Giordano Ripa
Due nuove operatrici sociosanitarie al Pronto soccorso per l’assistenza alberghiera armate di biscottini? «Difficile scegliere se piangere o ridere, affrontano i problemi in modo grottesco, va ridata dignità ai malati». Dopo la notizia dell’arrivo delle due oss all’ospedale di Macerata per migliorare l’assistenza ai pazienti in attesa di ricovero (leggi l’articolo), interviene il consigliere comunale del gruppo misto e coordinatore della lista civica “Futuro per Macerata”, Giordano Ripa, con una nota in cui critica duramente la misura adottata dall’Ast.
«L’unica certezza è che l’Ast di Macerata – commenta Ripa – affronta in modo grottesco uno dei tanti problemi che affliggono l’Unità operativa di Pronto soccorso di Macerata: la difficoltà a trasferire i malati in tempi accettabili nei reparti, malati che ora dovrebbero essere gestiti con i “biscottini” per alleviare i tanti disagi, mentre restano parcheggiati nelle aree del Pronto soccorso per diversi giorni e con difficoltà per loro, per i loro familiari e per gli operatori, sia medici che infermieri, che devono gestire varie patologie come se il Pronto soccorso fosse un reparto di degenza ordinario quando è noto a tutti che per definizione il Pronto soccorso ha funzioni completamente differenti, compresa l’Obi (osservazione breve intensiva)».
La sala d’attesa del Pronto soccorso di Macerata
«Piuttosto che adottare scelte estemporanee e prive di pudore – continua Ripa – come la distribuzione sistematica dei dolcetti ai malati, i dirigenti del sistema politico amministrativo che governano la nostra sanità territoriale si dovrebbero chiedere quali sono le cause che stanno alla base di tale fenomeno. La causa principale delle soste al Pronto soccorso è da ascrivere alla insufficienza dei posti letto disponibili giorno per giorno nei reparti per acuti poiché c’è un lento turn over dei ricoveri che risulta secondario alle difficoltà di poter trasferire molti malati dai reparti di degenza dopo aver superato la fase acuta. Spesso sono malati affetti da pluripatologie per cui è difficile arrivare ad una stabilizzazione clinica durante il ricovero e da qui la necessità di dover trasferire presso strutture a bassa intensità di cure spesso per periodi prolungati fino alla stabilizzazione clinica».
Il ragionamento di Ripa, dice, «parte da lontano». «Le amministrazioni regionali precedenti non sono state in grado di potenziare il sistema sanitario territoriale e pochissimo hanno fatto per potenziare quelle che erano e sono le strutture post-acuzie cioè lungodegenza e Cure intermedie ed i posti attualmente disponibili a livello territoriale sono del tutto insufficienti rispetto alle richieste per cui malati che dopo 10-15 giorni di ricovero ospedaliero dovrebbero essere trasferiti rimangono nei reparti per acuti in attesa del trasferimento e, conseguentemente, viene bloccato l’accesso dei malati provenienti dal Pronto soccorso. Con l’avvento dell’attuale governance regionale ci si aspettava un cambio di rotta e una inversione ad U anche per tale problematica oltre che per tante altre».
Pur avendo individuato alcuni strumenti, «tra l’altro con il grosso vantaggio dei fondi Pnnr – conclude il consigliere – che sono le Case della comunità e gli Ospedali di comunità, siamo ancora molto lontani dalla loro istituzione con una situazione di stallo destinata a durare nel tempo. Le Case della comunità sarebbero importantissime per il filtro territoriale al fine di limitare gli accessi al Pronto soccorso mentre gli ospedali di comunità andrebbero a potenziare le attuali strutture post-acuzie (Lungodegenza e Cure intermedie). A distanza di 5 anni e con la consiliatura al termine pochissimo è stato fatto al riguardo. Piuttosto che organizzare la distribuzione dei dolcetti ai malati in sosta al Pronto soccorso e di utilizzare una retorica e propaganda inutili sarebbe ora che chi amministra l’organizzazione sanitaria risolvesse alla radice i problemi riducendo le sofferenze e ridando dignità ai malati».
Due nuove oss al Pronto soccorso: assistenza “alberghiera” ai pazienti in attesa del ricovero
Cioè, magari se hai bisogno di essere ricoverato devi aspettare 4 o 5 giorni per un posto letto, però almeno ti portano i biscottini A questo punto sarebbe stato più utile mettere delle forze dell'ordine in più per evitare quei bruttissimi episodi (di cui sono stata testimone personalmente) in cui gente drogata crea problemi a malati in attesa e mette a rischio l'incolumità del personale sanitario...
Calmi dopo settembre si vota!
Lunica cosa che funzionava nella nostra regione era la rete ospedaliera !!! Due mandati sono bastati per polverizzarla !! Avete polverizzato tutti gli ospedali di rete .. E come se non bastasse sembra che lemergenza covid sia lontana come la peste manzoniana .. Eppure sono passati solo tre anni.. E non avete imparato la lezione !! ( Per forza , noi stavamo con le tute in mezzo alla strada notte e giorno .. e loro in SMART WORKING) Non ci vuole la scienza a capire che siamo una popolazione prevalentemente anziana .. ed avremo sempre più bisogno di posti letto.. Altro che biscottini fra poco..!!!
Qualcuno gli dica anche che per avere più posti di degenza a disposizione bisognerebbe iniziare a dimettere un po prima, senza tenere pazienti mesi e mesi in degenza solo perché fanno comodo.
Ma tu volevi solo biscottini, biscottini Pensavi solo ai biscottini, biscottini Stramaledetti biscottini, biscottini Che mi tolgono il gusto di aspettare un letto.
Da quando è strutturata in azienda, la sanità è diventata incomprensibile....la salute non si gestisce come una commessa da fatturare!!!!
Non sanno più che pesci pigliare.... Ma non dicevano che la sanità marchigiana è al top con risultati molto positivi... SARTAMARTI' & c Andate a pesca che è meglio, la sanità è una cosa seria, prima era male? Adesso molto peggio
"Biscottini? Tutti i miei problemi risolti con biscottini. Come vi è venuto in mente? Biscottini!" Cit. Apu Nahasapeemapetilon
Manca I pane il popolo ha fame, la regina di Francia Maria Antonietta rispondeva dategli I biscotti. Ottimo per rispondere alla fame di sanita' dei cittadini, date dolci biscottini.
Sono felice solo per le oss che hanno trovato lavoro. Il resto è una barzelletta
Chi è il consigliere comunale???
Poi qualcuno si meraviglia se scoppiano le risse al pronto soccorso ? ...... dopo 6 giorni su una barella se protesti vieni schedato dalla polizia e questa sarebbe democrazia ? questa sarebbe una buona gestione ? perchè Saltamartini non risponde ? troppo impegnato a tagliare nastri di inutili inaugurazioni ......
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la teoria della “pillola edulcorata”
Oltre all’analisi del disservizio, delle sue cause e possibili soluzioni, ho molto apprezzato il concetto, ripetuto all’inizio ed alla fine dell’analisi, del riconoscimento della dignità del malato. Non sempre ciò viene riconosciuta.
Dopo il caso “Migliorelli” l’azienda sanitaria è corsa al riparo.
Importanti scelte di fondo sono state prese. Ora, se abbiamo la sfortuna di accedere al Pronto Soccorso, avremo la fortuna almeno di sapere se possiamo mangiare o no. “Biscottini”naturalmente.
Quelli del dott. Ripa sono suggerimenti importanti per chi ha lavorato negli ospedali tutta una vita. L’intasamento dei reparti con la lungodegenza fa datappo ai nuovi ingressi provenienti dal PS. I vecchi ospedali di prossimità, sparsi nel territorio, potrebbero garantire, per alcuni degenti un ricovero di lunga degenza, come del resto avveniva una volta, quando essi funzionavano.