I saluti finali
di Marco Ribechi
L’anfiteatro romano di Urbisaglia fa di nuovo centro, pienone e grasse risate con Anfitrione. È stato un vero successo quello andato in scena ieri tra le rovine di Urbisaglia, con il capolavoro di Plauto reinterpretato da Emilio Solfrizzi e la Compagnia Molière. Il pubblico delle grandi occasioni ha riempito l’arena fino alla 20esima fila e oltre, dimostrando come lo splendido scenario dell’anfiteatro, luogo davvero incantevole, sia un valore aggiunto nelle notti estive maceratesi e un luogo assolutamente frequentato da spettatori di tutta la provincia.
Pienone prima dello spettacolo
Emilio Solfrizzi nei panni di Sosia
L’occasione di ieri appariva comunque ghiotta e difficile da lasciarsi sfuggire con lo spettacolo del cartellone Tau – Teatri Antichi Uniti – che proponeva un classico universale del teatro comico, la commedia Anfitrione, una delle più celebri dell’autore latino. La storia vede un “divino” adulterio con il sommo Giove che si invaghisce della bellissima Alcmena, moglie del condottiero Anfitrione, e per approfittare di lei prende le sembianze del marito lontano. A dargli manforte delle sue malefatte è Mercurio, che a sua volta si tramuterà in Sosia, servo pasticcione di Anfitrione. A questo punto il gioco dei doppi è servito e si può sviluppare tutta una serie di situazioni tragicomiche date dalla sostituzione dei due personaggi “doppi”, con molteplici incomprensioni e scenate di gelosia.
Alcmena e Anfitrione, ovvero Viviana Altieri e Simone Colombari
Anfitrione, trattando in fondo temi di gelosia famigliare, è un testo che facilmente si presta all’attualizzazione e così ha fatto anche la compagnia Molière capace di inserire tanti elementi contemporanei spassosi e perfettamente sposati con il testo originale. I richiami all’attualità vanno dal gioco dei pacchi Affari Tuoi, che in latino diventa Negotium tuus, alla celeberrima scena del Re Leone, fino anche ad una citazione di Filumena Marturano di Eduardo de Filippo. Tanti inserimenti che permettono all’antico testo di parlare un linguaggio più moderno senza però mai discostarsi troppo dalla natura originale della commedia.
Da sinistra: Giove tramutato in Anfitrione (Sergio Basile), Emilio Solfrizzi e Cristiano Dessì
Anche la scenografia merita un plauso con un’ottima resa scenica sia delle luci che dell’allestimento, che richiama uno di quei teatrini di strada richiudibili e ripiegabili per il viaggio a mo’ di valigia. La scena che si presenta infatti è quella della soglia di casa Anfitrione, dove accadono tutte le gag comiche con scambi di persona e di moglie. Una scaletta porta verso l’uscio mentre due balconcini laterali ne rappresentano le finestre da cui, in più di un’occasione, Anfitrione avrà modo di bisticciare con la sua bellissima sposa impersonata dall’altrettanto seducente Viviana Altieri.
La recitazione è un fiume di parole, di discussioni, di sovrapposizioni fatte tramite una successione continua di battute che consentono di mantenere alto, dall’inizio alla fine, il livello comico lasciando così gli spettatori sempre pronti per la risata successiva. Della compagnia, oltre ad Emilio Solfrizzi, fanno parte: Viviana Altieri (Alcmena), Sergio Basile (Giove), Rosario Coppolino (Mercurio), Simone Colombari (Anfitrione), Cristiano Dessì (Ippofante) Beatrice Coppolino (Bromia l’ancella). Gli applausi, meritatissimi, sono la testimonianza di quanto lo spettacolo abbia riscosso il gradimento del pubblico, un altro successo quindi per il cartellone di Urbisaglia dopo quello della settimana scorsa delle Metamoforfosi di Ovidio, interpretati attraverso i solenni tamburi giapponesi del gruppo Munedaiko (leggi l’articolo).
Il prossimo appuntamento a Urbisaglia con il calendario Tau è per il 4 agosto, questa volta però nella Rocca Medievale dove il Teatro Rebis presenterà Minotaurus.
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Non sarà l’anfiteatro costruito da Carlo Magno nella sua Nuova Roma, insieme al teatro, alle terme, al criptoportico, come aveva deciso di fare?
Serata molto bella ed atori molto bravi…
Andrebbe replicato anche a Macerata, merita…