La maggioranza corteggia Trombetta,
ma il consigliere non ci sta:
«Resto nel Gruppo misto»

TOLENTINO - L'ex delegato al verde pubblico ha incontrato i vertici della lista Tolentino popolare: «Mi hanno detto che stanno riorganizzando gli uffici e che hanno bisogno di una persona che pianifichi il verde, ma non cambio idea». Intanto il Pd aderisce alla mozione di sfiducia presentata da Civico 22

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Antonio-Trombetta

Antonio Trombetta

di Francesca Marsili

Con un bilancio da approvare, la maggioranza – che è tale con un risicato 9 a 8 in Consiglio – prova a riportare “in casa” il consigliere Antonio Trombetta, da novembre al Gruppo misto. Per evitare di stare come d’autunno sugli alberi le foglie, parafrasando Ungaretti, il gruppo di maggioranza Tolentino popolare si rivolge all’ex delegato al verde pubblico. «Sono stato contatto dai vertici della lista a cui appartenevo e ci siamo incontrati in un bar. Mi hanno detto che stanno riorganizzando gli uffici e che hanno bisogno di una persona che pianifichi il verde – spiega Trombetta -, ho capito dove volevano andare a parare, ma nel momento in cui prendo una decisione resta quella. Quando a fine ottobre sono uscito dalla maggioranza e passato al Gruppo misto ho detto chiaramente il motivo: non condividevo più nulla di quanto si stava facendo. In questo periodo non ho visto miglioramenti, anzi, tutt’altro, e come potrei appoggiare questa amministrazione? Voglio sentirmi libero di votare ciò che ritengo giusto e opportuno per la città, e non votare ciò su cui non sono d’accordo. A me – aggiunge – piace camminare a testa alta».

Nell’annunciare il suo abbandono Trombetta dichiarava: «Nessuno mi è mai stato a sentire, evidentemente non contavo nulla», sembra strano oggi che quella stessa maggioranza lo ritenga idoneo a occuparsi del verde e torni a cercarlo. Ma il consigliere resta fermissimo sulla sua posizione: «Tengo a questa città, e vorrei che avesse il meglio: se qualche mio consiglio può essere utile ci sono, ma questo non significa che voglio rientrare, sanno benissimo come la penso. Le minestre riscaldate non mi piacciono. Un anno e mezzo fa ho elaborato un piano per il verde – aggiunge -, se lo vogliono glielo do, proprio perché tengo a Tolentino». Trombetta aggiunge: «Andarmene dalla maggioranza è stata una sconfitta, aver creduto nelle persone e per l’ennesima volta ammettere di essermi sbagliato – spiega riferendosi al fatto che durante l’amministrazione Pezzanesi lasciò il Consiglio -. Stavolta resto e combatto».

Nel frattempo il Partito democratico annuncia l’adesione alla mozione di sfiducia presentata da Civico 22 nei confronti del sindaco Sclavi: «Riteniamo questa iniziativa una mossa di rilevanza politica significativa, necessaria per dare formalità e concretezza all’azione politica delle opposizioni, pur nella consapevolezza che non vi siano, allo stato attuale, i numeri per il definitivo accoglimento della stessa – annuncia il partito con una nota -. Il ritiro delle deleghe a tre assessori, il mancato confronto in sede istituzionale sulle reali motivazioni di tali scelte e le rivelazioni su accordi segreti con Forza Italia dimostrano in modo inconfutabile l’assenza di trasparenza, il caos politico e l’incapacità di questa maggioranza di governare nell’interesse della città. Abbiamo atteso fino all’ultimo che il sindaco avesse il coraggio di spiegare, ma il suo silenzio ha reso chiaro che non vi è più alcuna guida politica credibile. Per questo il Pd di Tolentino non può più limitarsi alla critica, ma deve farsi promotore di un’azione politica alternativa. L’adesione alla mozione di sfiducia è un passaggio politico fondamentale che da avvio ad una fase politica. Riteniamo che sia il momento di costruire ripartendo dall’unità delle forze di centrosinistra, dalle associazioni e dai movimenti cittadini, in primo luogo insieme a Civico 22».

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