Spazio pubblicitario elettorale

Biscottini al Pronto soccorso, Ripa:
«Meglio aumentare i posti letto
in lungodegenza e cure intermedie»

MACERATA - Il consigliere comunale critica la nomina delle due oss per l'assistenza alberghiera: «L'Ast affronta in modo grottesco uno dei tanti problemi che affliggono l'Unità operativa». Il problema dei pazienti "bloccati" «è causato dai posti nelle strutture post acuzie che sono del tutto insufficienti»

- caricamento letture
Consiglio-Comunale_FF-3-650x434

Giordano Ripa

Due nuove operatrici sociosanitarie al Pronto soccorso per l’assistenza alberghiera armate di biscottini? «Difficile scegliere se piangere o ridere, affrontano i problemi in modo grottesco, va ridata dignità ai malati». Dopo la notizia dell’arrivo delle due oss all’ospedale di Macerata per migliorare l’assistenza ai pazienti in attesa di ricovero (leggi l’articolo), interviene il consigliere comunale del gruppo misto e coordinatore della lista civica “Futuro per Macerata”, Giordano Ripa, con una nota in cui critica duramente la misura adottata dall’Ast.

«L’unica certezza è che l’Ast di Macerata – commenta Ripa – affronta in modo grottesco uno dei tanti problemi che affliggono l’Unità operativa di Pronto soccorso di Macerata: la difficoltà a trasferire i malati in tempi accettabili nei reparti, malati che ora dovrebbero essere gestiti con i “biscottini” per alleviare i tanti disagi, mentre restano parcheggiati nelle aree del Pronto soccorso per diversi giorni e con difficoltà per loro, per i loro familiari e per gli operatori, sia medici che infermieri, che devono gestire varie patologie come se il Pronto soccorso fosse un reparto di degenza ordinario quando è noto a tutti che per definizione il Pronto soccorso ha funzioni completamente differenti, compresa l’Obi (osservazione breve intensiva)».

ProntoSoccorso_FF

La sala d’attesa del Pronto soccorso di Macerata

«Piuttosto che adottare scelte estemporanee e prive di pudore – continua Ripa – come la distribuzione sistematica dei dolcetti ai malati, i dirigenti del sistema politico amministrativo che governano la nostra sanità territoriale si dovrebbero chiedere quali sono le cause che stanno alla base di tale fenomeno. La causa principale delle soste al Pronto soccorso è da ascrivere alla insufficienza dei posti letto disponibili giorno per giorno nei reparti per acuti poiché c’è un lento turn over dei ricoveri che risulta secondario alle difficoltà di poter trasferire molti malati dai reparti di degenza dopo aver superato la fase acuta. Spesso sono malati affetti da pluripatologie per cui è difficile arrivare ad una stabilizzazione clinica durante il ricovero e da qui la necessità di dover trasferire presso strutture a bassa intensità di cure spesso per periodi prolungati fino alla stabilizzazione clinica».

Il ragionamento di Ripa, dice, «parte da lontano». «Le amministrazioni regionali precedenti non sono state in grado di potenziare il sistema sanitario territoriale e pochissimo hanno fatto per potenziare quelle che erano e sono le strutture post-acuzie cioè lungodegenza e Cure intermedie ed i posti attualmente disponibili a livello territoriale sono del tutto insufficienti rispetto alle richieste per cui malati che dopo 10-15 giorni di ricovero ospedaliero dovrebbero essere trasferiti rimangono nei reparti per acuti in attesa del trasferimento e, conseguentemente, viene bloccato l’accesso dei malati provenienti dal Pronto soccorso. Con l’avvento dell’attuale governance regionale ci si aspettava un cambio di rotta e una inversione ad U anche per tale problematica oltre che per tante altre».

Pur avendo individuato alcuni strumenti, «tra l’altro con il grosso vantaggio dei fondi Pnnr – conclude il consigliere – che sono le Case della comunità e gli Ospedali di comunità, siamo ancora molto lontani dalla loro istituzione con una situazione di stallo destinata a durare nel tempo. Le Case della comunità sarebbero importantissime per il filtro territoriale al fine di limitare gli accessi al Pronto soccorso mentre gli ospedali di comunità andrebbero a potenziare le attuali strutture post-acuzie (Lungodegenza e Cure intermedie). A distanza di 5 anni e con la consiliatura al termine pochissimo è stato fatto al riguardo. Piuttosto che organizzare la distribuzione dei dolcetti ai malati in sosta al Pronto soccorso e di utilizzare una retorica e propaganda inutili sarebbe ora che chi amministra l’organizzazione sanitaria risolvesse alla radice i problemi riducendo le sofferenze e ridando dignità ai malati».

Due nuove oss al Pronto soccorso: assistenza “alberghiera” ai pazienti in attesa del ricovero



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X