Uno dei rendering firmati dallo studio corridoniano
di Marco Pagliariccio
«Ad oggi nessun progetto è mai stato messo a disposizione dell’ente per le opportune necessarie approfondite valutazioni». Queste erano le parole con cui la sindaca Giuliana Giampaoli, 10 giorni fa, parava l’ennesimo affondo targato Forza Italia sull’ippodromo Martini. Ma a quanto pare un progetto, almeno su carta, sul tavolo della sindaca ci sarebbe invece arrivato nei mesi scorsi.
Nei giorni scorsi, infatti, Samanta Alifranco e Facundo Valenti, due giovani argentini trapiantati a Corridonia dove hanno aperto Inch Studio, agenzia di architettura commerciale e marketing, hanno reso noto un piano di recupero per l’ippodromo di via Font’Orsola, con tanto di rendering di come la struttura potrebbe essere nella loro idea progettuale. «Un nuovo polo sociale in armonia con la natura», lo definiscono lanciandolo sui social e rimandando per ulteriori approfondimenti al sito dello studio. Qui si scopre un dettaglio interessante, oltre alle immagini di come l’ippodromo potrebbe diventare: «Il Comune di Corridonia ha affidato a Inch Studio un progetto di vitale importanza che mira non solo a dare impulso al turismo ma anche a rivitalizzare la zona». Quindi sarebbe stato addirittura il Comune stesso a commissionare lo studio, nonostante Giampaoli abbia sempre negato? La risposta è sì e no.
Andrea Manciola
Tra coloro che hanno condiviso immediatamente sui social il piano ci sono sia Andrea Manciola che Forza Italia Corridonia, schierati da anni ormai contro la loro stessa maggioranza per spingere verso un rilancio dell’ippodromo che passi attraverso un coinvolgimento di soggetti privati. Ed è stato proprio il coordinatore comunale forzista a commissionare il progetto. Questo è il progetto che insieme allo studio Inch tempo fa abbiamo pensato per Corridonia per la riqualificazione dell’ippodromo Martini – scrive su Facebook la sezione corridoniana di Forza Italia – un progetto a cui teniamo molto e per il quale continueremo a lavorare, perché non rimanga solo un sogno ma possa diventare realtà». Ed è poi Manciola stesso a ricostruire l’accaduto: «I due professionisti avevano realizzato, su commissione di alcuni esponenti della maggioranza, uno studio molto bello per il recupero del centro storico – spiega Manciola, e in effetti anche questo piano è consultabile liberamente sul sito di Inch Studio – così ne ho chiesto loro uno anche io, a mie spese, in modo da poter avere un’idea progettuale da sottoporre ad imprenditori potenzialmente interessati ad investire sulla nostra struttura. Lo sottoponemmo tempo fa alla sindaca che sembrò gradirlo, ma poi tutti si è fermato». Niente a che vedere, quindi, con la proposta di partnership di Maurizio Croceri, ceo di Eli Group, il cui interesse per l’ippodromo sembra essersi raffreddato dopo i contatti dei mesi passati.
La proposta del tandem Inch-Forza Italia, si legge nel progetto, vuole «trasformare l’ippodromo in un luogo versatile che può essere apprezzato tutto l’anno, non solo per due settimane. Ciò include l’organizzazione di eventi culturali come concerti all’aperto, festival musicali, mostre d’arte e spettacoli teatrali» ma mira anche a «rinnovare il marchio dell’Ippodromo Martini per riflettere la sua nuova identità di polo culturale e sociale, migliorandone il riconoscimento e l’attrattiva sia a livello locale che internazionale» con un brand ben riconoscibile e magari anche del merchandising ad hoc.
Tutto molto bello su carta, ma all’atto pratico? Per il momento non sembrano esserci né la volontà politica della giunta Giampaoli, né una spinta propulsiva forte dal versante privato. Che però il tempismo con cui è stato svelato il progetto celi alle sue spalle qualche movimento nell’ombra?
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Corridonia ha tanti appassionati di ippica, e nelle Marche ci sono almeno 3 province pullulanti di ippofili: una rarità al giorno d'oggi, con la crisi in cui si trova il settore. Ma si persevera negli stessi errori. Quello che manca, non solo a Corridonia, ma nelle Marche, da quasi un secolo ormai, è una cittadella del cavallo: una vera pista da galoppo con delle piste di allenamento non fatiscenti e funzionali. Dei campi per i concorsi ippici (per svolgere gare di salto ostacoli, dressage, monta da lavoro, reining,- dato che nelle Marche chi partecipa alle gare di equitazione deve arrivare minimo a Cattolica-). Che senso ha riqualificare una location che non può essere implementata se non con qualche fronzolo? Ci sono esempi virtuosi come l'ippodromo di Merano e Tagliacozzo (per citarne due), che sono ippodromi "di provincia" ma che vengono sfruttati a pieno, innanzi tutto perché hanno investito sulle piste (di allenamento o da corsa), permettendo ai cavalli di restare tutto l'anno,...e poi tutto il resto. Non dico che si debba ambire a diventare la Chantilly d'Italia, ma rimanere sul "salviamo il salvabile" si rischia di arenare davvero sul sabbione.
Cristina Nocelli ..il problema è solo uno..NUN CE STA LÌ SORDI per tutto questo Criss
Erika Pettinari ma come, c'è il pnrr!
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Ci vedo poco ma sembrano spariti, in un solo colpo, pista di atletica e campo da calcio .
Ce spendessero i soldi dell’autovelox del distributore…che li fa ringalluzzire
Bene. Se ce ne fosse in sane gare sportivebisogno, incentiviamo ancora di più il gioco d’azzardo ed eliminiamo la pista di Atletica, dove i giovani possono confrontarsi !