Batisti acchiappa la Vedova:
Aperitivo culturale finito in ovazione

MOF - Il critico musicale toscano attesissimo agli Antichi forni non ha tradito le aspettative analizzando nel dettaglio l'operetta che andrà in scena questa sera allo Sferisterio

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Alberto Batisti ospite degli Aperitivi Culturali

di Marco Ribechi

Aperitivo culturale con la Vedova, applauditissimo il ritorno di Alberto Batisti. Il critico musicale di Prato era atteso come uno dei momenti di punta dell’intera rassegna degli Antichi forni e il suo intervento, acclamato come un vero spettacolo, non ha tradito le aspettative. L’argomento è stato quello dell’operetta di Franz Lehár che ha debuttato la scorsa settimana allo Sferisterio e che andrà in scena di nuovo questa sera. Quello scelto da Batisti è stato un approccio critico decisamente azzeccato per comprenderne il valore musicale e ancor più quello storico-sociale, contestualizzando il lavoro soprattutto nel periodo del suo concepimento. «Finalmente mi ritrovo a parlare di qualcosa di leggero e non di tragedie come al solito – scherza Batisti che nella mattinata brillerà anche per il suo umorismo – La Vedova Allegra, figlia emblematica della Belle Époque, segna il passaggio tra un pubblico legato ai valori moralistici e puritani tipici dell’800, verso un pensiero nuovo, liberato anche nel corpo e nella sessualità».

aperitivi-culturali3-650x489L’opera di Verdi, che suscitò alla prima a Trieste grande sdegno e una manovra di protesta degli irredentisti montenegrini, tratta infatti di adulterio e tradimenti, sbeffeggiando in parte anche quell’idea di patria che invece nei secoli precedenti faceva da caposaldo morale. L’operetta ebbe un così grande successo da non passare inosservata nemmeno davanti ad un personaggio che segnerà per sempre la storia del ‘900 e dell’intero genere umano: Adolf Hitler. «Sembra strano a dirlo ma questa era in assoluto la musica preferita da Hitler – prosegue Batisti – che nel ‘43 invitò l’intero establishment nazista a Monaco per una rappresentazione. La cosa più strana però è che i due librettisti Victor Léon e Leo Stein e persino la moglie di Lehár fossero ebrei». Per questo dettaglio La Vedova Allegra fu anche presa come simbolo del popolo tedesco dal compositore russo Dmitrij Šostakovič che, nella sua Sinfonia di Leningrado, ne fa una caricatura per sbeffeggiare e criticare l’esercito del fuhrer.

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Alberto Batisti con Cinzia Maroni per i ringraziamenti finali

Franz Lehár, nato nel 1870 a Komárom, in una regione dell’impero austro-ungarico, inizia la sua carriera come compositore di bande militari per poi trovare fortuna a Vienna con alcuni valzer alla moda. Lanciato da questa fama decide di scrivere la sua operetta sul modello dell’Opéra-comique dove c’era una parte di cantato e una di recitato. «Il modello era entrato in Germania trovando ad esempio un antecedente nel Fidelio di Beethoven – spiega Batisti – ma mentre quelle in territorio francese erano di tema satirico contro il potere o la società, in Germania si parlava soprattutto di infedeltà coniugale a partire dal celebre Il Pipistrello di Johann Strauss». Dopo aver debuttato a Vienna, nello stesso teatro dove debuttò l’opera di Beethoven, la Vedova Allegra raggiunse il successo e la popolarità a Londra dove fu ampiamente consacrata, arrivando in seguito anche negli Stati Uniti. «Qui ne furono fatte anche diverse rappresentazioni cinematografiche – conclude Battisti mostrando, come sua consuetudine, alcuni filmati di lungometraggi di repertorio e di allestimenti teatrali – raccomando in particolare quella del 1924 diretta da Erich von Stroheim». Al termine dell’aperitivo, andato circa mezz’ora oltre la durata prestabilita, tantissimi applausi e “bravo” gridati dal pubblico trasformato in una vera e propria platea. L’aperitivo gradito è stato offerto dal Centrale Macerata.

Il prossimo appuntamento agli Antichi Forni sarà il primo agosto con Eduardo Savarese che traccerà un ritratto di Lady Macbeth anticipando quella che sarà la nuova prima dell’opera verdiana dopo l’annullamento di ieri sera.

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