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«Cosmari, un fallimento totale
orchestrato per aprire la porta ai privati»

RIFIUTI - Mario Morgoni, ex deputato Pd ed ex sindaco di Potenza Picena, prende di mira due suoi concittadini: il governatore Francesco Acquaroli e il presidente dell'azienda Paolo Gattafoni: «La destra ha voluto forzare la mano mettendo un proprio fedelissimo alla guida in modo che non riuscisse a gestire la situazione, con il risultato di consegnare l'impresa a soggetti esterni»

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Mario Morgoni, esponente del Pd

«Un fallimento totale di cui si intesta la piena titolarità il presidente della Regione Acquaroli, di cui il presidente del Cosmari Gattafoni è diretta e personale emanazione». È l’affondo di Mario Morgoni, ex deputato e sindaco di Potenza Picena in quota Pd, all’indirizzo dei suoi due eccellenti concittadini, cui assegna le colpe delle difficoltà che sta attraversando il Cosmari, tra aumenti della Tari e stallo nell’individuazione del nuovo sito per la discarica provinciale. Situazione che potrebbe aprire alla necessità di fare entrare dei privati nella compagine societaria.

«Pochi mesi fa, alla fine di agosto dello scorso anno, è stato rinnovato il Consiglio di amministrazione del Cosmari – ricorda Morgoni – nell’occasione il Partito Democratico, con il centrosinistra e i sindaci civici, aveva chiesto di trovare una soluzione condivisa ed equilibrata per il governo della più grande società̀ pubblica della provincia. Si era sempre fatto così̀ ma questa volta la situazione di grave difficoltà del Cosmari avrebbe richiesto una ancora maggiore determinazione nello scegliere i nuovi organismi dirigenti all’insegna di unità e coesione oltre che di competenza e autorevolezza. La destra di Acquaroli, Parcaroli, Ciarapica & co., forte della maggioranza delle quote, ha preferito fare bottino pieno piuttosto che trovare un accordo. E lo ha fatto nel modo più sfacciato, indicando un presidente che avesse il requisito della totale fedeltà politica più che quelli richiesti per guidare una grande azienda come il Cosmari. Oggi, a pochi mesi dal rinnovo degli organismi, vengono al pettine nodi drammatici dove più che l’oggettiva gravità della situazione pesa l’assoluta mancanza di idee, progettualità e strategie».

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Francesco Acquaroli, presidente della Regione

Forse, secondo Morgoni, era però proprio quello che il centrodestra voleva. «Mettere nelle mani di un tanto fedele quanto inconsapevole militante una patata bollente che non sarebbe stato in grado di gestire, con il risultato di consegnare in mani private l’azienda – rimarca l’esponente dem – il Cosmari, che era riuscito a caratterizzarsi come realtà aziendale pubblica strategica e significativa, vive un gravissimo declino nell’incapacità di una classe politica di destra che fa valere la legge dei numeri ma non riesce neanche a portare a termine il percorso per l’individuazione di un nuovo sito di discarica. Resta un’amara constatazione anche da cittadino e già amministratore di Potenza Picena. Il  nostro Comune è stato in altri tempi protagonista con il Cosmari di una vicenda esemplare come quella della discarica dell’Asola, contribuì in misura determinante alla scelta del nuovo sito di discarica provinciale ed è stato precursore di innovativi progetti di raccolta differenziata dove raggiunse il primato provinciale. Oggi si trova ad avere come protagonisti di primo piano del fallimento del sistema pubblico di gestione dei rifiuti due propri concittadini che detengono le maggiori responsabilità nelle istituzioni regionali e nell’azienda Cosmari. C’e’ da sperare che gli effetti della filiera di governo, così tanto invocata e decantata, si fermino qui».

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