Cantiere nel comparto Trieste, completato un terzo dei lavori. Prosegue la tabella di marcia che prevede la conclusione dell’opera nel 2026. Il sindaco Fabrizio Ciarapica, insieme ai tecnici del Comune e ai rappresentanti dell’impresa esecutrice, ha effettuato un sopralluogo per verificare lo stato di avanzamento dell’intervento, finanziato anche grazie a fondi statali e risorse comunali.
Il progetto rientra tra gli investimenti di rigenerazione urbana del Pnrr seppur fuoriuscito formalmente dal piano, e ora sostenuto da fondi ministeriali, mutuo dell’Ente e Fondo opere indifferibili 2023, per un importo complessivo di oltre 8,9 milioni di euro.
L’intervento ha l’obiettivo di recuperare e rifunzionalizzare un bene tutelato salvaguardandone il valore storico e culturale, ma dotandolo delle caratteristiche tecniche e funzionali necessarie per un riutilizzo pubblico sicuro ed efficiente.
I lavori prevedono infatti il miglioramento sismico delle strutture, il massimo efficientamento energetico compatibile con la storicità del sito, e l’adeguamento a tutte le normative di sicurezza, comprese le vie di esodo, la prevenzione incendi e il superamento delle barriere architettoniche.
Il comparto si estende su oltre 4.200 metri quadrati distribuiti su quattro livelli, con una corte interna di circa 250 mq e un volume complessivo di 18mila metri cubi L’intervento è seguito dal responsabile unico del procedimento, ingegner Marco Orioli. L’impresa appaltatrice è la Ad Restauri & Costruzioni Srl.
«Una città in movimento – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica – con molti cantieri aperti. Qualche giorno fa ho visitato quello nella ex area Micheletti dove sorgerà un nuovo asilo oltre alla strada, con annessa pista ciclabile, che collegherà via Zavatti e via Nelson Mandela. Oggi sono al comparto Trieste, uno straordinario intervento di recupero, ma anche un tassello strategico della più ampia visione di rigenerazione urbana che stiamo portando avanti. Restituiremo questo spazio storico alla cittadinanza, in chiave moderna, sicura e accessibile, che accoglierà, nel cuore della città, servizi pubblici».
Dalla foto è un intervento conservativo, ci sono ancora gli infissi con i parapetti bassi di quando frequentavo il plesso scolastico Carlo Del Prete.
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Vomitevole
I lavori procedono speditamente. Oggi si è riunita tutta la commissione per decidere la nuova carta da parati. Portavo ancora i pantalocini corti e già si parlava del comparto Trieste. Però, qualcosa mi dice, che l’argomento del giorno, lontano dai riflettori ma mai dalla solita macchina fotografica che rende parte dell’album fotografico comunale qualsiasi movimento del sindaco. Gesto abbinato anche se non necessario al più inutile motivo, purché dia modo di dare una qualsiasi parvenza di assoluta inconcludenza o inutile autocelebrazione che ,questa dote veramente significativa, riesce a trovare in qualsiasi angolo del territorio cittadino. Molto probabilmente, anzi con la certezza più assoluta, si è divagato un po’ sulla passeggiata da parte della Guardia di Finanza giù al palazzetto dove si sbrigano questi lavori urbanistici progettuali ecc. Per i più curiosi, bisogna spiegare che è mancata la foto di rito perché evidentemente sono arrivati a sorpresa come abitudine in questi casi. Leggendo alcuni commenti, non sembra che la cosa abbia meravigliato ma tenendo conto di alcune intemperanze urbanistiche, la cosa doveva essere già parzialmente parte del passato in maniera che nel presente c’era chi più di chiunque altro, avrebbe già reso qualche spiegazione su queste argomentazioni. Devo essere sincero, per me si è comportato spesso così egocentricamente su tante altre cose che avrei dato meno importanza a certe cose poi considerando che magari come tutti in Italia hanno il loro”caprone espiatorio ” magari pure innocente per qualsiasi addebbito… È proprio il suo comportamento verso i cittadini a cui spesso si è mostrato arrogante , insofferente e menefreghista, degno più di uno scaricatore di porto, non quello di Civitanova politicamente confuso pure quello. Sarebbero tanti i motivi per rinfacciargli quello che lui ha già tentato e ritenta nuovamente: scappare da Civitanova come se amministrarla, in parte gli sia stato sempre di peso e dopo aver fatto salti mortali per farsi non una ma ben due volte eleggere. Naturalmente la cosa si può spiegare formulando magari giocandoci sopra che lui sia un politico di grandi vedute, tolte quelle che sono state coperte e che non permettono più di vedere cielo e mare a meno che non scavalchi, convinto di meritare ori e onori che solo a Roma, previo periodo di riscaldamento può ottenere. Si certo che sono in tanti a dire. ” Quissu è come lu porcu, prima magna e poi scavorta la brocca!”.