Tratto del fiume Potenza interessato dai lavori
di Luca Patrassi
Un intervento (quasi) epocale quello in via di conclusione a cura della Regione nel tratto del fiume compreso tra Villa Potenza e Sambucheto di Montecassiano. Lavori in corso da parecchi mesi e che hanno prodotto già alcuni risultati. Il primo è l’impatto visivo: è stata restituita la possibilità di godere della visione del fiume in un tratto prima off limits per la presenza della folta vegetazione. Sono centinaia le piante tolte di mezzo e che nei decenni erano cresciute anche nell’alveo del fiume Potenza. Il secondo aspetto positivo è legato all’ambiente.
Paolo Renna in un tratto dei lavori
Opere seguite con particolare attenzione anche dall’assessore comunale Paolo Renna che attende la fine del cantiere regionale per realizzare quell’intervento che permetterà di mettere il tratto citato nella rete del percorsi ciclopedonali previsti e finanziati nell’ambito del contratti integrato di sviluppo e dei Cammini lauretani: «Un percorso – dice l’amministratore comunale maceratese, esponente di Fdi – che permetterà di rendere accessibili tratti di particolare rilievo naturalistico e paesaggistico dando a cittadini e turisti la possibilità di una mobilità in assoluto relax e sicurezza. Tutto questo grazie alla sinergia messa in atto tra gli enti, e ringrazio in modo particolare la Regione, all’impegno profuso dai tecnici. C’è stato un grande lavoro anche di programmazione e stiamo per raggiungere il traguardo a vantaggio di tutti i cittadini. Peraltro si tratta di un intervento che produrrà effettivi positivi anche sul turismo, sull’attrattività del nostro splendido territorio».
Quello in corso è un intervento contro il dissesto idrogeologico eseguito dalla Regione con fondi del Pnrr per 2,2 milioni di euro: il piano è stato seguito dall’ingegnere Vincenzo Marzialetti, dirigente del settore Genio Civile Marche Sud. Oltre due milioni di euro destinati alla pulizia delle sponde e dell’alveo, al ricentramento del fiume all’interno dell’alveo, alla sistemazione spondale dei fondi in erosione con la posa in opera di pennelli e di gabbionate.
Le ruspe sono al lavoro da mesi, dopo decenni di attesa per un intervento che si propone di contrastare i danni delle ondate di piena. Vero è anche che il fiume Potenza non viaggia ai massimi della portata, paradossalmente in questi giorni ha una portata superiore a quella dello scorso febbraio quando è apparso in secca, in un mese in cui negli anni passati si guardava con preoccupazione alle ondate di piena, rese ancora più pericolose dalla mancata pulizia del fiume. Di recente l’Aato 3 è ricorsa a lavori di urgenza per i danni prodotti all’acquedotto dall’erosione del fiume Potenza, nel tratto appena successivo al ponte Giovanni Paolo II tra i territori comunali di Macerata e di Montecassiano. Il fiume Potenza aveva eroso decine di metri di terreno fino ad arrivare appunto alla conduttura idrica realizzata non molti anni fa dal consorzio per l’acquedotto del Nera. Costo di quella operazione circa 155mila euro. Ora appunto azione di sistemazione complessiva prossima alla conclusione, azione attesa da decenni.
Il problema è che la gente ci crede
Andrea Benedetti queste sono opere magna magna
come già scritto in un mio precedente post, se le ciclovie verranno usate da 10 persone al giorno sarà tanto. Soldi pubblici buttati al vento!
Come sprecare risorse pubbliche
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Neanche Attila avrebbe fatto più danni di voi stessi.
Era sufficiente rinforzare i punti critici delle sponde senza entrare con le ruspe nell’alveo e distruggere tutte le oasi faunistiche e ittiche. Avete massacrato il fiume Potenza e ci vorranno anni prima che la natura riprenda il suo corso.Certo è più facile spaccare tutto che correggere, complimenti all’ingegnere che ha studiato il tutto.
peró a Villa Potenza non c’è un centimetro di Pista Ciclabile per andare al supermercato o nei negozi di Borgo Peranzoni, ma come si fa a permettere la spesa di milioni per inutili piste ciclabili che corrono parallele al fiume? che saranno impossibili da manutenere? ( 52 km chi farà la manutenzione?)che modificano l’assetto idrogeologico? ho deciso vado a fare il passaporto per scappare da questo orrore spreco e incompetenza
Bene Ass.re Renna, se gli antichi romani avevano costruito un piccolo porto a Helvia Recina ricordo che alcuni blocchi furono tirati fuori dalle acque del fiume Potenza con il proprio mulo dal carissimo Giuseppe Molini un motivo c’era. La Vallata del Potenza va valorizzata sia attraverso il fiume che sulla S.S. 361 anche per il rispetto delle molte industrie che vi operano, da Nocera Umbra, dove termina la S.S. 361 sulla s.s, 3 Flaminia. Acqua Minerale Nocera, le famose storiche Cartiere di Pioraco e Castelraimondo, Pasta Camerino, San Severino Marche con le sue attività, La LUBE con i suoi tanti dipendenti, il Centro Fiere di Villa Potenza, iGuzzini, Clementoni poi il fiume a Fonte Noce, lascia la S.S. 77 e prende il percorso della S.S. 571 detta Regina per terminare a Porto Reacanati.
Alle risposte negative tutte maceratesi possiamo ricordare a questi carissimi lettori le due alluvioni di Senigallia, insulti motivati agli amministratori per la mancata bonifica del fiume Misa che da Sassoferrato va sulla spiaggia di Velluto di Senigallia.
Proprio a causa di questa mentalità del NO il Capoluogo maceratese, segna il passo siamo la città con la corta e la lunga mai un’intervalliva, ho fatto il consigliere per 36 anni tante mie proposte su questi temi votate spesso anche all’unanimità sono state sempre messe nel solito cassetto del NO. Anni 70 proposta del sottopasso ferroviario di Via Roma, Industria con il duo Ing. Fratalocchi – Prof. Murri di ELETTROMEDICALI a Piediripa dove oggi dovrebbe nascere un’altro supermercato, quando le Ferrovie dello Stato voleva chiudere la tratta Civitanova – Albacina formai un comitato di lotta con i comuni interessati (con la politica la salvammo), Costruire con ERAP case popolari nelle abitazioni abbandonate del centro storico, Sottopasso ferroviario ampliato in Via Marche (dopo tanti anni viene realizzato da questa amministrazione comunale,) intervalliva che dalla S.S. Val di Chienti porta al Centro Fiere. la famosa scuola infermieri di Macerata fu portata in Ancona, con un mio Orine del Giorno ritornò nel Capoluogo qui ci fu anche la firma della consigliera Anna Menghi. Poi a firma UDC Tacconi – Foglia e l’ass.re Cardarelli chiedemmo di costruire a Macerata ( zona la Pieve) un nuovo Ospedale con all’interno Scienze Infermieristiche. Tutte queste proposte che con l’allora gruppo consigliare dell’UDC che non mi ha mai fatto mancare l’appoggio e in alcune occasioni c’è anche l’aiuto di Luca Marconi, portano la mia prima firma e sono state votate sempre dal consiglio comunale di Macerata. Per ricordare ancora l’apatia e il carattere del maceratese posso ricordare che l’intervalliva programmata dalla D.C. P.S.I. P.R.I. P.S.D.I. con i Piani di Ricostruzione Post Bellici furono modificati dalla nuova amministrazione che spodestò dopo tanti anni i partiti distrutti da tangentopoli, risultato (potrebbe essere un bell’articolo sul carattere dei maceratesi) da Santo Stefano ci sono quattro corsie
inghiottite dalla vegetazione IDEM sotto Via Cairoli e Via Severini ci sono pilastri alti 9 metri dell’intervalliva che da Villa Potenza andava a Piediripa con un attacco meccanizzato e parcheggio sotto Via Rampa Zara per il centro storico, sempre inghiottiti dalla vegetazione) In quel periodo molto spesso le minoranze votavano a favore per la giusta causa delle proposte.
Amici lettori cambiamo mentalità mai avere paura del nuovo, al CONSMARI sono ancora alla ricerca delle discariche brutto segno,
A Issy les Molineaux città gemellata con Macerata dietro la famosa basilica di Notre – Dame si scorge il loro termovalorizzatore.
Se necessario, tutta la documentazione di quanto detto è a disposizione. Ivano Tacconi di fede Democristiana
Carissimo Ivano Tacconi,per parlare dello scempio fatto nel fiume Potenza non c’era bisogno di andare a ritroso fino all’imperatore Pertinace, era più semplice ricordare come i nostri padri se ne prendevano cura senza distruggere. Il fiume era vita, lavoro e svago.Ben venga la pista ciclabile sarei il primo ad usufruirne, ma oramai sono tre anni che se ne parla e l’unica cosa fatta è la segnaletica su strade comunali già esistenti,ma sono fiducioso e aspetto con ansia…
Carissimo Ernesto Scarponi, Si i nostri padri se ne prendevano cura, io sono nato a Matelica in una casa a ridosso del fiume Esino la cura dei nostri padri era una necessità con la piena si andava a raccogliere la legna e le cosi dette fascine. Oggi grazie a 60 anni di democrazia e crescita economica non c’è più la mezzadria e il terreno dato in affitto dal Padrone con il bagno della casa nella stalla. Ti ricordo che un deputato D.C. di Macerata fece una legge per dare la terra a chi la lavorava (ti rammento anche un fatto i padroni Signori a Piazza Mazzini bruciarono un manichino a sua immagine) forse sei troppo giovane per ricordare, mio padre era un bracciante agricolo e si faceva cena pescando pesce nell’Esino. Oggi grazie a Dio e alla scelta politica fatta dagli italiani nelle elezioni del dopoguerra tutto è cambiato quei lavoratori della terra che se ne prendevano cura oggi hanno macchine agricole abitazioni formato villa molti lavorano anche in fabbrica, i loro figli sono laureati. Pertinace centra poco anche se molto saggiamente gli è stata dedicata una via di Villa Potenza. Sono anche certo che in quelle elezioni del dopoguerra tuo Nonno votò quel Partito che poi governò l’Italia per circa 60 anni. Un sincero abbraccio Ivano