Lo staff del reparto
di Luca Patrassi
Il primario Maurizio Belletti, elpidiense di 62 anni, laurea e specializzazione in quel di Ancona, primi accessi professionali nella scuola di Ortopedia diretta da Silvio Zanoli: ad oggi diecimila interventi come primo operatore, è dal 2017 al vertice dell’unità operativa di Ortopedia di Civitanova, realtà che lo vede professionalmente impegnato dal Duemila.
Ci presenti reparto e attività…
«Il reparto è composto da 18 posti letto ordinari, 4 posti in day hospital, tre ambulatori divisionali e sala gessi di cui uno appena attivato al Pronto soccorso. Siamo impegnati in quattro sedute operatorie ordinarie, poi ci sono le sedute d’urgenza e quattro al mese in Dh ambulatoriale tra Civitanova e Recanati. L’organico del reparto è formato da 7 medici, me compreso, 18 infermieri, quattro oss e la coordinatrice infermieristica. Vengono eseguite circa 1.100 prestazioni ambulatoriali mensili comprensive di consulenze di pronto soccorso fast track ortopedico, prime visite, visite di controllo, medicazioni ed infiltrazioni. E’ attivo un ambulatorio di chirurgia della mano tutti i martedì. Vengono effettuati interventi chirurgici maggiori complessi di ortopedia e traumatologia, chirurgia protesica di spalla, anca,-ginocchio e caviglia, chirurgia artroscopica di spalla, ginocchio, caviglia e restanti articolazioni minori. Per l’anno in corso stimo un numero complessivo di interventi pari a circa 1.400».
Il primario Maurizio Belletti
Dovesse tracciare un bilancio, quali le criticità e quali sono state le soddisfazioni maggiori?
«In questi anni la criticità maggiore è dovuta all’esiguo numero di sedute operatorie e posti letto in rapporto alla richiesta ed alle liste di attesa, tuttavia grazie alla collaborazione della direzione generale della Ast, nell’arco di un anno e mezzo nel post Covid siamo riusciti ad avere un ulteriore aumento di posti letto pari a 5 ordinari ed un piccolo aumento del numero delle sale operatorie. Abbiamo anche rimpiazzato tutti i posti in organico relativi ai medici in servizio, in collaborazione con i colleghi anestesisti abbiamo aumentato il numero di interventi che vengono effettuati in regime di urgenza soprattutto per le fratture di femore degli over 65 che vengono eseguiti entro le 48 ore dall’accesso al pronto soccorso».
L’Ortopedia è fatta di chirurgia e di terapie o c’è spazio anche per la prevenzione?
«Il reparto lavora prevalentemente in campo chirurgico, diagnostico e terapeutico pur non trascurando la prevenzione soprattutto con la nostra vasta attività ambulatoriale. Negli anni, grazie alla nostra esperienza lavorativa ed alla ricerca che non viene trascurata dall’intero staff, si è avuto un cospicuo aumento del turnover soprattutto nell’attività di ricovero: venticinque anni fa avevamo a disposizione 32 posti letto, oggi con un numero inferiore si riesce ad avere una casistica operatoria in numeri superiori ed un maggior numero di prestazioni ambulatoriali, pertanto si è avuto un cambiamento in positivo sia in termini numerici che in termini di qualità e sicurezza della prestazione chirurgica.Oggi disponiamo di dispositivi protesici soprattutto per spalla, anca e ginocchio che sono all’avanguardia, garantendo enorme sicurezza e certezza terapeutica per il paziente che viene a curarsi da noi».
Il rapporto medico-paziente, istruzioni per l’uso. Come lo vive? Il paziente, come il cliente, ha sempre ragione o registra un eccesso di litigiosità?
«Pure il rapporto tra il medico e il paziente è molto cambiato, oggi ci troviamo ad avere enormi sollecitazioni dal paziente stesso e dai familiari che pretendono maggiori chiarimenti con pressioni enormi su tutto il personale: cerco sempre di mediare tra il personale da me diretto e il paziente, evitando possibili litigiosità. Sono dell’idea di dare un’offerta al cittadino in base alla richiesta seppure rispettando la spesa; se consideriamo il bacino di utenza di Civitanova, che è diventata soprattutto nel post terremoto e post Covid la città più popolosa della provincia, bisognerebbe investire in termini di materiali e di risorse umane rispetto ad altre situazioni che, seppure con minore richiesta lamentano risorse. Inoltre nella nostra realtà, si registra una forte mobilità da parte di utenti fermani: il budget andrebbe rimodulato nel rispetto delle considerazioni esposte».
La sanità pubblica, l’attività professionale privata, le possibilità di attrarre giovani medici…
«Altra considerazione è che tutti i dirigenti medici ortopedici che svolgono attività professionale a Civitanova sono in rapporto non esclusivo e questa scelta, sentiti i colleghi, è tra le poche motivazioni che ancora li spingono a lavorare nella struttura pubblica: i giovani specialisti finora sono venuti da noi con entusiasmo in considerazione della possibilità che hanno di accrescere di molto la formazione professionale. In merito alle conclamate risorse aggiuntive e prr, noi siamo tagliati tutti fuori per contratto: nel tavolo politico-amministrativo, bisognerebbe anche rapportare tale sanità pubblica con il privato della nostra realtà di zona».
Il messaggio finale…
«In conclusione in qualità di direttore d’unità operativa complessa tengo a ringraziare tutto lo staff della direzione dell’Ast, la direzione medica ospedaliera, l’incaricata per Civitanova che lavora sempre al nostro fianco, Nadia Mosca e Daniela Vincitorio, i miei collaboratori medici (Giuseppe De Trana, Merheb Al Merhaby , Pierfrancesco Luciani, Denis Dulla, Paolo Coderoni, Lucia Sciamanna), gli anestesisti guidati da Antonio Conte, tutto li personale del comparto sia di reparto che di sala operatoria con le coordinatrici Stefania Laici e Giada Guidi che considero una risorsa molto preziosa».
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Bravissimo
daje doct
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E’ chiara la rivalità tra Macerata e Civitanova Marche. Possiamo attenuarla chiamando la provincia “Macerata-Civitanova Marche”, in analogia a quanto fatto per le città di Pesaro e di Urbino.
Secondo me fa bene il Direttore ad accentuare i meriti suoi e del suo reparto. Se funziona e c’è riscontro dalla popolazione deve avere più attenzione dai dirigenti, che sembra pensino ad altro.