Sanità, Acquaroli e Saltamartini ci ricascano:
Consiglio “passerella” anche a Civitanova
E nessuno lo sapeva

DOPO LA FARSA di Macerata, ora è la volta della città costiera. Nessun annuncio ufficiale, ma solo una comunicazione data ai capigruppo. L'appuntamento è per giovedì alle 17 con gli interventi del presidente della Regione e del suo assessore. L'hanno chiamato "aperto", ma non sono previsti interventi di cittadini e associazioni. Francesco Micucci del Pd accusa: «Evento fittizio e manfrina elettorale, noi lo abbiamo saputo solo poco fa»

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di Laura Boccanera

Consiglio comunale aperto sulla sanità, ma a 3 giorni dalla data non c’è nemmeno la convocazione ufficiale. Ad annunciarlo non la maggioranza, come ci si aspetterebbe su di un tema così rilevante e che incide sulla vita di tutti i cittadini, ma la minoranza, con il capogruppo del Pd all’uscita dalla riunione dei capigruppo che si è svolta oggi nella quale è annunciata un’assise aperta in programma giovedì alle 17, ma senza possibilità di intervento delle associazioni o dei cittadini.

E il consigliere Francesco Micucci parla di «consiglio comunale fittizio e manfrina elettorale». E dire che l’argomento è di stringente attualità data la mole di tematiche che interessano Civitanova: dall’investimento per la nuova ala dell’ospedale alla casa di comunità e residenza protetta per anziani per la quale non basterebbero i fondi, fino alla recente ipotesi di conversione del Covid hospital in centro diurno per l’Alzheimer come rilevato da Cronache Maceratesi dopo il lungo silenzio di Saltamartini (leggi l’articolo).

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Il governatore Francesco Acquaroli e il vicepresidente Filippo Saltamartini

Evidentemente, quando si parla di sanità nel Maceratese si crea qualche tipo di cortocircuito per cui alla fine il confronto viene sempre meno. In tutte le altre province delle Marche fino adesso è stato sempre fatto almeno un Consiglio aperto sulla sanità. Qui niente. Evidentemente in Regione hanno qualche difficoltà a venire a confrontarsi da queste parti, e pensare che il governatore Acquaroli e il suo vice Saltamartini proprio da qui sono partiti per approdare a palazzo Raffaello. Era già successo a Macerata, ora tocca a Civitanova. Nel capoluogo si è arrivati addirittura alla farsa: prima il Consiglio aperto, poi il dietrofront improvviso sotto diktat proprio della Regione che aveva sbarrato le porte agli interventi esterni, infine l’annullamento tout court della seduta. Che oggi si è trasformata in un diretta streaming su Facebook in programma venerdì (leggi l’articolo), da un confronto nella aule del Consiglio a una sorta di parata sui social. E’ la politica, bellezza. Dei dibattiti mancati, delle domande senza risposta.

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Francesco Micucci

«Convocato per giovedì, in maniera del tutto anomala – dice Micucci – in realtà di “aperto” c’è ben poco, se non la possibilità data al presidente di utilizzare l’assise pubblica come grancassa per la sua prossima campagna elettorale. Convocato dopo appena 3 giorni, alle 17 del pomeriggio del giovedì prenatalizio, si evita accuratamente la possibilità di partecipazione dei cittadini. E nel dubbio che qualcuno si presenti lo stesso, divieto di intervento a quei civitanovesi che volessero intervenire. Anche la scaletta risulta ridicola: nessun ordine del giorno, se non il generico tema della sanità. Non si sa di cosa parleranno Francesco Acquaroli e Filippo Saltamartini. E per non dare possibilità di replica ai consiglieri comunali, i rappresentanti regionali parleranno solo a chiusura del consiglio. La domanda sorge quindi spontanea: perché strumentalizzare il consiglio comunale? Non avrebbe potuto Acquaroli convocare una classica assemblea pubblica? O aveva paura che anche lì qualcuno avrebbe potuto presentarsi per qualche critica? Chiaro che se avesse a cuore la partecipazione pubblica il presidente Acquaroli avrebbe potuto benissimo dare disponibilità ad intervenire, dare qualche giorno in più di preavviso, magari dando una data dopo le festività natalizie e, soprattutto, permettere almeno alle associazioni riconosciute di intervenire e segnalare le molte lacune sulla sanità: dalla difficoltà a reperire medici ed infermieri, ai pronti soccorso lasciato in balia delle cooperative, alle lunghe liste di attesa. Un consiglio comunale così organizzato francamente sa molto di autocelebrazione e poco di partecipazione».

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