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«Ma quali biscottini per l’accoglienza,
ecco cosa facciamo nel territorio»
Marini interviene su oss e boarding

MACERATA - Il direttore generale dell'Azienda sanitaria replica sulla questione dell'accoglimento in Pronto soccorso ed evidenzia le iniziative adottate e i lavori in corso nelle strutture di Tolentino, Treia, San Severino, San Ginesio e Corridonia

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Alessandro Marini, direttore dell’Ast Macerata

di Luca Patrassi

Il tempo di scrivere dell’arrivo al Pronto soccorso dell’ospedale di Macerata di due oss con l’incarico di occuparsi dell’assistenza alberghiera (gli oramai celebri biscottini nelle tasche dei camici) e subito era arrivato l’ex consigliere delegato alla Sanità (ex Lega, ex Fdi) ora passato all’opposizione con il Gruppo Misto Giordano Ripa per andare all’attacco su cosa la direzione Ast dovrebbe fare invece dei biscottini (leggi l’articolo). Un attacco respinto dal direttore generale della Ast Alessandro Marini che replica evidenziando gli ingredienti della politica sanitaria maceratese: «Dolcetti e pasticcini non c’entrano nulla con le iniziative intraprese dalla Direzione dell’Ast di Macerata per migliorare l’accoglienza e contrastare il disagio del boarding». Con “boarding” si intende la situazione in cui un paziente, dopo essere stato valutato e aver ricevuto indicazione per il ricovero, rimane nel pronto soccorso in attesa di un posto letto disponibile.

Argomenta Marini: «Si tratta, giova ricordarlo, del fenomeno dei pazienti in attesa nel Pronto Soccorso prima di essere collocati in Reparto, che interessa tutti i Ps d’Italia da venti anni a questa parte e la cui causa principale va ascritta alla progressiva riduzione dei posti letto verificatasi nel corso dei decenni. Oltre che agire su più fronti, a partire dalla realizzazione delle Case di Comunità come previsto dal Pnrr per dare risposte efficaci e immediate ai bisogni di salute dei cittadini, la direzione strategica dell’Ast di Macerata ha cercato come prima linea di intervento di rafforzare i Pronto Soccorso migliorando l’accoglienza per contrastare il disagio del boarding. Tuttavia, bisogna considerare come soltanto un’adeguata organizzazione dei servizi sanitari del territorio è capace di contrastare gli accessi impropri nei Pronto soccorso, favorendo di conseguenza le dimissioni protette.In questa precisa direzione si sta concentrando l’impegno quotidiano dell’Ast di Macerata nella realizzazione delle Case di comunità, le quali, una volta terminate, potranno apportare quel contributo indispensabile a contrastare il boarding che ora affligge i Pronto Soccorso della penisola italiana».

L’attenzione al territorio nelle parole del Dg Ast Alessandro Marini: «Non si può trascurare il fatto che l’Azienda sanitaria maceratese sta ricostruendo l’assistenza territoriale ante sisma e la sta ulteriormente potenziando con le progettualità del Pnrr. A seguito del terremoto del 2016 molte strutture sono state lesionate e tra queste due di esse sono in fase di ricostruzione: l’Ospedale di Comunità di Tolentino, che ora è in fase di ricostruzione, con 59 posti letto di cure intermedie e San Ginesio anch’esso danneggiato dal sisma, di cui sta per essere aggiudicata la gara di affidamento lavori con il recupero dei 20 posti letto di Rsa non più disponibili dal 2016. Bisogna considerare, inoltre, che dopo il sisma sono stati attivati 20 posti letto di lungodegenza a San Severino prima inesistenti.Da quattro anni anche Corridonia è oggetto di lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico prima, mentre ora con fondi Pnrr. Si avranno a disposizione, infine, 20 posti letto ciascuno negli Ospedali di Comunità rispettivamente di Treia e Corridonia».

 

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