Il Macbeth si prepara al debutto,
cambia il protagonista: Franco Vassallo

MACERATA - L'annuncio oggi agli Aperitivi culturali in cui si è parlato dell'opera che questa sera, pioggia permettendo, verrà rappresentata allo Sferisterio dopo il successo del 2019. Il direttore artistico Marco Vinco ha certificato la sostituzione

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Gli Aperitivi Culturali

di Marco Ribechi

Cambio in corsa anche per Macbeth. Sarà Franco Vassallo il nuovo protagonista dell’opera verdiana che, meteo permettendo, debutterà questa sera allo Sferisterio di Macerata dopo il grande successo ottenuto nel 2019. Si tratta del secondo cambio di cast dopo il malore accusato dal Rigoletto Lagvilava, sostituito da Salerno (leggi l’articolo).

In questo caso Vassallo aveva preso il posto di Roman Burdenko già da tempo, cantando anche nelle prove, ma l’annuncio definitivo è stato fatto questa mattina dal direttore artistico del Mof Marco Vinco all’interno dell’appuntamento degli Aperitivi culturali.

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Il direttore Fabrizio Maria Carminati con Cinzia Maroni

Tema dell’incontro degli Antichi Forni è stato appunto il Macbeth analizzato insieme a Lorenzo Tozzi, giornalista de Il Tempo, il direttore Fabrizio Maria Carminati (che lo scorso anno aveva diretto Norma) e il responsabile di regia Federico Gagliardi.

Per dare il via alla discussione, come di consueto, la lettura di Gabriela Lampa di una missiva tra Giuseppe Verdi e Leon Escudier in cui il compositore spiega il ruolo del coro e dà le sue direttive per non travisare il suo lavoro.

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«Si tratta della nona opera di Verdi – spiega Lorenzo Tozzi – e possiede una drammaturgia unica, anche di rottura con le produzioni del tempo dove dominavano Donizetti e Bellini con del materiale prevalentemente amoroso. Qui invece abbiamo una brama di potere, una Lady Macbeth manipolatrice che non può avere il potere in quanto donna, ma lo può avere tramite il marito. Altro elemento fondamentale è il coro delle streghe che interviene come un personaggio vero e proprio, così come era nelle intenzioni di Verdi».

A questo proposito il maestro Carminati mostra gli aspetti innovativi della scrittura di Verdi: «La difficoltà maggiore è far rispettare agli esecutori quello che Verdi ha scritto – spiega il direttore – c’è un uso nuovo della struttura compositiva e delle innovazioni stilistiche fatte con grande consapevolezza che devono emergere durante la messa in scena. Lo stesso corno inglese presagio di sventure è piuttosto innovativo, anche per le voci è molto complesso poiché il baritono ad esempio deve creare molti colori differenti. Il soprano invece deve avere una voce cupa, quasi brutta ma poi deve saper esplodere anche in acuti molto importanti e il Re Bemolle del finale è quasi la sua condanna a morte».

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Federico Gagliardi

A spiegare l’allestimento voluto da Emma Dante invece è Federico Gagliardi: «Ѐ piuttosto semplice e per questo efficace – spiega l’aiuto regista – pochi elementi pensati inizialmente per una produzione all’interno. Alcune cose richiamano la Sicilia come il bosco di fichi d’india o il cavallo scheletrico che rimanda al Trionfo della Morte, l’affresco conservato a Palermo. Si tratta comunque di una produzione grande e impegnativa con ben 28 attori e 16 comparse, inoltre c’è la sfida dello spazio all’aperto dove il muro dello Sferisterio contribuisce a dare l’idea del non luogo».

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Al termine dell’incontro il consueto aperitivo è stato offerto dall’Azienda Agricola Sigi che ha presentato una selezione di pietanze verdi, in onore del compositore.

Domani l’appuntamento è con Alberto Batisti con il titolo: “Acchiappa la vedova: c’è un problema in Pontevedro”.

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