Le demolizioni oggi pomeriggio in via Pantaleoni
di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)
Avanza più velocemente del previsto l’opera di demolizione della prima stecca di fabbricati di via Maffeo Pantaleoni resi inagibili dal sisma: nel pomeriggio di oggi i mezzi meccanici avevano già abbattuto oltre la metà dei fabbricati “presi di mira” nella fase iniziale.
Tanti i mezzi messi in campo e perfetta anche l’azione di controllo coordinata dal comandante della polizia locale Danilo Doria: il piano di viabilità, a lungo studiato, ha mostrato in questa prima fase di rispondere pienamente agli obiettivi prefissati. L’unico piccolo inconveniente che è stato segnalato il passaggio dei grandi bus urbani dell’Apm, grandi nel formato ma piccoli nei contenuti stante l’esiguo numero di utenti. Per ridurre le difficoltà che i bus creano ai mezzi per la demolizione che devono fare manovra per spostarsi, è stato chiesto ad Apm di usare i bus più piccoli.
A calamitare l’attenzione comunque sono state le operazioni di demolizione che, al momento, non hanno creato disagi di alcun tipo. A seguire le operazioni, nel corso della giornata, si sono visti per l’amministrazione gli assessori Silvano Iommi, Marco Caldarelli e Paolo Renna. Molti anche i maceratesi che si sono ritrovati per assistere all’intervento: quasi tutti esauriti i posti disponibili sulla scalinata che collega le mura a via Pantaleoni e lungo la via.
Il commento dell’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi: «Le operazioni di oggi si sono svolte in maniera regolare, i movieri hanno controllato l’andamento del traffico e credo che nei prossimi giorni il traffico scorrerà via in modo più veloce, le persone si stanno abituando alle modifiche lungo la via. L’unica problematica che si è evidenziata è il passaggio dei bus dell’Apm che costringono gli autisti dei mezzi meccanici a manovre per agevolare il transito: si deve fermare la pinza demolitrice e all’Apm è stato chiesto di utilizzare i mezzi più piccoli».
Le prime impressioni sul rispetto del cronoprogramma: «Era previsto che il primo intervento di demolizione si completasse entro lunedì ma, visto come stanno andando le cose, credo che domani pomeriggio si riesca a completare l’abbattimento fino al piano stradale. Non sono emersi particolari disagi: efficaci il sistema della vela paraschizzi e l’abbattitore delle polveri. Certo non tutta la polvere è stata “catturata”, ma credo che tutto sommato sia andata bene, peraltro c’era un po’ d’aria che spingeva la polvere verso la campagna e non verso la zona residenziale».
Il programma? «Come dicevo per domani pomeriggio i civici 109 e 111 saranno abbattuti, peraltro l’operazione è facilitata dal fatto che appena la pinza tocca i muri viene giù tutto facilmente. Quindi domani sarà libera l’uscita da via Zorli ed inizierà la demolizione dalla parte opposta a quella di oggi: infine toccherà alla stecca centrale. Finite queste operazioni di demolizione dei palazzi, inizieranno i lavori sulla strada. Lo zoccolo ricavato dalle macerie sarà utilizzato dalle trivelle per fare la palificata e mettere in sicurezza, la strada operazione che comporterà qualche mese».
Ruspe in via Pantaleoni, al via la maxi demolizione (Foto/Video)
Lunedì mattina pronti per l'hotel house.
Certo che cascano subito li palazzi de latta' era fatti co la terra e le fascine dentro li muri per riempitura ,lunedi ne riparliamo per il traffico oggi è sabato non c'è nessuno e domani domenica meglio pure dopo lunedi viene il meglio
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
lunedì ci sarà ancora il blocco stradale sul semaforo per arrivare alla materna infondo la pace sarà aperta
non saccio comme ha fatto a tenesse in piedi per tutti ‘st’anni!
Tutto bene probabilmente non è andato visto che sabato pomeriggio il cantiere è stato chiuso e il traffico ripristinato secondo il solito flusso.
Si è parlato di un guasto a una delle macchine operatrici che sicuramente può accadere; l’importante è che la chiusura del cantiere sia durata il minimo tempo necessario alla riparazione.
Ma perché non dirlo ?