Elezioni, il Corecom avverte
«Tutte le amministrazioni hanno l’obbligo
di rispettare le norme sulla par condicio»

IL COMITATO ha reso note le disposizioni in previsione delle prossime consultazioni europee ed amministrative che valgono non solo per i 37 Comuni del Maceratese che andranno al voto, ma anche per tutti gli altri, la Provincia, la Regione: «Vige il divieto di svolgere attività di comunicazione a eccezione di quella effettuata in forma impersonale e indispensabile per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. Non possono essere utilizzati il logo dell’ente, mezzi, risorse, e personale»

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elezioni-scrutinio-corridonia-5-325x217Nella provincia di Macerata andranno al voto 37 Comuni per rinnovare il sindaco ed i Consigli comunali, mentre gli elettori di tutte e 55 le realtà municipali saranno chiamati ad esprimersi per il rinnovo del Parlamento europeo. Il Corecom Marche ha avviato ufficialmente l’attività di monitoraggio in materia di comunicazione concernente la campagna elettorale in previsione delle prossime consultazioni europee ed amministrative previste per l’8 e 9 giugno con eventuale turno di ballottaggio il 23 e il 24. 

«Per garantire la par condicio, il Corecom rende noto che dall’11 aprile, data di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale  del decreto del presidente della Repubblica per la convocazione dei comizi elettorali,  e fino alla chiusura delle operazioni di voto, in capo a tutte le amministrazioni pubbliche del territorio regionale, sulla base di quanto previsto dall’articolo 9 della legge 28/2000, vige il divieto di svolgere attività di comunicazione a eccezione di quella effettuata in forma impersonale e indispensabile per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni.- si legge nella nota ufficiale dell’ente – Sempre il Corecom fa presente che l’attività di comunicazione dell’ente è resa legittima esclusivamente quando è riconducibile alla gestione amministrativa ed è strettamente necessaria, non differibile e non connessa ad un soggetto determinato o determinabile, tanto da non essere percepita come proveniente dall’attività istituzionale dell’amministrazione, al fine di evitare che possa sovrapporsi o interagire con l’attività di comunicazione svolta dai soggetti politici».

Per la stessa attività di comunicazione «non possono essere utilizzati il logo dell’ente, mezzi, risorse, personale e strutture della pubblica amministrazione. Il Corecom invita le amministrazioni pubbliche ad osservare con rigore, nel rispetto della normativa vigente, le regole della par condicio e manterrà alta l’attenzione durante tutto il periodo della campagna elettorale».

I divieti dunque riguardano non solo i Comuni al voto, ma anche tutti gli altri, la Provincia, la Regione, il Garante dei diritti della persona, la presidente della Commissione pari opportunità delle Marche e il Corecom stesso.

(redazione Cm)

I Comuni al voto nel Maceratese per ordine di abitanti: 

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