Crisi della carta, trema anche Matelica:
il Comune sostiene i lavoratori di Giano

INDUSTRIA - L'assessora comunale Barbara Cacciolari ad Ancona per manifestare al fianco dei lavoratori della Giano di Fabriano, che dovrebbe chiudere a fine anno lasciando a piedi 195 dipendenti. «Tra di loro anche molti nostri concittadini, ricollocare fuori dalle nostre zone o costringere tutte queste persone a trovare un altro lavoro è un danno incalcolabile per il territorio»

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L’assessora comunale matelicese Barbara Cacciolari (al centro) con due dipendenti di Giano alla manifestazione di Ancona

L’amministrazione comunale di Matelica si schiera al fianco dei lavoratori della Giano srl. Nella mattinata di oggi si è tenuta una manifestazione nei pressi della sede della Regione, dove si sono svolti anche degli incontri preliminari con l’azienda fabrianese e i sindacati da parte dell’assessore regionale al lavoro Stefano Aguzzi, e al fianco dei manifestanti si è schierata anche l’assessora matelicese Barbara Cacciolari.

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La situazione è preoccupante in quanto la Fedrigoni Spa, colosso della carta di Fabriano, ha deciso di chiudere la controllata Giano srl, costituita nel novembre 2022, con il conseguente licenziamento di 195 persone (174 lavoratori dipendenti e 21 somministrati) entro il 31 dicembre di questo anno. «All’interno di questo gruppo di dipendenti ci sono anche diversi matelicesi, oltre al fatto che comunque la chiusura di questa azienda provocherebbe irrimediabili danni e disagi al tessuto economico e sociale del territorio – fa sapere l’amministrazione comunale – per questi motivi fin da subito ci siamo mossi per dimostrare ai lavoratori il nostro sostegno».

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Cacciolari (prima da sinistra) al tavolo di concertazione organizzato dalla Regione

Sostegno ribadito appunto oggi ad Ancona con la presenza dell’assessora all’industria e allo sviluppo economico del Comune di Matelica, che ha partecipato anche al tavolo con i sindacati in Regione.

«Mi auguro che si possa trovare una soluzione condivisa che tuteli il lavoro e che contestualmente tuteli le aree interne – ha commentato Cacciolari – questa operazione è un’ulteriore problematica su questo fronte, in quanto ricollocare fuori dalle nostre zone o costringere 195 persone a trovare un altro lavoro è sicuramente un danno incalcolabile per il territorio dell’entroterra. Inoltre, non si tratta di soli 195 posti di lavoro, ma molti di più perché l’indotto delle aziende collegate alla Giano coinvolge tante altre persone e realtà che rischiano anch’esse di finire in difficoltà. Siamo molto preoccupati e ci auguriamo che venga istituto al più presto un tavolo con il Governo per trovare soluzioni idonee a questa situazione».

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Massima vicinanza ai lavoratori è stata espressa anche dal sindaco Denis Cingolani. «Come già annunciato nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale di Matelica è al fianco dei lavoratori e dei sindacati in questa delicata fase – ha aggiunto il primo cittadino – il nostro territorio è già segnato da diverse crisi aziendali, è impensabile mettere in mezzo alla strada altre 195 famiglie. Siamo vicini a loro e soprattutto ai dipendenti matelicesi, come Comune faremo tutto il possibile per seguire da vicino la vicenda e attivarci nelle sedi opportune per evitare ogni singolo licenziamento».

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Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha comunicato che nelle prossime ore, da parte degli uffici ministeriali, sarà convocata una riunione di approfondimento in sede nazionale, come da richiesta della Regione, dei sindacati e delle amministrazioni comunali del territorio. «L’azienda ha espresso la volontà di chiudere la Giano Srl a causa della crisi nel settore della carta per ufficio che viene lì prodotta – ha spiegato l’assessore regionale Stefano Aguzzi – tuttavia, ha anche manifestato l’intenzione di rimanere operativa nel Fabrianese, consolidando le proprie attività orientate alla produzione di carta da disegno per uso scolastico e artistico, con la possibilità di riassorbire parte dei dipendenti a rischio esubero. La Regione si impegna a supportare le richieste sindacali, attraverso incontri congiunti con l’azienda, interventi per la riconversione del personale e dell’attività, nonché l’attivazione di corsi di formazione. È fondamentale sottolineare che la crisi della Giano non interessa solamente i 195 dipendenti, ma coinvolge anche un ampio indotto, che comprende settori come il trasporto e la logistica».



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