruppo politico Tolentino popolare aggiunge: «Silvia Luconi parla di maleducazione, ma lei ride in faccia alla maggioranza durante gli interventi». La bagarre è scoppiata poco prima della discussione della mozione sull’accesso al cimitero presentata dalla Luconi e oggi Angelelli racconta la sua versione «contro ogni tipo di strumentalizzazione» e a seguito «di accuse nei suoi confronti mosse da alcune forze politiche». «Come si può vedere anche dalle riprese della seduta e dalla stessa foto pubblicata dalla stampa – dice Angelelli – ero chino sul telefono perché avevo appena ricevuto una comunicazione e, d’istinto, ho esclamato quel termine». Va però precisato che la foto allegata all’articolo prodotto dalla nostra testata è stata catturata da un frame del Consiglio comunale, tuttora visibile sul canale YouTube del Comune di Tolentino, pochi minuti prima dell’inizio dell’assise, durante l’appello, mentre il momento in cui il consigliere Angelelli pronuncia il “vaffa” risale a circa tre ore dopo e senza essere stato ripreso dalle telecamere.  «Per questo chiedo scusa, ma non accetto di essere additato come un “ragazzo maleducato” come detto dalla consigliera Luconi – prosegue Angelelli – sono un uomo, ho famiglia e credo che quanto detto dall’esponente del centrodestra sia un pensiero che appartiene solo a lei. Se siedo in assise è perché mi è stato permesso dalle tante persone che mi stimano e che apprezzano il mio impegno. Rinnovo le mie scuse per l’esclamazione, ma basta con le strumentalizzazioni».

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LA FOTO – Mirko Angelellli al telefono nei minuti iniziali del Consiglio

L’invito a riportare i toni sui temi cari alla città e non sui personalismi arriva anche dal capogruppo Fabio Montemarani, che insieme agli altri componenti evidenzia come «questa vicenda sia l’ennesima dimostrazione di un clima teso, con una opposizione che cerca sempre un capro espiatorio, pronta a trasformare qualsiasi errore umano in un caso mediatico. Siamo per questo vicini, come direttivo, al consigliere Mirko Angelelli, sempre impegnato per la città e pronto a fornire il suo contributo in maniera fattiva e appassionata. Quello che continuiamo a vedere è un modo di fare che non ci appartiene e che non condividiamo. Facciamo fatica a comprendere come si possa accusare Angelelli di maleducazione e poi non rispettare i colleghi che siedono in Consiglio. La stessa Silvia Luconi non riesce a mantenere un atteggiamento costruttivo durante gli interventi delle colleghe di maggioranza, ridendo in faccia, come già avvenuto, all’assessore Benedetta Lancioni e alla consigliera Samanta Casali. Questa non può essere chiamata politica: è un gioco al massacro in cui a rimetterci è solamente Tolentino».

A sostegno della Luconi arrivano invece le parole di Forza Italia e Lega, che ricorda l’episodio che porto alle dimissioni l’allora presidente del consiglio Carmelo Ceselli. «Un fatto grave, che impone una presa di posizione netta e non può essere derubricato a uno scherzo o a un momento di nervosismo – affermano il forzista Roberto Scorcella e il leghista Giovanni Gabrielli – a Silvia Luconi va la piena solidarietà personale e politica. Vale la pena ricordare che non molto tempo fa, per molto meno, il presidente del consiglio Carmelo Ceselli si dimise, dimostrando senso delle istituzioni. Oggi, invece, si tenta di minimizzare tutto, come se in aula si potesse dire qualsiasi cosa senza conseguenze. Così non è».

Anche Civico22 difende la consigliera di opposizione e riporta alla memoria il “caso Ceselli” chiedendo la “testa” di Angelelli. «Non ci resta che inchinarci davanti alla nuova frontiera del confronto istituzionale. Un dibattito di spessore davvero alto. Qualche anno fa, di fronte a episodi simili, qualcuno ebbe almeno il buon gusto di dimettersi. Oggi invece? Tutto scivola addosso come se fosse normale. Nessun atto di responsabilità, nessun mea culpa. Solo il silenzio imbarazzato, ma nemmeno troppo, di chi ha ormai confuso il ruolo istituzionale con il loggione di un’osteria dopo il quarto bicchiere. Ah, e a proposito, abbiamo già archiviato l’ultima panchina rossa di qualche settimana fa? E le male parole non pesano come le scazzottate in città? Perché, se l’indignazione civile si riduce a un nastro da tagliare e all’installazione di telecamere allora abbiamo perso, e da un pezzo, la misura delle cose. Un passo indietro, oggi, sarebbe un atto dovuto. Ma non per codardia: per rispetto. Per rispetto del ruolo, delle istituzioni, della cittadinanza. E perché, ogni tanto, dimostrare di essere uomini, nel senso più nobile e umano del termine, sarebbe il gesto più rivoluzionario da compiere. Ma no, tranquilli. Soprassediamo. Anche stavolta».

Un “vaffa” in aula e il cimitero al centro della bufera: Consiglio infuocato a Tolentino



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