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Stefania Craxi a Civitanova:
«Questo libro non lo volevo scrivere,
ma è un atto di memoria»

POLITICA - Presentato in sala consiliare il testo dedicato al padre Bettino. Presente anche Ivo Costamagna con il sindaco e diversi esponenti della maggioranza, ma nessun riferimento alla promessa di una futura intitolazione di una via col nome del leader socialista

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Stefania Craxi con l’amico di lunga data Ivo Costamagna. Nella dedica al suo libro ha scritto: “A Ivo, un caro amico da sempre e per sempre. Socialista per sua stessa ammissione. Fraternamente”

di Laura Boccanera

Un incontro dedicato alla memoria, alla politica e al potere, quello che si è tenuto questo pomeriggio nella sala consiliare di Civitanova, dove Stefania Craxi ha presentato il suo libro incentrato sulla figura del padre Bettino, leader socialista e protagonista di una stagione politica che ancora oggi fa discutere.

Un evento che ha visto la partecipazione di numerosi esponenti della politica locale, tra cui il sindaco Fabrizio Ciarapica, il consigliere regionale Pierpaolo Borroni, i consiglieri comunali Piero Croia, Nicolò Renzi, Gianluca Crocetti. Presenti anche Ivo Costamagna (ora entrato in Azione di Calenda) e Francesco Mantella. Ad organizzare l’incontro, moderato da Pietro De Leo, Alessandro Casoni assieme a Sergio Strali.

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Stefania Craxi con Pietro De Leo e Sergio Strali

«Non volevo scrivere questo libro», ha esordito l’autrice, «perché la storia non si racconta dal buco della serratura e molte cose le ho tenute per me, senza usarle per fare i conti con nessuno. Non volevo essere messa nel cono d’ombra dell’orfana di Craxi, ma lasciare memoria di ciò che era una volta la politica».

Un racconto che attraversa tre decenni cruciali per l’Italia: gli anni ’70 segnati dal terrorismo, gli anni ’80 con la leadership socialista e il decennio successivo, con Mani Pulite e il crollo della Prima Repubblica. Craxi ha ribadito che il padre non difendeva il vecchio sistema, ma il primato della politica sul potere finanziario. «Le macerie del Muro di Berlino – ha detto – sono crollate addosso, non al Partito Comunista, ma agli altri partiti».

L’incontro è stato anche l’occasione per raccontare aneddoti personali e inediti, come il rapporto tra Bettino Craxi e Lucio Dalla, che dedicò al leader socialista la canzone Milano dopo la sua morte, un brano composto in 10 minuti su di un foglio in una trattoria milanese o l’episodio della leonessa Sofia, portata in casa da Stefania Craxi e tenuta per sei mesi sul terrazzo come fosse un gatto, fino all’incredibile scoperta che l’animale era stato ceduto da un noto criminale milanese, Epaminonda il tebano.

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I saluti con il sindaco Fabrizio Ciarapica

Nessun riferimento invece alla futura intitolazione di una via a Bettino Craxi a Civitanova, intitolazione promessa dal sindaco Fabrizio Ciarapica a Ivo Costamagna nel corso dell’elezione del direttivo di Azione e più volte richiesta dallo stesso ex presidente del consiglio e supportata anche dal consigliere di Forza Italia Nicolò Renzi e dal presidente della commissione cultura Gianluca Crocetti.

Il primo cittadino, seppur senza riferimenti sulle future scelte toponomastiche ha speso parole di stima per la figura di Craxi: «Essere informati significa essere liberi» – ha aggiunto il sindaco in apertura – «Ringrazio Stefania Craxi per aver scelto Civitanova, è una testimonianza la sua che ci invita a riflettere sul passato e su figure significative della nostra storia. Questo incontro è un momento importante per la nostra comunità, un  arricchimento culturale e un invito a ricercare la verità andando oltre le narrazioni predominanti».

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“All’ombra della storia” Stefania Craxi a Civitanova



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