Mario Morgoni, esponente del Pd
«Un fallimento totale di cui si intesta la piena titolarità il presidente della Regione Acquaroli, di cui il presidente del Cosmari Gattafoni è diretta e personale emanazione». È l’affondo di Mario Morgoni, ex deputato e sindaco di Potenza Picena in quota Pd, all’indirizzo dei suoi due eccellenti concittadini, cui assegna le colpe delle difficoltà che sta attraversando il Cosmari, tra aumenti della Tari e stallo nell’individuazione del nuovo sito per la discarica provinciale. Situazione che potrebbe aprire alla necessità di fare entrare dei privati nella compagine societaria.
«Pochi mesi fa, alla fine di agosto dello scorso anno, è stato rinnovato il Consiglio di amministrazione del Cosmari – ricorda Morgoni – nell’occasione il Partito Democratico, con il centrosinistra e i sindaci civici, aveva chiesto di trovare una soluzione condivisa ed equilibrata per il governo della più grande società̀ pubblica della provincia. Si era sempre fatto così̀ ma questa volta la situazione di grave difficoltà del Cosmari avrebbe richiesto una ancora maggiore determinazione nello scegliere i nuovi organismi dirigenti all’insegna di unità e coesione oltre che di competenza e autorevolezza. La destra di Acquaroli, Parcaroli, Ciarapica & co., forte della maggioranza delle quote, ha preferito fare bottino pieno piuttosto che trovare un accordo. E lo ha fatto nel modo più sfacciato, indicando un presidente che avesse il requisito della totale fedeltà politica più che quelli richiesti per guidare una grande azienda come il Cosmari. Oggi, a pochi mesi dal rinnovo degli organismi, vengono al pettine nodi drammatici dove più che l’oggettiva gravità della situazione pesa l’assoluta mancanza di idee, progettualità e strategie».
Francesco Acquaroli, presidente della Regione
Forse, secondo Morgoni, era però proprio quello che il centrodestra voleva. «Mettere nelle mani di un tanto fedele quanto inconsapevole militante una patata bollente che non sarebbe stato in grado di gestire, con il risultato di consegnare in mani private l’azienda – rimarca l’esponente dem – il Cosmari, che era riuscito a caratterizzarsi come realtà aziendale pubblica strategica e significativa, vive un gravissimo declino nell’incapacità di una classe politica di destra che fa valere la legge dei numeri ma non riesce neanche a portare a termine il percorso per l’individuazione di un nuovo sito di discarica. Resta un’amara constatazione anche da cittadino e già amministratore di Potenza Picena. Il nostro Comune è stato in altri tempi protagonista con il Cosmari di una vicenda esemplare come quella della discarica dell’Asola, contribuì in misura determinante alla scelta del nuovo sito di discarica provinciale ed è stato precursore di innovativi progetti di raccolta differenziata dove raggiunse il primato provinciale. Oggi si trova ad avere come protagonisti di primo piano del fallimento del sistema pubblico di gestione dei rifiuti due propri concittadini che detengono le maggiori responsabilità nelle istituzioni regionali e nell’azienda Cosmari. C’e’ da sperare che gli effetti della filiera di governo, così tanto invocata e decantata, si fermino qui».
«Cosmari, la situazione economica è grave: di questo passo sarà inevitabile l’ingresso dei privati»
Cosmari, dall’assemblea dei soci il mandato al Cda: piano per progettare il futuro
Proprio ieri, il presidente Gattafoni confermava limpegno per una gestione a guida pubblica. Qual è il senso di una narrazione distorta che genera solo dubbi e fraintendimenti? La questione dello smaltimento dei rifiuti riguarda tutti, qui e ora, non solo gli ex collezionisti di ricordi e nostalgie.
Matteo Carbone, e la tua narrazione ad essere distorta ma anche disonesta . Distorta perché il Cosmari e in dissesto e poiché non cè alcuna strategia per uscire dal pantano , affermare l impegno ad una guida pubblica e una pietosa bugia ad uso di ingenui creduloni . Hai ragione su un punto : la questione dei rifiuti riguarda tutti , però la destra della quale tu fai parte non lha capito visto che si è rifiutata di costruire una gestione unitaria dellazienda pubblica più importante della provincia. Oppure non aveva interesse a capirlo , ed io propendo per questa tesi . La tua narrativa però è anche disonesta perché io non sono né collezionista di ricordi né nostalgico , sono lamministratore che ha bonificato la discarica dell Asola ( unica discarica bonificata delle Marche) , ha promosso iniziative innovative nella raccolta dei rifiuti raggiungendo il primato in provincia di Macerata e i livelli più alti nel centro Italia, ha contribuito da sindaco in misura rilevante alla programmazione provinciale che ha portato all'individuazione della discarica di Cingoli . Questi sono i fatti come sono fatti l'incapacità della destra che governa il Cosmari a individuare un nuovo sito di discarica e ad individuare iniziative , investimenti e prospettive strategiche per la gestione dei rifiuti in provincia di Macerata. Così come e un fatto la scandalosa  operazione clientelare che ha portato Paolo Gattafoni alla guida del Cosmari . Se hai bisogno di altri particolari te li fornisco ben volentieri .
Si dovrebbe fare domanda perché ha preso 1.000 voti in meno come candidato sindaco.... Un motivo ci sarà.
Mario Morgoni faranno come con la Beko, proclami che è tutto risolto con i dipendenti e sindacati che sostengono il contrario e gli esuberi alle porte! Solo propaganda!
Ma che commenti super partes! Ve ne accorgerete quando arriveranno le bollette della TARI
Una società in perdita perenne
MORGONI GOVERNATORE
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La matematica non è un’opinione gira e rigira i conti devono portare altrimenti poi non ci si lamenti.
Giuseppe Palmieri, lei dovrebbe dire cosa pensa di questa questione . Comunque per quanto riguarda la domanda che rivolge a me relativa ai voti posso informarla che sono stato eletto due volte consigliere comunale, due volte volte sindaco, una volta consigliere provinciale, due volte parlamentare. Essendomi sottoposto 8 volte al giudizio degli elettori ed avendo avuto successo 7 volte su 8 direi che me la sono cavata .
SE I SINDACI FACESSERO I SINDACI, secondo il giuramento che hanno fatto di osservare la COSTITUZIONE: questi problemi no ci sarebbero. I privati sparirebbero da qualsiasi gestione di cosa pubblica, la mondezza non sarebbe tutta mondezza, ma anche molta materia prima che ha un valore che andrebbe considerato e defalcato dal costo della bolletta, Inoltre: non è né costituzionale né logico che i costi di smaltimento devono essere considerati sulla superfice degli immobili e sul numero delle persone, ma sulla quantità indifferenziata che viene consegnata. Aggiungo: gradirei sapere con quale legge costituzionale si obbliga a pagare il servizio di smaltimento rifiuti per tutto l’anno anche se non lo si usa per niente o per pochi giorni.
Questo il mio comunicato pubblicato su Cronachemaceratesi e altre testate il 31 agosto 2024
Acquaroli & co. vogliono mettere in liquidazione il Cosmari ?
Nella condizione più critica nella quale si trova il Cosmari dalla sua nascita la destra decide di assestargli il colpo di grazia con una operazione predatoria e tracotante . Anziché guardare alle sfide oltremodo difficili che la più grande azienda pubblica della provincia di Macerata deve affrontare, gli accoliti della Meloni si sono preoccupati di aggiustare le caselle interne con tanti saluti alla competenza, all’interesse pubblico e ai cittadini che pagheranno il conto salato di questa scelta dissennata. Il rinnovo del Consiglio di amministrazione, che poteva essere l’occasione per far nascere un progetto innovativo di risanamento e di rilancio, fortemente e unitariamente concepito e condiviso, ha visto la destra regionale e provinciale protagonista di una delle pagine peggiori che la politica potesse esprimere. Rifiuto totale di ogni accordo e di ogni benché minima condivisione che coinvolgesse, a prescindere dalle appartenenze, amministratori di ogni espressione politica e civica, esperti e le comunità interessate. Nessun ragionamento aperto sulle linee programmatiche, nessuna volontà di cercare figure con adeguate competenze in materia, di comprovate esperienze imprenditoriali ed ecologiche, organizzative o politiche all’altezza del compito. A parte il legittimo stupore per la scelta del presidente, sconcerta il fatto che nessuna delle figure nominate, meritevoli di totale rispetto a livello personale, possieda oggettivamente i requisiti minimi necessari per affrontare la fase che il Cosmari dovrà gestire. Addirittura il presidente ha più volte pubblicamente preso apertamente posizione a sostegno della realizzazione di un termovalorizzatore. Sarà quella la nuova strategia del Cosmari? Esiste una strategia degna di questo nome? Il neo presidente, tra l’altro , risulta anche beneficiario di una serie di incarichi professionali da parte del Cosmari;
l’ ultimo, per un importo di 12.000 euro, conferitogli appena lo scorso mese di maggio, in piena campagna elettorale amministrativa a Potenza Picena dove l’ avvocato Gattafoni era candidato con i Fratelli d’Italia. Dopo l’incarico come psicologa alla sorella della direttrice generale, un’altra testimonianza dell’uso privatistico delle aziende pubbliche da parte della destra, altro che “merito”!
A questo punto è lecito chiedersi se la destra provinciale abbia consapevolmente deciso di mettere in liquidazione il Cosmari, magari offrendolo a prezzi di saldo a soggetti privati o se si tratti di totale irresponsabilità politica e istituzionale. In ogni caso saranno i cittadini della provincia di Macerata ad accollarsi le dure conseguenze di questo disastro. Già oggi le tariffe Ta.Ri. continuano ad aumentare ed a togliere soldi a cittadini e imprese. L’unica, magra consolazione, è che la destra ha deciso di fare tutto da sola e alla fine sarà fin troppo facile individuare il responsabile di questa annunciata disfatta.
Mario Morgoni
“Ode a Mario Morgoni
Agente d’oro, voce del vero
Nelle Marche, tra colli e tramonti,
Mario Morgoni tracciò i suoi orizzonti.
Giovane ardente, comunista sincero,
con sogni di lotta e un cuore intero.
Dalla FGCI al PCI un cammino,
tra ideali rossi e un futuro divino.
Poi la vita lo chiamò altrove,
e nelle assicurazioni trovò nuove prove.
Unipol lo vide, talento di razza,
agente dell’anno, nel 2010 una piazza.
Con polizze scritte e fiducia donata,
la sua parola divenne stimata.
Ma non solo cifre, non solo contratti,
Mario guardò ai rifiuti, agli impatti.
Esperto d’ambiente, difensore tenace,
della terra ferita fu voce audace.
Senatore e sindaco, uomo del fare,
tra Potenza Picena e il cielo stellare.
Con Cristina e Niccolò, la sua squadra,
costruì un domani che mai si quadra.
Oh Mario, dal rosso al verde sei andato,
un agente, un guerriero, un uomo ispirato.
Nel 2010 il tuo nome brillò,
e nei cuori di tanti ancor risuonò!”