Nella sala della Giunta del comune di Civitanova, il consiglio di amministrazione di Atac ha presentato i premi ricevuti al sindaco Fabrizio Ciarapica e al consigliere provinciale Giorgio Pollastrelli
Quasi un milione di euro di premi e un doppio riconoscimento a livello nazionale. Atac Civitanova festeggia un traguardo di prestigio grazie ai risultati ottenuti nei meccanismi di incentivazione sulla qualità tecnica e contrattuale dei gestori dell’acqua, presentati nei giorni scorsi da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) durante il seminario “Investimenti e qualità del servizio idrico integrato”, tenutosi nella sala Puccini del conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Atac è risultata prima assoluta nella graduatoria per la qualità dell’acqua erogata e seconda per la qualità contrattuale, ricevendo circa 970mila euro di incentivi, di cui oltre 450mila euro legati ai risultati raggiunti in queste due graduatorie. Le restanti somme derivano dal superamento degli standard in molteplici attività oggetto di valutazione. Con riferimento all’obiettivo M3 (miglioramento e qualità dell’acqua erogata), l’azienda ha ottenuto il primo posto su 35 gestori, tra i 270 partecipanti a livello nazionale. Atac si è classificata seconda nella classe di Eccellenza per il macro-indicatore Mc1 “Avvio e cessazione del rapporto contrattuale”, ottenendo 235.935 euro, e ha ricevuto 215.239 euro per il macro-indicatore Mc2 “Gestione del rapporto contrattuale”. Le valutazioni fanno riferimento al biennio 2022–2023.
Nella sala della Giunta del comune di Civitanova, il consiglio di amministrazione di Atac – composto dal presidente Massimo Belvederesi, dalla vice Claudia Iesari, e dai consiglieri Ottavio Brini, Daniele Rossi e Milena Mercuri (assente per impegni di lavoro) – ha presentato i premi ricevuti al socio unico dell’azienda, il sindaco Fabrizio Ciarapica, e al consigliere provinciale con delega alle partecipate, Giorgio Pollastrelli.
«Eravamo già stati premiati da Arera – ha detto Belvederesi – ma stavolta i riconoscimenti hanno un sapore diverso perché non solo abbiamo superato i parametri richiesti ma siamo risultati i migliori in Italia nella categoria qualità dell’acqua. La ciliegina sulla torta è stato poi il secondo posto nella categoria dedicata al rapporto con la clientela. Abbiamo avuto 970mila euro che investiremo nella distribuzione e nella rete idrica. Penso che avremo anche altre soddisfazioni in futuro». Ottavio Brini ha aggiunto: «L’azienda ha raggiunto gli obiettivi che si è data: risparmio energetico con l’affidamento dell’illuminazione pubblica e miglioramento del servizio idrico, testimoniato dai premi».
Soddisfazione per il sindaco Ciarapica: «Tutta la città deve essere orgogliosa come lo sono io per i riconoscimenti ottenuti da Atac, questo cda si è dimostrato la scelta migliore che potessi fare. Risultati che sono frutto del loro lavoro ma mi sento di ringraziare soprattutto i dipendenti dell’azienda». Infine, Giorgio Pollastrelli, portando il saluto del presidente della Provincia Sandro Parcaroli, ha concluso: «Non sono meravigliato del livello raggiunto da Atac, né del fatto che sia migliore di altre aziende più grandi nel rapporto con i clienti. È un’azienda locale che mantiene il rapporto umano».
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Affermazioni contenute nello Studio Sentieri 6, dell’aprile 2023, pagine da 181 a 184, relative ai Comuni di Civitanova Marche, Montecosaro, Morrovalle, Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare:
1. «Nel primo anno di vita, si registra un eccesso della mortalità generale dovuto a eccessi sia per condizioni morbose di origine perinatale, sia per malformazioni congenite.»
2. «Si mette in evidenza un eccesso di decessi per tutti i tumori in età giovanile (20-29 anni).»
3. «Nel periodo 2013-2017, si osservano un eccesso per la mortalità generale in entrambi i generi e per tutti i tumori maligni nella popolazione femminile. Eccessi […] sono presenti nei maschi per tutti i tumori maligni.»
4. «Possono essere ipotizzate variazioni di fenomeni che la metodologia di Sentieri non consente di mettere in luce e quantificare.»
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Il premio si riferisce ai primi tre punti e, riguardo il quarto, all’assenza di indagini per comprendere queste variazioni di fenomeni?
[…]
Responsabili del diffuso inquinamento dell’area della bassa valle del fiume Chienti sono le numerose aziende del settore calzaturiero che hanno utilizzato composti organo alogenati per il lavaggio di fondi di calzature in poliuretano.
In particolare i rifiuti di tali processi, classificati come pericolosi, sono stati sversati sul suolo, nel sottosuolo e nelle acque di falda attraverso i pozzi.
Gli inquinanti, costituiti prevalentemente da tricloroetano, tricloroetilene e tetracloroetilene, hanno interessato una vasta area ricadente nel territorio dei comuni di Civitanova Marche, Morrovalle, Montecosaro, Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio.
[…]
Certo è che, non essendo stati individuati i responsabili dell’inquinamento, ai sensi dell’articolo 250 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, gli interventi di bonifica del sito contaminato debbono essere realizzati d’ufficio dai comuni territorialmente competenti e, ove questi non provvedano, dalla regione.
La regione Marche, mediante l’articolo 24 della Legge regionale 29 novembre 2013, n. 44 (Assestamento di bilancio), ha stabilito:
«1. Ai sensi dell’articolo 14 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 13 (Assestamento del bilancio 2006), la bonifica delle aree individuate all’interno dell’ex sito di interesse nazionale denominato “Basso Bacino del fiume Chienti” spetta ai Comuni nel cui territorio ricadono le rispettive aree.
2. La bonifica unitaria della falda acquifera ricompresa nel sito di cui al comma 1 spetta agli enti territoriali interessati, già firmatari dell’accordo di programma stipulato con il Ministero competente in data 2 luglio 2008 e non più operante, sulla base di quanto dagli stessi stabilito mediante la conclusione di un nuovo accordo di programma che deve tenere conto delle relative disponibilità finanziarie e dell’eventuale riperimetrazione dell’area, da indagare sulla base dei risultati delle analisi delle acque di falda ottenuti nel tempo dai monitoraggi eseguiti dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche (ARPAM)».
Con detta disposizione la regione Marche ha voluto rafforzare la necessità della bonifica dell’intera area da parte degli enti territoriali, già firmatari di un accordo di programma non più operativo, mediante la conclusione di un nuovo accordo di programma.
In conclusione, in mancanza di detto nuovo accordo, poiché non sono stati individuati i responsabili dell’inquinamento, gli interventi di bonifica del sito di interesse regionale (SIR) «Basso Bacino del Fiume Chienti» debbono essere realizzati d’ufficio dai comuni e, ove questi non provvedano, dalla regione Marche, ai sensi dell’articolo 250 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.