«Un festival al Varco sul mare
con le vongole di Ancona:
che barzelletta, boicottate l’iniziativa»

CIVITANOVA - Maggioranza spaccata, la Lega insorge dopo il patrocinio concesso dalla giunta (la delibera non è stata votata dagli assessori Giuseppe Cognigni e Ermanno Carassai) all'evento organizzato da una società di Macerata con prodotti non locali: «Invitiamo i civitanovesi a non prendere parte. E' come se ad Acqualagna il comune patrocinasse la sagra del tartufo di Norcia»

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Giorgio Pollastrelli, capogruppo della Lega in Consiglio comunale

Le vongole della discordia terremotano la politica civitanovese. Succede che la giunta di Civitanova dà il patrocinio ad una manifestazione che inizia domani fino a domenica al Varco sul mare, il primo “Festival della vongola”. Ma le vongole utilizzate, secondo parte della maggioranza, sono quelle della cooperativa di Ancona e non il prodotto locale.

Uno smacco per la categoria civitanovese che ha protestato, specie con l’assessore Francesco Caldaroni, che per di più è pure armatore. E ora il caso delle vongole diventa politico perché, sentita “puzza” non di pesce, ma di guai, quella delibera non è stata votata dagli assessori Ermanno Carassai e Giuseppe Cognigni della Lega. Ed è proprio la Lega, col consigliere Giorgio Pollastrelli che invita i civitanovesi a boicottare la manifestazione.

«Noi della Lega siamo contrari e invitiamo i civitanovesi a non prendere parte a questa iniziativa ma a  sostenere i ristoratori civitanovesi tradizionali andando a mangiare nei loro ristoranti di pesce che ogni giorno acquistano prodotti freschi locali – sottolinea Pollastrelli – fa specie che una richiesta presentata il 27 giugno 2024 sia stata già accolta il 2 luglio, richiesta presentata dalla Giva srl di Macerata che andando a vedere si scopre avere un codice Ateco per ristorazione.  In sostanza il comune di Civitanova  in piena stagione estiva autorizza un ristoratore di fuori a venire a Civitanova ed occupare una delle piazze fronte mare più grandi dell’Adriatico per cucinare vongole di Ancona e oltretutto col patrocinio pagando la metà. Leggendo la delibera si denota anche un certo imbarazzo nel giustificarne la valenza pubblica e la pubblica utilità tanto che sono più le righe in cui il dirigente specifica l’estraneità del comune e la non responsabilità di quanto potrebbe avvenire, di cosa verrà cucinato, di come sarà organizzato. Purtroppo questa delibera permetterà a qualsiasi ristoratore di fuori di venire in città e pretendere la zona del Varco per cucinare un week end e tornarsene a casa con un bell’incasso infischiandosi di chi lavora, investe e paga le tasse a Civitanova con prodotti di filiera corta. E’ una barzelletta, come se ad Acqualagna il comune patrocinasse la sagra del tartufo di Norcia».

(l. b.)



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