Angelo Sciapichetti e Mario Iesari
di Luca Patrassi
Il cronoprogramma per arrivare alla formazione dell’unica società pubblica per la gestione del servizio idrico in Aato3 è stringente, sta muovendo i suoi primi passi in questi giorni, ma secondo i vertici provinciali del Pd l’aria (l’acqua) che tira non è buona, anzi. «Come volevasi dimostrare. È questa l’amara sintesi – scrivono il segretario provinciale del Pd Angelo Sciapichetti e Mario Iesari per il gruppo di lavoro Ambiente – della situazione emersa nell’ultima assemblea dei sindaci dell’Aato3, relativamente alla costituzione di un’unica società pubblica a cui affidare la gestione in house del servizio idrico integrato nella provincia di Macerata. Come è noto, se questo obiettivo non verrà raggiunto entro tempi ormai drammaticamente ristretti – ed è proprio questo il nodo cruciale – si dovrà procedere con una gara pubblica per l’affidamento del servizio. Con ogni probabilità, tale gara sarà vinta da una grande utility privata estranea al nostro territorio. Un esito che tutti, a parole, dicono di voler evitare, ma che molti – soprattutto amministratori e politici di destra che governano i Comuni e l’Aato 3 – nei fatti hanno contribuito a rendere sempre più probabile».
Cosa sta accadendo? «Stanno emergendo, tutti insieme, i nodi irrisolti – è la tesi degli esponenti del Pd maceratese – di un processo che la destra ha gestito con superficialità e lentezza, perdendosi per anni in discussioni sterili. I problemi sono numerosi e complessi, soprattutto se rapportati al poco tempo rimasto. Alcuni esempi: un piano d’ambito che prevede investimenti molto onerosi – pur necessari – rispetto alle risorse disponibili, a meno di imporre aumenti tariffari insostenibili per i cittadini; la questione della liquidazione del socio privato di Astea, comprensibilmente interessato a tutelare i propri profitti; il ruolo delle sei società operative attualmente attive, alle quali di fatto è stato affidato il compito di gestire un processo che potrebbe comportare, per molte di esse, la perdita della principale fonte di reddito e patrimonio; la tenuta stessa di un percorso segnato da continui scossoni, che ne minano la credibilità e rendono difficile continuare a reperire e gestire risorse finanziarie».
Lo scenario possibile secondo i Dem Sciapichetti e Iesari: «Il Pd di Macerata ritiene indispensabile un atto di trasparenza e responsabilità da parte di chi governa il territorio: è necessario riconoscere gli errori compiuti e individuare con chiarezza le priorità da affrontare per tutelare gli interessi dei cittadini e dei lavoratori del comparto idrico.Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Ma il tempo è scaduto: solo un impegno serio, condiviso e determinato potrà – forse – consentire di raggiungere l’obiettivo di una gestione pubblica, efficace ed economicamente sostenibile, del servizio idrico integrato nella provincia di Macerata».
Se lo dice lui!!!
Di sicuro hanno la soluzione ! Non si allontanano dallo spirito nazionale di partito....so tutto e faccio tutto io !
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Paoletti e Donati, c’è poco da scherzare purtroppo. In cinque anni nessuna decisione e si rischia di essere fuori tempo utile. L’allarme lanciato va preso sul serio!