L’avviso comparso sui social della chiesa
di Francesca Marsili
Più che il Messico, sono state le nuvole, o meglio la pioggia, a creare scompiglio ieri sera nel piccolo borgo di Belforte. Verso nel 21, durante la festa “Messico e nuvole”, un acquazzone estivo ha portato un gruppo di persone a ripararsi nella chiesa di “Sant’Eustachio”. Durissima e immediata la reazione della Diocesi: “Questa sera c’è stata una profanazione. La chiesa resterà chiusa fino a nuova decisione dell’arcivescovo”, si legge nella pagina social della parrocchia, tanto da spostare la messa di questa mattina nella chiesa di San Giovanni.
Un’immagine all’interno della chiesa girata questa mattina da un residente che ha pubblicato un video su Facebook per mostrare che tutto è in ordine
Altrettanto immediate le reazioni dei tanti belfortesi che ieri sera erano in piazza Umberto e che innocentemente hanno pensato di poter attendere in chiesa la fine della pioggia, trovando esagerata la reazione dell’arcivescovo e soprattutto il termine “profanazione”. C’è anche chi ha girato un video, poi postato, per dimostrare che nel luogo di culto nulla è stato toccato o lasciato in disordine.
«Cos’è successo? Nulla – risponde una residente a chi sui social chiede informazioni -. Semplicemente è stata aperta la chiesa per dare riparo alle persone presenti alla festa, alle famiglie con bambini piccoli che non riuscivano a raggiungere le macchine per andarsene durante un temporale. Tutto è stato lasciato in ordine e pulito. La chiesa, in primis – aggiunge – dovrebbe essere un luogo di accoglienza e questo è solo un modo per allontanare ancora di più le persone». «E’ assurdo parlare di “profanazione” quando è scoppiato un temporale – aggiunge un altro cittadino -. C’era così tanta gente a mangiare in piazza che nell’emergenzasi è pensato di riparare i ragazzi e famiglie con bambini in chiesa, sotto l’occhio vigile della sicurezza e forze dell’ordine, in modo composto e senza danni. Io per primo ho inserito una moneta per accendere le luci sulla meravigliosa Pala d’altare. Ho visto i ragazzi dell’associazione molto premurosi per far si che tutto andasse per il verso giusto. Io ero presente – sottolinea – la chiesa è stata ordinata e pulita, non è stata violata né dissacrata. L’unico errore nell’emergenza è stato quello di non avvisare subito il parroco che, se fosse stato presente, sono sicuro avrebbe aperto lui stesso le porte della chiesa».
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